spotify

Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Se non difendi le tue Idee, esse non valgono la propria esistenza!


Ci sono cosi tanti omuncoli che ti offendono, poi bloccano il loro profilo alla tua vista. Perché? Semplice hanno paura che tu legga le loro offese e le dirette conseguenze. Significa che le loro idee non hanno valore, se loro stessi non lottano per esse.

Interessante video che sta a dimostrare in una piccola storia araba tradotto da dei ragazzi di "La Luce del Islam":

L'ipocrisia della stretta di mano

Tutto sto casino per una stretta di mano?



La sunnah è nata per regolamentizzare i comportamenti che erano, prima della sua venuta, scellerati e poco edificanti. Si ammazzavano le figlie femmine e si trattavano le donne come oggetti. Dopo la sua venuta è cambiato questo modo, per grazia di Dio.

Per per cambiare, però, ci vogliono drastiche idee.

In un tempo in cui di donne e uomini se ne vedono talmente tanti e non vestiti, secondo voi, dare una mano al tuo sesso opposto fa molta differenza?

Bè certo per alcuni è meglio non dare la mano, ma poi farsi le "seghe mentali" quando si vede un bikini, una minigonna in tv o per strada camminare di fronte o di fianco a no?
Comportamento da beduino che non ha mai visto mondo!

E questo per voi è il buon comportamento?

La nyya (intenzione) è metà dell'opera.

RICORDATELO prima di postare, copiare ahadith di cui non ne capite il senso.

Meditate, meditate, fate ancora in tempo!

La calunnia non è ammessa.




post pubblicato sulla pagina di 


intorno le  ore 17:18 del giorno 23/12/2018


Innanzi tutto voglio dire che rispondere a dei commenti di un personaggio pubblico è consentito, proprio perché esso si rende pubblico.
Non riesco a capire tutto quest'accanimento che molti sedicenti avvocati stanno postando su facebook contro la mia persona.
Alla signora Amina Jasmine Decaro, che si è permessa di accusarmi senza conoscere assolutamente nulla di me, avviso allo stesso modo cui lei ha offeso me, postando un commento molto offensivo(vedi figura), che immediatamente ho intrapreso tutte le azioni legali del caso a difesa della mia immagine e persona.

Il Silenzio è d'oro, mr Piccardo




Piccardo farebbe meglio a star zitto.
A costo di apparire continua a dire frasi senza senso: dalla legalizzazione della poligamia ai musulmani che votano i 5stelle, per finire alle votazioni tra musulmani. Parla da italiano o da chissà cosa?
Sorprendente come si cerca di essere al centro dell'attenzione, quando oramai non si è più nessuno, e si tenta di vivere su gli allori del passato, neanche tutto farina del suo sacco.

Post di Civati su Musulmani



Per caso sono venuto a conoscenza di un post dell'onorevole Civati:

Questo post lascia noi musulmani un po’ sconcertati in quanto paragona alcuni slogan del vicepremier leghista Salvini ai dogmi della nostra fede, che sarebbero tra l’altro, anche della cristianità. L’ANMI, poiché rappresenta i musulmani italiani, risponde al deputato tentando di spiegare a chi ancora non lo sapesse, che è vero che noi musulmani siamo per la famiglia naturale, ossia madre e padre, siamo contro il riconoscimento delle coppie di fatto e contro l’omosessualità come pure la possibilità di permettere alle coppie gay di adottare un figlio. Inoltre, siamo nazionalisti nel senso però che rispettiamo la nostra comunità di appartenenza e ne difendiamo i valori ad essa associati, ma dobbiamo dire all’onorevole Civati che noi non usiamo la religione a scopi politici e non usiamo i simboli religiosi, come altri fanno, anche perché non ne abbiamo.

Non siamo aggressivi, anzi, nella nostra religione vale il perdono come arma di attacco, perdonare per un musulmano significa guadagnarsi la vita eterna del paradiso; noi non usiamo la legge del taglione, anzi vi sono delle regole ben precise su ogni peccato commesso; noi non siamo per le armi libere, e vorremo ricordare che vi è una legge ben chiara e ben precisa nell’Islam che afferma, che chi uccide un solo innocente e come se uccidesse l’intera umanità; vogliamo anche ricordare che la donna per noi è la nostra compagna di vita e come tale va rispettata, il miglior musulmano è colui che tratta bene sua moglie, e un detto importante dice che il paradiso è sotto i piedi delle madri; ricordiamo anche che non siamo per niente complottisti, e non facciamo complotti; non ci consideriamo vittime, in quanto ci viene insegnato che mai bisogna piangere sul latte versato, perché ogni cosa che accade è dovuta all’opera del Creatore, e tutto avviene perché in quel momento noi meritiamo l’accaduto

Per questo ed altro direi al sig. Civati, prima di paragonare qualcuno a noi musulmani di informarsi meglio su chi siano davvero i musulmani. Musulmani, non islamici, musulmani.

