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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Intervento TV su Pioltello e il giorno dell'Eid




Mio intervento riguardo la decisione della scuola di Pioltello (MI) sulla chiusura del giorno dell'Eid, alla trasmissione "Cittadini in corso", programma a cura di Francesco Fratta su Cusano news 7:





Intervista sul periodico NewsAcademy.it

Il link all'intervista


Intervista copiata delle pagine di newsacademy.it a cura di Antonietta Chiodo

"Raffaello Villani quindici anni di ricerca e studio prima di convertirsi all’Islam"



L’intervista con il signor Raffaello Villani, italiano convertito da tempo all’Islam è luce ma anche tenerezza e conoscenza, infinita conoscenza. Dopo la lunga conversazione intrattenuta con il presidente dell’associazione musulmana Il Minareto, che coinvolge non solo musulmani ma anche italiani per uno scambio culturale si dedica quotidianamente alla tutela legale e all’assistenza di donne vittime anche di violenza domestica.

Il signor Raffaello Villani ha attraversato da giovane un periodo di estremismo politico che ha formato profondamente la persona che conosciamo oggi, racconta del suo passato con intensa ironia, rammenta anche quegli anni ottanta controversi e irriverenti dove lui si batté aggregandosi anche a gruppi politici sottolineando inoltre che tutti, sia di destra che di sinistra ai tempi si rispecchiavano nella stessa battaglia, quella per la liberazione del popolo palestinese. Il suo fervore per la Palestina lo accompagna ancora oggi intinto di profonda stima e rispetto, non solo per la forza che contraddistingue quella gente ma soprattutto per la cultura filosofica che li differenzia da gran parte del Medio Oriente.


“ Mi sono allontanato dal cristianesimo perché l’ atteggiamento di vivere quella religione mi ha portato a pormi molte domande, soprattutto quando iniziai a comprendere quante fossero le ricchezze materiali della Chiesa, questo tipo di credo non rispecchia ciò che narra e non può rappresentarmi. Scelsi così per un periodo di essere ateo.”

Questo suo non sentirsi rappresentato da dubbie narrazioni moderne lo portò a documentarsi su qualsiasi religione o credo, su qualsiasi periodo storico o civiltà, comprese che per una reale costruzione del “Se” fosse fondamentale nutrire la propria anima di conoscenza, rinnegando così il pensiero unico e cercando un appiglio senza mai trovarlo, come nell’ebraismo, nel cristianesimo, nel buddismo e neanche nell’islam inizialmente, perché come ricorda Raffaello Villani prima della sua conversione era un amante degli alcolici e delle feste e questi ne rappresentarono un importante ostacolo.

Recentemente una scuola pare abbia segnalato ai servizi sociali il caso di una bambina vestita con il Niqab, cosa ne pensi?

Nell’islam la donna indossa l’hijab a suo piacimento, non deve trasformarsi in una costrizione, mai. La ragazzina indossa l’hijab al primo mestruo, per legge islamica durante il periodo della pubertà e quindi degli istinti sessuali ti viene chiesto di coprirti ma ripeto non può essere imposto da nessuno. Spero che questa segnalazione sia stata fatta in buona fede, purtroppo vi è molta islamofobia e spesso certe notizie alimentano l’ignoranza nei confronti di questa religione. Il Corano chiede di coprire ciò che può essere attrattivo quindi capelli e seni, racconta di un velo che scende sui capelli, non impone assolutamente di coprire il viso. Esistono purtroppo gli estremismi.

Cosa ti ha fatto scattare l’ amore per la cultura islamica?

Conobbi degli arabi, persone straordinarie che durante la guerra in Siria percorsero la strada verso quelle zone in modo indipendente facendo beneficenza, usando i loro soldi per aiutare chi aveva più bisogno. Un giorno chiesi ad uno di questi uomini del perché compisse imprese così pericolose e lui mi rispose che era l’Islam ad insegnarglielo, un buon musulmano non può restare in silenzio di fronte al dolore. Iniziai così tempo dopo per mera curiosità ad ascoltare la musica araba e me ne innamorai, il passaggio successivo fu per me comprendere ulteriormente questa cultura, studiando la loro lingua, la cultura araba va compresa totalmente ed assimilata.

Quindi è stata una strada lenta e attenta quella che ti ha portato verso l’Islam?

