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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Io sono italiano, Salvini, se lo ricordi

Nei giorni scorsi il responsabile della Lega ha organizzato una conferenza a palazzo Giustiniani su un argomento alquanto controverso per il suo passato politico: "Le nuove forme dell'antisemitismo", notizia riportata anche su DM. Per questo motivo mi permetto di voler scrivere qualcosa al tale organizzatore, visto i suoi innumerevoli strafalcioni, ai quali, tra l'altro, chi conosce i fatti e la storia è abituato.

Andiamo per ordine. Innanzi tutto, il convegno che doveva essere contro qualcosa, l'antisemitismo dilagante, è risultato invece, come sempre ci ha abituato il leghista, una goliardica mezzora dedicata esclusivamente al suo fisso monologo contro gli extracomunitari che sbarcano in Italia. Sembra non sappia dire altro o, peggio ancora, che i suoi elettori non vogliano sentire altro.

Allo stesso tempo, ha tentato di ripulire il suo passato e quello del suo partito dall'appellativo di movimento razzista xenofobo, ma come sempre accade, non è riuscito nel suo intento, anzitutto perché una delle persone che ha subito tutto il calvario di tantissimi ebrei europei, si è categoricamente rifiutata di partecipare a questa conferenza. La signora Liliana Segre ha declinato gentilmente, e lo statista del Papeete Beach ha visto sminuito il suo intento.

Ha tentato di scusarsi, come ha fatto con noi meridionali, per la storia della famosa canzone contro i napoletani, ma ciò non è servito a dargli credito, anche perché afferma di essersi allontanato dalle destre estreme, però non ha mai preso le distanze effettive da Forza Nuova e Casapound, che lo sostengono pubblicamente e nemmeno ha mai speso una parola per condannare tutti i casi di razzismo che continuano chi a sputare sugli autobus sulle ragazze cinesi, chi a buttar fuori dalle discoteche ragazzi di colore, chi a vietare affitti ai meridionali.

Non mi sembra molto convincente come esempio, caro leader affascinato dal potere russo.
Questa conferenza, quindi, a cosa è servita? La risposta in vulgo avrebbe più effetto a esser scritta, ma per ragioni di censura e denuncia e, molto amaramente per l'effetto non voluto, scrivo: semplicemente ad allacciare i rapporti con il governo sionista che occupa la Palestina, e a dare manforte alla campagna trumpiana e a quella della nuova Inghilterra di Johnson. Per fare cosa? Iniziare a togliere la libertà di espressione e di opinione a chi ha un pensiero diverso, in modo da non avere più il contraddittorio, e nei primi in elenco abbiamo dei maestri in questo, ma anche ad assicurarsi il benestare dei poteri forti per governare. Male che vada, quando si mette male per suoi interessi, va in console e si dimette, come ha fatto l'estate scorsa, senza rispettare i suoi stessi elettori.
E come ultima meraviglia che il padano nel cuore ha tirato fuori dal suo verde cilindro, forse uno dei suoi più gravi editti, che noi musulmani condanniamo fortemente, è stato dire: l'antisemitismo in Italia aumenta perché l'immigrazione è musulmana.  Mai più falsità è stata mai detta! Il problema è che l'italiano medio ci crede.

Il fu ministro dell'interno, dovrebbe conoscere che la maggior parte delle persone che arrivano in Italia sono di religione cristiana, non altre, come lui va dicendo, ma anche se fosse, il signor Salvini Matteo conosce il significato della parola antisemitismo? Se si circonda di gente che mistifica la verità e travisa i termini, come accaduto alla conferenza in questione, allora no.



Bene,  ora vorrei rivolgermi direttamente a lei. Se ha tempo legga, forse imparerà qualcosa da un italiano, quale io sono, e soprattutto meridionale musulmano, che tanto disprezza, ma che probabilmente ha più esperienza di lei in molti campi della vita. E comunque, essendo italiano, ricordo di avere il diritto di vivere in Italia, lavorare in Italia, sposarmi in Italia, morire in Italia e scegliermi la religione che voglio senza che un pazzo dei suoi adepti sputi su mia moglie, mi offenda, o tenti di discriminarmi e continuare a ripetere come un pappagallo: "Torna a casa tua".

