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Post di Civati su Musulmani
Sfruttare i ragazzini e la voglia di protesta.
Tutti siamo stati ragazzini e ai nostri tempi, scrivo per noi italiani, abbiamo ascoltato e siamo scappati per andare a sentire un concerto di un gruppo o di un singolo, che agli occhi dei nostri padri o zii, per non andare lontano come generazione, erano orrendi e non avevano niente a che fare con l'arte o la musica. I Sex Pistols, i Doors, i Pink Floyd, i Cure, i Litfiba, Vasco, narravano di lotte, guerre, droghe, disagio sociale e per questo erano i nostri idoli.
Eppure ora siamo qui, a un età avanzata che ci ha fatto perdere quella freschezza spensieratezza e voglia di cambiare il mondo come quei ragazzini a quel concerto del tizio in quella stramaledetta discoteca.
Noi eravamo negli stadi, nei palasport, nelle mega discoteche.
Non in quelle minuscole, maledette discoteche, che, i proprietari avidi, cercano con il minimo sforzo di sfruttare per arricchirsi.
Noi musulmani, dovremo capire
Noi musulmani, dovremo capire che chiunque può "guidare" una preghiera.
Noi musulmani, dovremo capire che chiunque può "partecipare" a un incontro di conoscenza e dialogo con chi di Islam non sa nulla.
Noi musulmani, dovremo capire che l'imam non è "fondamentale" nell'Islam.
Noi musulmani, dovremo capire che l'Islam "non è" un'altra religione.
Noi musulmani, dovremo capire che è arrivata l'ora di finirla di "clericalizzare" la nostra religione.
Noi musulmani, dovremo capire che la nostra religione "è unica" e non va associata, assomigliata, assimilata a qualcosa che abbiamo vicino.
Recite e Presepi di Natale: nessun problema per i musulmani!
Le atrocità dei falsi imam che molestano le donne
Macellazione delle carni
Sono Italiano
Sono Italiano, rispetto la mia cultura e la mia tradizione, che
appartiene alle grandi civiltà del Mediterraneo, culla della civiltà che ha reso vivo il mondo intero.
Sono Italiano, amo la terra che mi ha dato i natali, terra che mi fa vivere in pace e in democrazia.
Sono italiano, rispetto le leggi e la società che è basata sulla famiglia.
Sono Italiano, la mia cultura è italiana con vocazione mediterranea, la mia tradizione è affacciata sul mediterraneo.
Sono Italiano, adoro il Dio di Abramo con culto differente ma presente nella cultura in cui vivo.
Sono Italiano,
risiedo in Italia e vivo da musulmano italiano.
In Memoria di Srebrenica 1995: 11 luglio: il Genocidio di Musulmani
Negli ultimi anni, il presidente serbo Tomislav Nikolic,
appartenente al partito nazionalista serbo che si è macchiato della morte di
migliaia di musulmani, ha detto, che chiede scusa per gli assassini dei
musulmani bosniaci, ma, per lui, quello non è stato un genocidio, ed ha
sostenuto che mai nelle sue scuole sarà insegnato che la Serbia si è resa
colpevole di questo sterminio!
È stato un terribile Genocidio, tra i più sanguinosi,
avvenuto nel vecchio continente, dopo il secondo conflitto mondiale, tra il
1992 e il 1995, sotto il nome di “massacro di Sarajevo e Srebrenica”. Viene
ricordato in un giorno particolare, quando si raggiunse il culmine degli
assassini a Srebrenica l’11 luglio del 1995. Ma, oltre a questo giorno, in
quegli anni ci furono innumerevoli omicidi compiuti in diversi luoghi della Bosnia.
Genocidio perpetuato strategicamente e messo in atto dai
dirigenti comunisti serbi e le loro milizie, che nel corso del conflitto,
ammazzarono uomini e violentarono donne musulmane, rendendosi colpevoli di
pulizia etnica nei confronti dei musulmani bosniaci.
Le milizie comandate da Ratio Mladic, condussero un
sistematico sterminio di tutti i giovani e adulti musulmani negli anni e il giorno
di Srebrenica, ammazzarono migliaia di uomini sotto gli occhi del contingente
olandese delle nazioni unite che non mosse un dito per salvare i bosniaci.
Si calcola che ci furono circa duecentocinquantamila morti
in totale, e in particolare il giorno 11 luglio, furono trucidati
consecutivamente circa dieci mila persone, di cui sei mila, ancora senza nome.
L’11 luglio, le truppe serbe entrate in Srebrenica,
separarono gli uomini dai 14 ai 65 anni dalle donne, successivamente li
condussero fuori la città, nei campi, uccidendoli e seppellendoli in fosse
comuni. In più le donne furono vittime di stupri e torture.
A fine guerra, dopo anni, sono stati condannati per
genocidio e sterminio, Radovan Karadžić e Ratio Mladic. Ma molti comandanti
militari però, sono riusciti a farla franca da questo crimine nascondendosi in
Serbia.
Di recente, è stata condannata anche l’Olanda con relativo
governo dell’epoca, dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, con l’accusa
di parziale responsabilità sulla morte dei musulmani di Srebrenica, in quanto,
il contingente olandese, appartenente alle forze dell’ONU, si rifiutò di
aiutare i musulmani bosniaci, senza intervenire per bloccare le milizie serbe e
dare aiuto a coloro che cercavano scampo allo sterminio.