Sfruttare i ragazzini e la voglia di protesta.



Voglio uscire fuori dal coro.
Tutti che postano foto con disprezzo del tipo che è idolo dei ragazzini per dare una spiegazione al disastro dell'altro giorno.
Tutti siamo stati ragazzini e ai nostri tempi, scrivo per noi italiani, abbiamo ascoltato e siamo scappati per andare a sentire un concerto di un gruppo o di un singolo, che agli occhi dei nostri padri o zii, per non andare lontano come generazione, erano orrendi e non avevano niente a che fare con l'arte o la musica. I Sex Pistols, i Doors, i Pink Floyd, i Cure, i Litfiba, Vasco, narravano di lotte, guerre, droghe, disagio sociale e per questo erano i nostri idoli.
Tutti abbiamo fatto "follie" di nascosto dai genitori. Rischiato cariche, rischiato di essere schiacciati quando si pogava(qualcuno ci è finito all'ospedale), rischiato di collassare per alcool o droghe.
Eppure ora siamo qui, a un età avanzata che ci ha fatto perdere quella freschezza spensieratezza e voglia di cambiare il mondo come quei ragazzini a quel concerto del tizio in quella stramaledetta discoteca.
Ecco cosa fa la differenza.
Non il tizio, non i ragazzini, neanche i genitori che hanno permesso ai figli di divertirsi, ma quella maledetta discoteca.
Noi eravamo negli stadi, nei palasport, nelle mega discoteche.
Non in quelle minuscole, maledette discoteche, che, i proprietari avidi, cercano con il minimo sforzo di sfruttare per arricchirsi.
Ecco chi dovreste accusare.
Non quei ragazzini, non quei genitori, non quel tizio.
Quella maledetta voglia di arricchirsi senza freni e senza rispetto delle regole, della vita sacra di un ragazzino e della sua voglia di contestare il mondo.

Noi musulmani, dovremo capire


Noi musulmani, dovremo capire che chiunque può "guidare" una preghiera. 

Noi musulmani, dovremo capire che chiunque può "partecipare" a un incontro di conoscenza e dialogo con chi di Islam non sa nulla. 

Noi musulmani, dovremo capire che l'imam non è "fondamentale" nell'Islam.

Noi musulmani, dovremo capire che l'Islam "non è" un'altra religione. 

Noi musulmani, dovremo capire che è arrivata l'ora di finirla di "clericalizzare" la nostra religione. 

Noi musulmani, dovremo capire che la nostra religione "è unica" e non va associata, assomigliata, assimilata a qualcosa che abbiamo vicino.


Recite e Presepi di Natale: nessun problema per i musulmani!



Recite e Presepi di Natale: nessun problema per i musulmani!

Si avvicina il periodo festivo per eccellenza per la comunità cattolica in Italia, e come ogni anno, ogni scuola o organizzazione si sente in dovere di eseguire eventi, spettacoli e manifestazioni o costruire presepi che ricordino la nascita, secondo il rito cattolico, di Gesù.
E come ogni anno puntualmente, si scrive un articolo, si rilasciata un'intervista, un epiteto che accusa noi musulmani di non volere questo tipo di rappresentazioni, o ancora, qualcuno, non musulmano, che in nome di un'uguaglianza o integrazione, facendosi portatore delle nostre esigenze, afferma che questi eventi, potrebbero minare la nostra fede e urtare la nostra coscienza da musulmani.
Noi di ANMI siamo completamente in disaccordo con questa idea che è stata promulgata in questi anni.
Noi da musulmani, non siamo per niente contrari che una nazione laica, come l'Italia, che lascia la libertà di religione, si ha la possibilità di scegliere di festeggiare le date e le ricorrenze della propria fede secondo usanze della stessa.
Noi da musulmani, non abbiamo nulla in contrario che qualcuno festeggi e coinvolga la popolazione a queste rappresentazioni, poiché, per nostra fortuna, in Italia siamo liberi di scegliere la nostra partecipazione a tali avvenimenti.
Noi da musulmani italiani dell'ANMI non consideriamo come opera di mancanza di rispetto verso la religione musulmana, l'organizzazione di questi eventi. Non consideriamo tali feste come pericolo all'integrazione, poiché, noi già viviamo e lavoriamo in Italia, e non abbiamo bisogno di integrarci, e rispettiamo il territorio che ci circonda, com'è giusto e come la nostra fede ci induce a fare. Non consideriamo queste recite o rappresentazioni dannose alla nostra fede perché di certo queste non scalfiscono il nostro credo.
Rifiutiamo questa etichetta che ogni anno c'è data.
Noi musulmani di ANMI siamo per la pluralità della vita sociale, politica e religiosa. Accettiamo tutto ciò che è consentito nell'ambito della leicità della religione e dello stato italiano: le differenti culture in una società portano conoscenza e benefici.