Il termine semita fu coniato la prima volta a indicare un gruppo di lingue che spaziano dal siriaco all'aramaico, all'arabo, all'ebraico e al fenicio, dallo storico Ludwig von Schloezer nel 1781. Questo termine fu preso dalla Bibbia, o meglio il Vecchio Testamento, dove è dichiarata la discendenza dell'intera umanità.

Tutti noi che crediamo in Dio, compreso lei, e dovremmo conoscere i libri sacri e chi erano Adamo ed Eva. Sappiamo cosa fu il diluvio universale e sappiamo che l'unica famiglia rimasta viva fu quella di Noè con i suoi tre figli: Jafet, Cam e Sem. Il Vecchio Testamento dice che da Jafet discendono tutti gli uomini che hanno popolato le terre d'Europa, tutta l'Asia del Nord, dell'Ovest e del Sud, da Cam discendono tutte le popolazioni dell'Africa e la parte a Sudovest del continente asiatico confinante con il continente africano, e da Sem provengono tutte le genti che popolano il Medio Oriente, arabi, fenici ed ebrei.
Questa è storia, filosofia, geografia antropologica e cultura generale. Non è fantasia. Spiego meglio, non si sa mai: i figli di Sem, ossia i "semiti", sono gli ebrei, i fenici, e anche gli arabi. Novità? Sorpreso? Forse per lei e per i suoi adepti, magari studiassero!

Scoprendo questo, cosa c'entra definirsi contro l'antisemitismo, fare conferenze con eminenti personaggi del movimento sionista italiano, quando quelli della Lega continuano a professare la teoria dell'esclusione, dell'emarginazione, della cacciata dell'arabo dall'Italia? È più antisemita il leghista che afferma questo o un arabo, che secondo i verdi padani è accusato di esser contro se stesso?

Perché prendo le difese degli arabi? Questo è un insegnamento presente nel Vangelo che bacia in piazza, ma che forse non legge: ogni essere umano è uguale all'altro senza differenza di razza e colore, e aggiungo, senza differenza di stato sociale e religione. Che poi se non erro assomiglia a qualcosa tipo una carta costituzionale, che è una delle più belle al mondo. Lo sapevate questo, cari padani? E lei? Certo, chiederlo a chi è interessato alla secessione...

Questo è anche un insegnamento che è presente nell'Islam: non vi è differenza tra bianco, nero, arabo e non arabo se non nel comportamento e nell'adorazione. Magari v'informaste di più, trovereste molte similitudini tra noi. Un musulmano non può e non deve essere razzista. Tanto meno non può definirsi un buon credente nell'Islam, chi sostiene certe teorie razziste e xenofobe del leader secessionista.
Ricordo il signor Salvini Matteo, che nei primi anni Venti del secolo scorso, non certo in Italia, vi erano gli arabi, come non vi erano arabi negli anni Sessanta/Settanta, oppure negli stadi, nelle manifestazioni, e nei comizi, dove si inneggiava e si cantavano canzoni contro chi lei ora accarezza. Di musulmani arabi, in quei tempi, non vi era neanche il profumo.

Io sono italiano, Salvini, se lo ricordi.


mio su DM

Dubbi sull'operazione Soleimani

articolo pubblicato anche su DailyMuslim


L'assassinio del generale iraniano Soleimani sembra aver avuto implicazioni impreviste che nessuno, forse, si aspettava.

Ci aspettavamo un attacco distruttivo da parte dell'Iran colpito, visto che spesso è così: dopo aver subito un'aggressione si lanciano missili in ogni luogo per colpire alla rinfusa, senza avere una ben mirata strategia. I persiani confinano con paesi che vantano forti alleanze con gli USA e che avrebbero potuto colpire perché sono gli stessi che vogliono la cacciata del regime degli ayatollah. Invece, Khamenei, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, ha stupito tutti, non facendo assolutamente nulla, nonostante avesse promesso una vendetta terribile e che avrebbe colpito direttamente gli interessi statunitensi.

