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Genocidio del popolo indiano delle americhe


GENOCIDIO DEL POPOLO INDIANO DELLE AMERICHE



Definito anche l’Olocausto americano, conta più di 100 milioni di vittime in 500 anni, dal 1492, l'arrivo degli europei conquistatori e colonizzatori. 
Morirono oltre per il progetto di colonizzazione violento e sfruttatore delle ricchezze, anche per cause delle malattie, importate dai conquistatori, inesistenti nel continente.
 I nativi erano privi degli anticorpi anche di una semplice influenza, che causò la prima distruzione di civiltà a Santo Domingo, uccidendo centinaia di migliaia di vittime: il 90% della popolazione fu sterminato. Lo stesso in tutto il Sud, causa i "Conquistatores" spagnoli, che distrussero degli avanzatissimi imperi e culture indigene.

Nel sud queste furono le concause della distruzione di quelle popolazioni, mentre nel nord le cause furono la persecuzione, la segregazione razziale, e l'uccisione sistematica dei nativi da parte dei colonizzatori "civilizzati".
Una delle giustificazioni usate per compire tali atrocità oltre a quella della imposizione religiosa, quella cattolica, fu la considerazione di definire barbara la civiltà degli indiani e, cosa a cui gli americani del nord sono maestri, di considerarsi superiori nella razza.

Gli indiani si opposero ad accettare la cultura del non rispetto e sfruttamento dei colonizzatori, e questo fu il pretesto per perseguitare e rinchiudere in campi di lavoro e ghetti tali popolazioni.








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