Il mio sentirmi lontano da questa cultura a causa delle mie abitudini si è modificato divenendo attrazione, un giorno lessi due versetti del Corano e mi colpirono molto, avvenne il cambiamento finale attraverso il suo mondo filosofico ed intellettuale che rispecchiava ciò che stavo cercando. Un uomo che cammina davvero nell’islam deve vivere nella pace al contrario di ciò che insegna la narrazione dei media mainstream , bisogna essere coerenti prima di tutto con se stessi, molti occidentali erroneamente infatti affiancano l’Islam alla Jihad, in realtà non è così. Al contrario delle altre religioni che rappresentano Dio, patria e famiglia invece è differente perché qui si segue il Dio, famiglia e patria, infatti al centro di tutto vi è sempre la Umma ( comunità islamica, l’importanza della socialità e dei fedeli).

La comunità islamica conosceva il tuo passato, ti sei sentito mai giudicato?

I musulmani che conoscevo ai tempi erano originari dell’Arabia Saudita, secondo me a quei tempi non esistevano italiani convertiti, il mio concetto di musulmano si identificava nell’ essere palestinese. Sembra assurdo ma il mio rapporto con il mondo arabo iniziò con i Kebab, vivevo a Roma ed ero giovane, facevo spesso le ore piccole. Con gli amici ci recavamo in un locale che restava aperto la notte intera, non capii il perché ma il proprietario mi prese subito in simpatia, ero l’unico a cui procurava sempre un tavolo anche quando il ristorante era pieno, calcola che ogni notte vi erano quattrocento persone almeno. Un giorno disse che mi avrebbe portato in Siria e che secondo lui vi era una luce particolare nei miei occhi. Mi battevo duramente per i diritti dei palestinesi, pensa che la mia Kefiah la comprai a soli sedici anni.

Possiamo quindi dire che il destino ha creato una strada attraverso la conoscenza e che ti ha consentito così di comprendere l’Islam?

Amo immaginarlo in questo modo, io conobbi l’Islam aprendo la porta e Dio mi fece entrare.

Perché se lui non avesse voluto io non sarei entrato, calcola che questa è stata una lunga conversione durata quindici anni, non credo infatti a quelli che si convertono per il matrimonio, certi cambiamenti devi sentirli dentro di te, devono fare parte di te. Furono quattro le persone a sapere della mia conversione, piano piano iniziò a girare la voce. Furono tanti piccoli passi, prima la Palestina e poi la musica araba, mi regalarono un tipico vestito libanese, conobbi una ragazza libanese e mi accorsi che quei lineamenti li sentivo miei e li trovai meravigliosi, mi insegnarono alcune parole e così pietra dopo pietra ho costruito il muro.

Secondo te oggi l’Italia è pronta ad accogliere la cultura islamica oppure no?

Lavorai al nord nel 1990 e mi resi conto che vi era già ai tempi una cultura razzista nei confronti degli arabi e dei meridionali, ai tempi ero impegnato in una scuola e tutti erano a conoscenza delle mie radici salentine che mi costarono l’appellativo di “terrone”. Frequentavo una ragazza e lei ricevette delle minacce sino a quando mi presentai di persona e da allora mi lasciarono in pace, queste persone erano appunto affiliate alla Lega Lombarda. Il meridione non è razzista verso gli arabi, la città di Lecce ha innumerevoli influenze turche, anche i nostri piatti sono molto simili e somiglianti ai loro. In Puglia le donne in passato si vestivano con il velo nero e le gonne lunghe, le ballerine di pizzica ancora oggi infatti portano gonne lunghe. Queste due culture sono simili, siamo diventati così razzisti perché negli anni sono state sminuite la cultura e la scuola, portandoci a fagocitare telefilm made in USA rendendoci ignoranti e succubi di una cultura bassa e poco intellettuale come quella americana, narrando ciò che hanno fatto agli africani, agli indiani d’America e agli arabi nei decenni. Questo tipo di cultura non fa altro che inculcarci l’impellente bisogno di avere un nemico per sopravvivere. L’Italia come ben sappiamo è il centro del mediterraneo e per questo gli Stati Uniti ci bramano da sempre e la Comunità Europea pretende ancora oggi che l’Italia ne sia succube.

