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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Macellazione delle carni

Una sorella, oggi, mi ha segnalato un articolo su un giornale italiano, sul divieto della macellazione rituale musulmana.

Ai fratelli e sorelle che si preoccupano di questo, bisogna spiegare che spesso queste sono solo delle provocazioni fatte nei nostri confronti per spaventarci o per metterci in difficoltà o fatte per attirare attenzione su alcuni leader politici per avere visibilità o simpatie elettorali.


Dobbiamo sapere che la macellazione rituale è regolarizzata per legge da un po’ di tempo in Italia, e non riguarda solo quella musulmana, ma anche quella ebraica. Entrambe le religioni fanno uso di questa forma di macellazione, perché presa dagli stessi libri sacri, che sono in comune anche con il cristianesimo. Una radice identica che comprende il monoteismo religioso: di Abramo con il sacrificio, finendo alla fuga dall'Egitto di Mosè, con il segno del sangue sulle porte per non essere toccate dalla maledizione che colpì gli egizi prima dell'esodo. 
Molte cose in comune che oggi si tende a nascondere o anche, ahimè, a cambiare.

La macellazione rituale, la maggior parte della gente in Italia, pensa fosse solo compiuta dei musulmani e non dagli ebrei e inizialmente si sbandierava il completo annullamento della stessa, sino a che qualcuno, facendo notare questa similitudine, ha costretto i leader a cambiare idea sulla macellazione. 

Da non dimenticare le origini non solo religiose dell'italica gente, cui faceva largo uso del tipo di macellazione nei centri rurali, tramandata da secoli, sino a qualche cinquennio e in tutta Italia fino a decenni passati.

Solo negli ultimi anni, con il crescere del consumo di massa della carne, si è passati a usare soluzioni più veloci e più redditizie: lo sparo o la scossa. Metodi che certo non sono meno dannosi della macellazione. Anche perché, nessuno ha mai chiesto a un animale le sue preferenze e gli studi fatti, spesso, per il politically correct, non sono considerati.

Io consiglio ai miei fratelli e sorelle di non preoccuparsi delle comparsate di articoli che inneggiano a tali altisonanti titoli, anzi, consiglierei di voltare lo sguardo altrove, per evitare di creare allarmismo e fitna, cosa che farebbe piacere a questi scrivani che non attendono altro la nostra dipartita spirituale e morale.

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