Lanciare qualche missile su una base statunitense, anche se una delle più importanti, avvertendo il governo che la ospita, quello iracheno, e di conseguenza avvisando chi doveva essere colpito, senza recare nessun danno, più che di rappresaglia o di cruenta vendetta, credo si possa parlare piuttosto di una semplice dimostrazione verso il mondo nemico, ma ancor di più verso il proprio popolo amico.

La base e gli statunitensi, non hanno subito nessun danno e feriti, grazie a Dio, ma se mettiamo in correlazione i due fatti, si può definire reazione di ugual misura?



Il dubbio sorge spontaneo: il generale che molti, e non tutti, hanno pianto in Iran, e che moltissimi fuori dalla repubblica sciita hanno quasi festeggiato per la sua dipartita, era diventato troppo potente da far paura anche alla governance iraniana?

Sappiamo delle sue azioni violente in Siria e in Iraq e delle influenze guerriere che dava al "Partito di Dio" in Libano, e con queste azioni era diventato più di un eroe per chi spingeva a una guerra-rivoluzione contro gli interessi dell'Occidente in Medio Oriente.

È pur vero che l'Iran ha dimostrato l'inefficienza della difesa aerea delle basi americane all'estero, quindi ha dimostrato che qualche missile ben mirato può arrivare dove nessuno aveva osato sin d'ora, ma questa scaltrezza è stata minata da un assurdo bersagliamento di un aereo civile dalla contraerea persiana. Che ci sia stato un attacco elettronico che abbia mandato in tilt tutto l'apparato difensivo, vista la grande potenza dimostrata giorni prima? Forse è stato un contrattacco statunitense? Sarebbe un colpo di genio delle forze a stelle e strisce, che dimostrerebbero così di essere molto avanti nella guerra moderna, ma sarebbe allo stesso tempo un'azione molto infame, perché ha colpito dei civili. Per dimostrare la superiorità e la causa tutto è permesso? I dubbi sul 9/11 potrebbero essere eloquenti. Non saprei, sono supposizioni.

Non sono supposizioni, invece, le dichiarazioni del governo kuwaitiano, dal quale sono giunte dichiarazioni agli States di non voler avere nulla a che fare con eventuali rappresaglie contro l'Iran e che non hanno alcun ruolo nell'uccisione del generale in capo persiano. E non è una supposizione la lettera consegnata a mano a Trump da uno dei figli di Re Salman dell'Arabia Saudita, il quale dice apertamente di no a Trump riguardo all'ipotesi proseguire gli attacchi all'Iran e di affermare chiaramente che i Saud non hanno nulla a che fare con l'assassinio in terra irachena.

Sembrerebbe che gli oppositori esterni degli ayatollah non vogliano essere invischiati in situazioni pericolose, nonostante stiano combattendo una guerra quinquennale in Yemen contro l'Iran. A questo punto mi sorge ancora il dubbio: vuoi vedere che non si aspettava altro in Medio Oriente per cambiare in meglio la situazione che ormai era diventata insopportabile? Vuoi vedere che quest'uomo dall'inseparabile anello rosso era cosi potente e fastidioso che non si sapeva come toglierlo di mezzo se non in questo modo? Dubbi.

E a chi avrebbe davvero giovato questa sua dipartita? Al regime teocratico iraniano che negli ultimi mesi era sotto tensione da parte dei cittadini che chiedevano cambiamenti anche al governo, e con quest'assassinio tutto il popolo si è magicamente riunito sotto la bandiera tricolore. E soprattutto a lui, Donald Trump, l'artefice di quest'azione che ha colpito in terra straniera un'eminente carica di un altro stato, senza chiedere permesso a nessuno (per la giurisprudenza internazionale è considerato un atto terroristico). Questa'azione ha dato lustro al presidente che versa in gravi difficoltà nel suo paese  soprattutto per via dell'impeachment voluto dai suoi oppositori.

Come sempre accade, però, non tutte le ciambelle riescono col buco: ora che il probabile attacco elettronico che ha portato a compiere l'errore umano che ha abbattuto l'aereo ucraino è stato reso ufficiale da Khamenei, tutto il popolo si è risvegliato dal torpore anestetico dei funerali di massa e inizia di nuovo a contestare i capi iraniani.

Sarà anche questo un complotto? I miei dubbi rimangono.