Ho l’impressione che negli ultimi quindici anni i partiti giunti al potere abbiano disumanizzato le popolazioni arabe, che ne pensi?

Devi avere un nemico, per forza, chi può essere tuo nemico gli inglesi, i francesi oppure i tedeschi? Gli unici su cui possono impiegare il loro potere violento sono i musulmani perché sono in minoranza. Chiediamoci come mai nelle trasmissioni televisive in passato venivano sempre ospitati marocchini o tunisini provenienti da zone rurali prima di approdare in Italia, venivano infatti derisi e presi in giro, non si azzardavano ad invitare ad esempio scrittori o studiosi arabi. Venne allora chiesto dalla comunità islamica di non accettare più inviti di questo tipo e questa richiesta nella maggior parte dei casi venne appunto accolta. Le nuove generazioni invece si stanno estremizzando, le seconde generazioni difficilmente riescono ad avere un confronto, non hanno un background che posso avere ad esempio io da studioso italiano conoscitore di cultura e tradizione e convertito all’Islam dopo lunghi studi e ricerche, oggi cinquantunenne.

Le conversioni degli italiani verso l’islam pare siano aumentate è vero?

Stanno aumentando anche perché vi sono sempre più matrimoni misti, ma è una conversione blanda spesso non fanno neanche il Ramadan, quindi non è Islam puro, molti anche arabi non mangiano maiale ma bevono birra, non ha senso, per quanto mi riguarda rappresenti un contraddittorio.

Faccio un esempio, andai in una birreria che serve anche carne Halal, mi sedetti e l’uomo prese l’ordinazione, quando chiesi un piatto di carne Halal mi guardò sbalordito e mi chiese il perché. Un po’ stizzito risposi che ero musulmano, allora mi chiese cosa volessi bere e prima che rispondessi lui mi propose una birra, risposi assolutamente no, allora l’uomo puntualizzò che lui la birra la beveva ed io irritato precisai che non si dovrebbe fare. Quando fai questo tipo di precisazioni ti danno dell’estremista, non è così, se fossi stato estremista li non avrei messo piede, ma se ti definisci musulmano e nella nostra religione è vietato l’uso di bevande alcoliche allora tu non stai rispettando realmente la tua religione. Capisci? Bisogna differenziare da chi segue rispettosamente una religione e da chi invece lo fa in modo blando.

La conversione può creare problemi nelle famiglie d’ origine?

Le persone non si informano realmente, non studiano per comprendere le tradizioni, le usanze, le culture e gli individui, ad esempio su dieci persone che leggono meno di sei capiscono e cambiano idea, molte persone chiamano l’associazione per essere supportati nella conversione. Accade poi che nelle famiglie tradizionali l’ostruzionismo non renda loro la vita semplice.

Chi si converte e vive in famiglie che non rappresentano la loro cultura devono seguire gli insegnamenti dell’Islam che chiariscono il concetto di essere ospite, significa che se sei a casa di altre persone e non è casa tua è quindi corretto che loro facciano ciò che preferiscono come bere alcolici, mangiare carne di maiale etc… l’importante è che tu sia te stesso, l’importante è che ti permettano di pregare e di essere ciò che meglio ti rappresenta.

L’Islam non è una pietra dura e pesante ma è come miele, dolce e leggero, compreso questo ci si rende conto che non devi viverlo come un sacrificio, devi sentirlo dentro di te.

Cosa servirebbe all’Italia per comprendere?

Se l’Italia facesse come l’Inghilterra e in parte la Francia riconoscendo l’Islam come una delle religioni ufficiali attraverso un concordato statale con le religioni musulmane, questo astio sparirebbe immediatamente. Vi è ancora molta ignoranza anche nell’identificare la differenza tra Moschea (Masjid luogo interamente dedicato a Dio) e Centro Islamico, una Moschea perché sia autentica deve superare delle regole ben precise come ad esempio fa la grande Moschea di Roma e pochissime altre in Italia, i centri che vengono erroneamente definiti moschee in arabo prendono il nome di Musalle, cioè sale di preghiera o altro.
 
















L'istituto Iqbal Masih e il giorno di festa di fine Ramadan

Il 10 aprile, molto probabilmente, sarà il primo giorno dopo il Ramadan, per noi musulmani è un giorno di festa come se per voi cattolici, per chi ci crede, fosse il giorno di Pasqua. Tra l’altro quest’anno le due feste sono molto vicine. Come tale è nostro desiderio di cittadini italiani, come tutti voi, poterlo festeggiare come fanno le religioni presenti sul nostro territorio. 