Le atrocità dei falsi imam che molestano le donne




Mentre stavo cenando, ricevo sul gruppo degli amici di ANMI su whatsApp, l'avviso di un servizio su Italia1 delle Iene che parlava di un Imam che faceva cose assurde. Chiedo ai fratelli e sorelle dell'accaduto e se avessero notizie sulla sua veridicità, poiché spesso s'infanga la nostra religione.
Mentre si discuteva nel gruppo, mi arriva un messaggio in privato da parte di una sorella che mi dice di voler parlare con me, le rispondo affermativamente ed ascolto i suoi messaggi, che mi lasciano incredulo e contrariato degli atti osceni e sporchi del tizio e per il fatto che una simile realtà sia venuta a galla solo grazie ad una trasmissione televisiva e non dal dialogo all’interno della comunità islamica.
La sorella mi manda i suoi messaggi vocali e, io immediatamente convoco il direttivo mettendoli a conoscenza di tale assurda oscenità e cercando la loro approvazione sul da farsi.
Sentito il Direttivo che si è reso disponibile e mi ha incoraggiato a schierarmi sull'accaduto, tutti noi consigliamo i musulmani italiani di allontanarsi in modo definitivo da quel personaggio che infanga la nostra religione e la mette in cattiva luce, offendendo l’onorabilità delle nostre sorelle; chiedo, inoltre, a tutte le musulmane che hanno subìto tali abusi o a tutti quelli che ne sono a conoscenza di mettersi in contato con noi e farsi avanti come ha fatto questa coraggiosissima sorella, per agire e chiedere giustizia contro chi sfrutta la sua posizione religiosa, senza averne il diritto e le capacità per i propri malsani interessi.



Questa è una cosa che non transigo assolutamente, che un falso ipocrita personaggio possa occupare il posto d'imam e distruggere con le sue stupide e oscene azioni una religione che non ammette assolutamente tale comportamento.
Come non ammetto il silenzio dell'intera comunità, che con la scusa dell'appartenenza allo stesso paese, nasconde le azioni cattive del compaesano affermando che tali divulgazioni potrebbero mettere in cattiva luce l'Islam.
Questa è solo ipocrisia e ignoranza, che io da musulmano italiano, non accetto assolutamente.
Ed è anche un altro motivo per il quale, noi chiediamo fermamente che ci sia un tavolo d’incontro per appianare le divergenze con lo Stato Italiano, e avere finalmente un riconoscimento della nostra fede per ovviare a situazioni incresciose come questa.

Macellazione delle carni

Una sorella, oggi, mi ha segnalato un articolo su un giornale italiano, sul divieto della macellazione rituale musulmana.

Ai fratelli e sorelle che si preoccupano di questo, bisogna spiegare che spesso queste sono solo delle provocazioni fatte nei nostri confronti per spaventarci o per metterci in difficoltà o fatte per attirare attenzione su alcuni leader politici per avere visibilità o simpatie elettorali.


Dobbiamo sapere che la macellazione rituale è regolarizzata per legge da un po’ di tempo in Italia, e non riguarda solo quella musulmana, ma anche quella ebraica. Entrambe le religioni fanno uso di questa forma di macellazione, perché presa dagli stessi libri sacri, che sono in comune anche con il cristianesimo. Una radice identica che comprende il monoteismo religioso: di Abramo con il sacrificio, finendo alla fuga dall'Egitto di Mosè, con il segno del sangue sulle porte per non essere toccate dalla maledizione che colpì gli egizi prima dell'esodo. 
Molte cose in comune che oggi si tende a nascondere o anche, ahimè, a cambiare.

La macellazione rituale, la maggior parte della gente in Italia, pensa fosse solo compiuta dei musulmani e non dagli ebrei e inizialmente si sbandierava il completo annullamento della stessa, sino a che qualcuno, facendo notare questa similitudine, ha costretto i leader a cambiare idea sulla macellazione. 

