Oggi 3 ottobre si celebra la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, instituita tre anni dopo il tragico naufragio del 3/10/2013 nel mare tra Lampedusa e Libia, dove persero la vita 368 persone e per fortuna, se ne salvarono 132.
Da quel giorno, ogni anno a Lampedusa si ritrovano i
sopravvissuti, le istituzioni, i volontari e la gente comune per ricordare quei
tragici accadimenti, con la speranza e l’augurio che nulla più accada.
La giornata ha ricevuto il plauso dell’UNHCR che è l’agenzia
della Nazioni Unite che tratta di rifugiati, ricordando però che sino ad oggi
sono circa 22.000 le persone che hanno perso la vita nel tentativo di cercare
una speranza migliore.
Persone che vivono in situazioni pericolose e non dignitose,
causate da eventi atmosferici, da crisi del clima e da violenze create
dall’uomo, non solo tipo militare ma soprattutto causate dallo sfruttamento
continuo delle materie prime da parte dell’occidente, che depreda la loro terra
lasciando le popolazioni indigene senza nessun beneficio.
Persone che sono costrette per la povertà, cui contribuiamo
noi con il nostro sfrenato senso dell’acquisto senza averne bisogno, a dover
mettersi in mano alle mafie per intraprendere il viaggio della fortuna, dato
che l’Europa ha inasprito i lascia passare alle stesse persone che sfrutta e
gli “ruba” la materia prima per vivere.
È chiaro che sino a quando l’occidente sfrutta quei
territori l’immigrazione di massa e clandestina non finirà mai.
Provate a pensare se vi togliessero i prodotti e la
produzione della vostra terra e vi lasciassero solo le briciole, cosa fareste
voi? Vi ricordo che in Italia, ancora adesso, la gente emigra per mancanza di
una vita dignitosa. E negli anni delle migrazioni di massa, la gente si muoveva
senza documenti, imbarcandosi sui transatlantici, vivendo la traversata come
animali per poi arrivare negli USA ed essere catalogati, segnalati, rinchiusi
in edifici costruiti apposta e controllati giornalmente dalla polizia, perché
noi eravamo quelli sporchi, brutti, ignoranti che cercavano una vita migliore.
Non solo negli USA, ma anche in Germania, Belgio o Svizzera,
gli italiani venivano trattati come animali da macello. Lo avete dimenticato?
Una volta passato il confine venivano controllati da medici, messi in fila,
nudi come fossero bestie pronte per il macello, presi e trasferiti in baracca
dove vivevano come prigionieri dei campi di concentramento e facevano i lavori
più umili che gli indigeni del posto non avevano più voglia di fare.
Ve lo ricordate? Lo sapevate? Andate ad ascoltare i racconti
dei nonni o leggete, leggete.
Quello che accade ai migranti oggi, è quello che accadeva
lustri addietro a noi italiani. Come abbiano avuto noi la possibilità di
cambiare la nostra vita in meglio, così hanno il diritto di averla tutte quelle
persone sfruttate dalle nostre stesse voglie del consumismo.
Tra l’altro in Italia, come nel resto d’Europa, si ha
bisogno di nuova forza lavoro. Non solo perché nessun italiano vuole più fare
quei lavori umili, ma anche perché, egoisticamente parlando, chi ci pagherà la
nostra vecchiaia se le nuove coppie che si formano a stento fanno nascere un
figlio?
Sono domande che i razzisti quali vogliono imporre il blocco
navale, che vogliono creare hot-spot in altri paesi, che vogliono far tornare a
casa tutti gli immigrati, non sono in grado di recepire e rispondere.
Innanzi tutto, non è possibile fare un blocco navale, troppe
risorse sia logistiche e sia umane, si andrebbe incontro a dover bloccare tutti
i natanti che navigano il Mediterraneo. Immaginate quante navi lo solcano?
Immaginate che non tutte le navi siano lecite. Lo permetterebbero le
multinazionali? Non parliamo se su questi natanti poi, vi sia il commercio
delle mafie!
Come è impossibile dire ad un'altra nazione di creare dei
punti di controllo con funzionari e militari italiani che gestiscono il flusso
di persone su territorio non italiano. L’Italia accetterebbe che la Germania o
l’Australia o la Cina porrebbe un sito con propri militari a controllare
persone? Non credo.
Per non parlare della ormai famosa frase usata da tutti i
razzisti italiani: “rimandiamoli a casa loro”. Certo, dico solo: avete visto
quanti ne ha mandati indietro un ex ministro degli Interni che di questo
tormentone fece più di una campagna elettorale?
Non scherziamo, cerchiamo di essere umani e rispettare ogni
persona bisognosa, anche perché oltre la mia religione, anche per i cattolici
vale l’accoglienza, anzi tutti i cristiani, hanno l’obbligo di accogliere
l’altro. Il Vangelo, per chi non lo sapesse, è pieno di questi riferimenti. Il
Cristo dei Vangeli apriva le porte a tutti, e non come oggi, vedi Polonia e
Ungheria, che si dipingono da nazioni cattoliche e poi sono peggio di quelli
che bruciavano le streghe e usavano i campi di concentramento per sterminare
altri.
Non siate ipocriti.
Per noi musulmani, giusto ricordarlo a chi lo sa e a chi se
ne fosse dimenticato, non esisterebbe l’immigrato come persona diversa dal
residente. Il Profeta Muhammad fu un immigrato e lo fece per salvarsi la vita,
non dimenticatelo. Per il musulmano non esiste il razzismo, non esiste uno
migliore degli altri: non vi è un arabo che sia migliore di un altro e non vi è
un altro che non sia migliore di un arabo se non solo nell’adorazione verso
Dio. Basta questo hadith del profeta Muhammad a far capire quanto sia errato
che un musulmano possa solo pensare di sentirsi migliore di altri.
Questa giornata è di memoria per non far si che tutto si
ripeta.
Questa giornata è di accoglienza per far si che non succeda
di nuovo.
Ed ogni anno dovremmo essere sempre più a rimembrare tutto
questo, sempre più a far si che ciò non accada intervenendo nei nostri paesi,
nelle nostre abitudini e cercando di sensibilizzare noi consumatori, i
produttori e gli sfruttatori di quello che la natura e Dio ha dato a quelle
terre. Di riconoscere a quelle popolazioni la ricchezza adeguata e dare la
possibilità a loro di produrre e svilupparsi, anche se questo, significa
togliere ricchezza alle nostre tasche.
Dal web ho trovato che chiunque voglia conoscere cosa accade
e come si svolgeranno le giornate di questo evento, basta cercare “Comitato 3
Ottobre”.