La Lega e i suoi adepti, da democratici, pluralisti, ardenti religiosi e buon samaritani i quali si definiscono, negano questa possibilità. Non mettono in atto ciò che la religione di cui si professano credenti, gli ordina di fare. Io sono Raffaello Villani, fiero musulmano italiano e ideatore del podcast Yazan Think Tank, presente su YouTube, su Spotify e su Telegram. Seguitemi e condividete questo video. 

La Lega e i suoi adepti come le sue gerarchie, da fedele specchio del cattolicesimo, con il rosario in mano e il Vangelo in bella vista ogni volta e solo quando si sale su di un palco, nega la libertà di culto che la democratica Repubblica italiana sancisce con le sue leggi e la Santa Romana Chiesa predica. 

Vero è che i leader di questa setta tra condannati di mafia, di peculato, di corruzione, tra divorziati, tra genitori fuori sacramento e unioni fuori dalle leggi della Chiesa, di cattolico hanno ben poco. Per non farsi mancare anche l'odio e la discriminazione razziale, tra i loro “pregi” che ostentano, hanno inscenato la solita campagna islamofoba, quando sono riusciti a sapere, che una scuola in provincia di Milano, a Pioltello la Iqbal Masih, ha deciso di dare al 43% dei suoi studenti, il giorno di festa per una delle nostre sacre feste. 

Come al solito, le donnicciole leghiste, saputo dell'accaduto, hanno subito tirato in ballo l'invasione dell’Italia, la sparizione della tradizione, il voler cancellare la cultura e tante altre fregnacce, che 10 anni fa, tiravano in ballo ogni volta che si parlava di terroni. Ma siccome, questi starnazzanti leader, oggi hanno bisogno dei voti del Sud, per essere dei valorosi frequentatori abitudinari poltronari della “Roma ladrona”, devono pur indirizzare la rabbia dei propri elettori, per il loro fallimento nel perseguire le promesse politiche delle campagne elettorali, di conseguenza, il malcontento devono pur rivolgerlo il verso qualcuno e qualcosa? 

Così dopo l'otto marzo, con il manifesto di quella che riesce forse a parlare l’italiano solo con l'acca aspirata e con la c inesistente, non potevano farsi scappare questa opportunità. Così giù ad accusare la dirigenza della scuola Masih, di essersi piegata agli islamici (dimostrando tra l’altro la loro ignoranza immensa continuando a chiamarci islamici), hanno fatto talmente tante accuse alla dirigenza della scuola per la decisione presa, che i vari troll, leoni di tastiera normali frequentatori dei salotti leghisti, hanno iniziato a minacciare di morte i dirigenti della scuola di Pioltello. 

Questi sono gli adepti leghisti, ricordatelo, quelli cui si servono nei loro comizi, antidemocratici, razzisti, violenti e vigliacchi leoni da tastiera, che non lasciano libertà di pensiero e di opinione. Intanto, a questi adepti, voglio ricordare che in Italia vige una Costituzione che dà il diritto ad ognuno di essere un credente nella propria religione, esiste un ventaglio di leggi che ci dà il diritto di partecipare ai nostri riti e tra l'altro ricordo anche al Ministro leghista della Pubblica Istruzione, che esiste il decreto del Presidente della Repubblica numero 275 del 1999 che disciplina l'autonomia della scuola affermando che “essa è garanzia di pluralismo culturale che si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione, mirati allo sviluppo della persona umana, adeguato ai diversi contesti, alle domande delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti.” 

