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Social diventati oggetto di controllo delle masse

 

All'inizio tutti fummo presi dalla novità e ci iscrivemmo in massa non conoscendo bene dove questa azione ci avrebbe portato.

Si pensava fosse un mezzo di comunicazione libero dove tutti potevano esprimere la propria idea e il proprio pensiero. Si poteva conoscere gente da ogni parte del mondo e avere libero scambio di idee e pensieri.

Lo è stato per un po’ ma dopo qualche tempo, si è notato che, come succedeva nei bar o nelle piazze, le parole potevano esser pesanti e creare situazioni incresciose.

Questo ha portato a dei cambiamenti introdotti un poco alla volta in queste nuove piazze virtuali, con la conclusione che è negato il diritto di replica e quindi la libertà di pensiero e opinione. Perché è un privato che gestisce cosa sia giusto e cosa sbagliato e troppo spesso, il privato, è un'azienda che deve fatturare, quindi facilmente corruttibile e vendibile al miglior offerente, con il risultato minimo che le nostre informazioni sono utilizzate per scopi poco edificanti o che molti utenti possono essere pilotati inconsciamente verso un'opinione su un avvenimento che è accaduto e deve accadere.



Tutto questo inizia a non essere accettabile, perché se sei fuori dal pensiero dominante, sei automaticamente escluso e non hai diritto di replica. Il sistema è fatto per non poter richiedere il tuo diritto, anche se ci sono link, pagine e altre diavolerie, tutto è formulato in modo da scoraggiare a fare qualsiasi dimostranza. E se riesci a farla la notizia del tuo caso ti arriva dopo forse una settimana, quando tutto ormai ha perso ogni valore.

Non sono d’accordo su questo. Ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa e ognuno ha il diritto di sbagliare e subirne le conseguenze.  A proprie spese ma deve avere il diritto di replica anche se continua all'infinito.

Nelle piazze reali e nei bar, quando si discuteva o si era convinti della propria idea e si andava fino in fondo avendo la giusta conoscenza e la consapevolezza che questo poteva portare anche a 4 scazzottate, oppure te ne stavi zitto in disparte.

Questo ti faceva capire di che pasta eri e che non tutti potevano essere quelli che conoscevano e avevano gli argomenti per supportare e affrontare un discorso, oppure capivi se eri in grado di menare più degli altri o semplicemente non era argomento per te e quindi te ne stavi in silenzio. Perché nel mondo ognuno ha il suo posto e la sua linea da seguire, non tutti possono essere Ercole e Seneca al contempo.

Adesso invece tutti sanno di tutto. Ma non come i pettegolezzi delle viuzze dove c'era chi sapeva a parlava di tutti e chi ascoltava e sghignazzava. Almeno quelli erano dei ruoli ben definiti, oggi, tutti credono di essere storici, intellettuali, critici, politologi e nessuno sa neanche come si prende una zappa in mano.

L'effetto social,voluto e cercato da chi deve massificare e rendere tutti uguali e simili per controllare meglio e indirizzare dove si vuole:  oggi a favore del rosso e domani a sostegno del nero, non importa cosa tu pensi, sei solo uno schiavo social che acconsenti che pochi possano indirizzarti e governarti con il tuo bene placido.

 

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