Da non dimenticare le origini non solo religiose dell'italica gente, cui faceva largo uso del tipo di macellazione nei centri rurali, tramandata da secoli, sino a qualche cinquennio e in tutta Italia fino a decenni passati.

Solo negli ultimi anni, con il crescere del consumo di massa della carne, si è passati a usare soluzioni più veloci e più redditizie: lo sparo o la scossa. Metodi che certo non sono meno dannosi della macellazione. Anche perché, nessuno ha mai chiesto a un animale le sue preferenze e gli studi fatti, spesso, per il politically correct, non sono considerati.

Io consiglio ai miei fratelli e sorelle di non preoccuparsi delle comparsate di articoli che inneggiano a tali altisonanti titoli, anzi, consiglierei di voltare lo sguardo altrove, per evitare di creare allarmismo e fitna, cosa che farebbe piacere a questi scrivani che non attendono altro la nostra dipartita spirituale e morale.

Sono Italiano




Sono Italiano, rispetto la mia cultura e la mia tradizione, che appartiene alle grandi civiltà del Mediterraneo, culla della civiltà che ha reso vivo il mondo intero.

Sono Italiano, amo la terra che mi ha dato i natali, terra che mi fa vivere in pace e in democrazia.

Sono italiano, rispetto le leggi e la società che è basata sulla famiglia.

Sono Italiano, la mia cultura è italiana con vocazione mediterranea, la mia tradizione è affacciata sul mediterraneo. 

Sono Italiano, adoro il Dio di Abramo con culto differente ma presente nella cultura in cui vivo.

 Sono Italiano, risiedo in Italia e vivo da musulmano italiano.


In Memoria di Srebrenica 1995: 11 luglio: il Genocidio di Musulmani

In Ricordo del 11 luglio 1995:


                                       


GENOCIDIO DEL POPOLO BOSNIACO



Negli ultimi anni, il presidente serbo Tomislav Nikolic, appartenente al partito nazionalista serbo che si è macchiato della morte di migliaia di musulmani, ha detto, che chiede scusa per gli assassini dei musulmani bosniaci, ma, per lui, quello non è stato un genocidio, ed ha sostenuto che mai nelle sue scuole sarà insegnato che la Serbia si è resa colpevole di questo  sterminio!


È stato un terribile Genocidio, tra i più sanguinosi, avvenuto nel vecchio continente, dopo il secondo conflitto mondiale, tra il 1992 e il 1995, sotto il nome di “massacro di Sarajevo e Srebrenica”. Viene ricordato in un giorno particolare, quando si raggiunse il culmine degli assassini a Srebrenica l’11 luglio del 1995. Ma, oltre a questo giorno, in quegli anni ci furono innumerevoli omicidi compiuti in diversi luoghi della Bosnia.

Genocidio perpetuato strategicamente e messo in atto dai dirigenti comunisti serbi e le loro milizie, che nel corso del conflitto, ammazzarono uomini e violentarono donne musulmane, rendendosi colpevoli di pulizia etnica nei confronti dei musulmani bosniaci.

Le milizie comandate da Ratio Mladic, condussero un sistematico sterminio di tutti i giovani e adulti musulmani negli anni e il giorno di Srebrenica, ammazzarono migliaia di uomini sotto gli occhi del contingente olandese delle nazioni unite che non mosse un dito per salvare i bosniaci.

Si calcola che ci furono circa duecentocinquantamila morti in totale, e in particolare il giorno 11 luglio, furono trucidati consecutivamente circa dieci mila persone, di cui sei mila, ancora senza nome.

L’11 luglio, le truppe serbe entrate in Srebrenica, separarono gli uomini dai 14 ai 65 anni dalle donne, successivamente li condussero fuori la città, nei campi, uccidendoli e seppellendoli in fosse comuni. In più le donne furono vittime di stupri e torture.

A fine guerra, dopo anni, sono stati condannati per genocidio e sterminio, Radovan Karadžić e Ratio Mladic. Ma molti comandanti militari però, sono riusciti a farla franca da questo crimine nascondendosi in Serbia.

Di recente, è stata condannata anche l’Olanda con relativo governo dell’epoca, dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, con l’accusa di parziale responsabilità sulla morte dei musulmani di Srebrenica, in quanto, il contingente olandese, appartenente alle forze dell’ONU, si rifiutò di aiutare i musulmani bosniaci, senza intervenire per bloccare le milizie serbe e dare aiuto a coloro che cercavano scampo allo sterminio.