Lo so che per i leghisti è difficile capire l'italiano e le leggi, specialmente le leggi democratiche, ma questo decreto consente alle scuole una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa, tra cui organizzare il calendario scolastico. Ministro, ci sono scuole che chiudono per il Santo della città, che chiudono per feste patronali, che chiudono per vacanze autunnali, che chiudono per vacanze primaverili, che chiudono per vacanza di settimana bianca, chiudono per ogni cosa, mi spiega, dunque, lei fa ad ognuna di queste delle “verifiche sulle motivazioni di carattere didattico” per ogni singolo giorno chiuso? Oppure fa semplicemente l'islamofobo per abbellire il suo mandato ministeriale che certamente non brilla per efficienza e sviluppo? Oppure vuole mettersi al paro delle donnette che schiamazzano per farsi sentire e far notare la loro esistenza? O magari, essere al livello del suo segretario, che continua a dire che l'Islam è contro i suoi valori, dei quali non si è ben capito quali essi siano, se quelli di denigrare la Costituzione, oppure di essere un pessimo esempio per i cattolici, visto i suoi precedenti nel non rispettare nessun sacramento della religione cattolica, ben chiari nella dottrina evangelica? 

Ma ditemi, quale sarebbero questi valori, forse i valori della Lega? 
Ma quelli non sono i valori degli italiani, sono solo quelli di semplici adepti che non contano e non valgono assolutamente nulla e si appigliano alla denigrazione di una minoranza che sino ad oggi non è stata capace di reagire per nascondere i propri fallimenti? 

Oggi, leghisti starnazzanti, quella minoranza è formata anche da noi italiani e state ben certi, che noi italiani, reagiremo alle vostre angherie e insulti. 
Noi siamo l'Italia, non la Lega, non scordatelo mai! 
Noi siamo con gli italiani che vogliono un'Italia libera e multiculturale non dimenticatelo mai! 
Noi siamo il vero valore dell'Italia, non quello divisivo della Lega, non scordatelo mai! 

Ramadan Karim, e auguro che molte scuole il prossimo anno, prendano ad esempio l'istituto Iqbal

 Masih di Pioltello. 

La sentenza della Corte Penale Internazionale sulla Palestina

La Corte Penale Internazionale o Corte Internazionale di Giustizia si è riunita il giorno dieci gennaio del 2024 su richiesta del Sudafrica per indagare Israele su atti di genocidio verso il popolo palestinese.

Il giorno 11 e il giorno 12 rispettivamente il Sudafrica e Israele hanno espresso le proprie arringhe per avvalorare o smontare la tesi in questione. La Corte così ha preso del tempo per poter legiferare.


C’è da dire che la sentenza della Corte, non ha un valore diretto sulla Stato o sull’entità o persona indagata. La sua sentenza deve essere avvalorata dall’ONU e dagli Stati che sono direttamente connessi con la sentenza.

Però, il suo giudizio ha un valore internazionale importante che può cambiare la giurisprudenza internazionale e anche le sorti di chi è attore principale o secondario nel processo.

La sentenza è stata emessa il 26 gennaio 2024 da parte di 17 giudici che hanno assistito e deliberato sulla questione interpellata dal Sudafrica.

La sentenza, redatta in 19 pagina circa, non archivia il caso e rimanda ad un più approfondito esame della questione.

Significa che Israele non è stato prosciolto dall’essere accusato di genocidio, cosa che i media occidentali, in particolar modo quelli italiani, hanno fatto passare in sordina, passando la notizia in secondo piano se non pure rilegandola a notizia non importante e a volte, anche screditando i giudici che l’hanno emessa.

Cosa naturalmente fuori da ogni diritto internazionale, dato che ogni Paese dovrebbe essere trattato allo stesso, modo, infatti, quando la stessa Corte, che da adesso per motivi di ripetitività chiamerò con CPI, quando la CPI ha emesso il mandato internazionale di cattura verso Putin la notizia è stata ripetuta e amplificata talmente tanto che neanche Messina Denaro ha avuto così risalto.

Cosa effettivamente dice la sentenza? Vi riporto di seguito, in sintesi, la verità che i media hanno nascosto.

La sentenza è del 26 gennaio 2024 è numerata nell’elenco generale come n° 192. Il presidente di Corte è il giudice Donoghue, ha letto la sentenza che si basa sugli articoli 41 e 48 dello Statuto della Corte e degli articoli 73, 74 e 75 del Regolamento della Corte.

Come accennato sono 19 pagine facilmente trovabili on line e la potete trovare qui su questo link tradotta in italiano.

Scrivo di seguito un breve sunto con le informazioni più importanti.  

L'CPI stabilisce che alcuni degli atti e delle omissioni commessi da Israele rientrano nelle disposizioni della Convenzione sul genocidio.

L'CPI stabilisce di avere giurisdizione per trattare il caso.

L'CPI stabilisce che l'indicazione di misure provvisorie è giustificata a causa della plausibilità del genocidio da parte di Israele a Gaza.

La CPI ordina a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per prevenire il genocidio.

L'CPI stabilisce che la situazione a Gaza "corre il serio rischio di peggiorare ulteriormente" prima che l'CPI abbia l'opportunità di emettere una sentenza definitiva.

Dice che Israele deve garantire che le sue forze non commettano un genocidio.

La Corte internazionale di giustizia afferma che Israele deve riferire alla corte entro un mese su ciò che sta facendo per rispettare l'ordine di adottare tutte le misure in suo potere per prevenire atti di genocidio a Gaza.

L’CPI delibera a stragrande maggioranza:

Israele deve fermare gli attacchi contro i palestinesi

Porre fine all'istigazione contro i palestinesi come gruppo

Garantire gli aiuti umanitari

Conservare le prove

Inviare la risposta al tribunale entro 1 mese

Tutte le parti vincolate dal diritto internazionale umanitario

Richieste di rilascio degli ostaggi di Hamas tenuti a Gaza

Inoltre, il giudice Donoghue della CPI afferma che i palestinesi sono un gruppo protetto dalla Convenzione sul genocidio e dice: "Molti palestinesi a Gaza non hanno accesso al cibo e all'acqua potabile e questo può essere un problema fino a quando la corte potrà legiferare sul caso sottoscritto”.

Israele deve sottostare alle norme richieste, ma come ben sappiamo, i governanti di Tal Aviv, hanno sempre disatteso ogni azione e risoluzione che l’ONU ha intrapreso nei loro confronti. Solo che in questo caso, facendolo di nuovo, nessuno più potrebbe tenere in considerazione la CPI con il danno che ognuno potrebbe fare ciò che gli aggrado non temendo più il giudizio internazionale.

Cosa che l’Europa come gli Stati Uniti, visto che si ergono a paladini dei diritti, dovrebbero obbligare Tel Aviv a eseguire gli ordini della CPI. Ma da come stanno andando le ultime news, tra cui l’annullamento dei sovvenzionamenti/donazioni all’UNRWA, sarà molto difficile che ciò avvenga. Con tutte le conseguenze che ho accennato prima: ogni stato, entità, gruppo o persona potrà fare ciò che vorrà tanto nessuno rispetterà le sentenze internazionali. Non potrà esserci qualcuno cui è costretto a eseguire gli ordini della CPI, mentre altri potranno non farlo.

A voi la scelta di continuare a seguire il mainstream, oppure cercare la verità e reagire, informandosi e seguendo voci alternative che raccontano come le cose accadono e avvengono, viste dallo stesso nostro punto di vista e non da chi cerca di imporre la visione della propaganda, a cui non importa nulla del popolo.

Seguite il mio podcast “Yazan Think Tank”, il mio canale YouTube o i miei social, condividendo il tutto con i vostri contatti. Ricordo che sul canale Telegram Yazan Think Tank, possiamo avere libero dialogo, dato che oggi ogni cosa è censurata e non ci è permesso avere nessuna idea che non sia conforme. Insieme possiamo cambiare il futuro che costoro credono di aver scritto per noi.

 

Articolo 11: "risoluzione controversie internazionali"

 Scrivo un articolo che purtroppo troppe volte è stato disatteso dai governanti di questo paese, che di democratico e rispetto della Costituzione hanno ben poco, nonostante viene sempre citata solo quando fa comodo e mai applicata. Compreso il Presidente della Repubblica che, ostenta conoscenza della Carta costituzionale entrata in vigore nel 1948 ma, fondamentalmente non applica affatto e ci sguazza nel mostrare il contrario, tanto sa che gli italiani non conoscono affatto i propri diritti e doveri sanciti dalla stessa.

D’altronde ogni popolo merita i propri governanti.


L’articolo in questione evita che possono accadere guerre o attacchi fuori considerazione travestiti da difesa, ed è quello che in questi ultimi 3 anni, in particolar modo in questi giorni è stato quotidianamente preso in giro.

Questa volta però, tutti questi politici che giocano a fare i rappresentanti di noi italiani, rischiano di far esplodere una guerra per servire una padrone guerrafondaio cui, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri e il Parlamento tutto ha giurato di servire senza obbiettare, fregandosene del popolo italiano e della stessa Carta Costituzionale che lo contiene, in quanto questo padrone non tiene per nulla in considerazione né la Carta e né il popolo italiano. Fa solo ed esclusivamente i suoi affari!

Governanti che usano la forza con i deboli prendendoli anche in giro, considerandoli pastori in ciabatte sui cammelli e quindi non dei soldati e facilmente attaccabili con buone possibilità di sconfiggerli, dandosi il tono di superpotenza. Ma mai usano gli stessi criteri con altri attori dei conflitti degli ultimi anni, perché conoscono benissimo che intervenendo, avrebbero in primis fallito completamente e poi, danno fastidio a quel padrone che li tiene a guinzaglio.

Tra l’altro contro i “cammellari in ciabatte”, così definiti da molti scribacchini italiani, stanno dando filo da torcere alla più grande potenza mondiale; quindi, io non sarei così sicuro di tornare vittoriosi da questa ennesima missione di guerra, anche perché gli USA, negli ultimi conflitti, dal Vietnam in poi, ne sono sempre usciti sconfitti e malconci.

Però c’è da dire che Bruxelles e quindi Roma, non hanno usato la stessa velocità e fermezza contro gli altri attori coinvolti nei recenti conflitti, probabilmente perché contro quello del nord est, si ha una grossa paura, visto che doveva essere ridotto a fare la guerra con le pale, ma per loro sfortuna, ha un PIL in netta ascesa e di armi ne può vendere a tutta l’Europa messa insieme; mentre contro il genocida terrorista, non ci si può mettere contro, altrimenti gli Stati Uniti, segano le gambe a tutti questi “uappi de cartone” che fanno i forti con i deboli e i conigli con i forti.

Scrivo, ora, l’articolo in questione per chi non lo conoscesse:

Articolo 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Articolo 11 della Costituzione italiana entrata in vigore nel giugno del 1948.

Tale articolo è il frutto di un ampio dibattito, in seno all’Assemblea costituente, caratterizzato da un diffuso sentimento di condanna del fenomeno bellico come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, o come mezzo per la risoluzione di controversie internazionali. Questo è quello che pensavano i “Padri costituenti”, quando riunitosi dopo la Seconda guerra mondiale, di cui uscimmo sconfitti, vinse il referendum per la Repubblica e formularono glia articoli della Carta costituzionale italiana.

Ma l’articolo, come abbiano visto nel corso degli anni successivi al 1948, è stato spesso disatteso. I trattati europei stipulati nel corso degli anni 50, e lo sviluppo del processo di integrazione europea, hanno legiferato verso gli Stati aderenti, la rinuncia di ampi spazi della sovranità e quindi di andare contro la propria Costituzione.

Questi spazi di sovranità non sono spazi fisici, geografici, come possiamo pensare, ma funzioni pubbliche e sociali come le comunicazioni elettroniche o la vigilanza nel settore del credito, che sono state trasferite all’Unione europea. Ma la scelta di usare le armi e quindi la guerra come mezzo risolutivo è ancora rimasto nelle mani dei singoli Stati, anche se, come abbiano visto, i ministri di Bruxelles e quindi Roma che segue come un cagnolino, aggirano le leggi nazionali come meglio a loro aggrada e decidono per tutti gli Stati.

Tutto questo fa sì che la nostra Costituzione, come detto prima, si è ridotta a carta straccia, dato che ogni singolo articolo può essere contestato facendo capo alle leggi europee che, per i trattati fatti negli anni 50, hanno l’ultima parola sulla legiferazione.

Questo i nostri politici lo sanno benissimo e prendono in giro l’elettorato, quando per acquisire voti e popolarità parlano di Costituzione e di articoli, non conoscendoli tra l’altro, sapendo benissimo che ormai non sono altro che un ricordo del secolo scorso, del passato.

A voi la scelta di continuare a seguire costoro oppure di cercare la verità e reagire informandosi e seguendo voci alternative che raccontano come le cose accadono e avvengono, viste dal popolo e non da chi non sa neanche dove il popolo viva.

Seguite il mio podcast “Yazan Think Tank”, il mio canale YouTube e il mio canale Telegram, insieme ad altri come voi e come me, potremmo cambiare il futuro che questi credono di aver scritto per noi.