spotify

Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Abbiamo Vinto!



Grazie a tutti i firmatari abbiamo vinto la nostra battaglia, ricordate la protesta fatta con la raccolta firme contro la Mondadori?

seguite il link

Aspetteremo,come dice il direttore, la revisione del libro.

Grazie a tutti ancora:

Risposta della Mondadori

Anche il Pakistan tenderà alla normalizzazione?

 

Quando giungono voci dalla zona occupata della Palestina su un paese che potrebbe normalizzare con Israele, prima o poi questo accade, come avrete potuto leggere sul DailyMuslim(miei articoli) per alcuni stati arabi, come il Marocco, nonostante le altisonanti smentite dei suoi politici più rappresentativi.

Smentite che poi si sono trasformate prima in condizioni poste dai paesi arabi e alla fine in accettazione della normalizzazione secondo il volere di chi cerca di imporre quest'atto.

Paesi arabi che pensano di poter mettere condizioni a quell'entità che oggi si fa chiamare nazione, che occupa l'intera Palestina da più di 70 anni, che non si è mai preso la responsabilità delle sanzioni poste dalle Nazioni Unite e figuriamoci se possa tener conto delle condizioni che questi Paesi vorrebbero metterle.


Cosi accadrà per il Pakistan, nonostante il primo ministro Khan abbia fortemente negato e continua a proclamare vicinanza ai palestinesi, che sono, purtroppo, gli unici a uscirne malconci da tutto questo cambiamento voluto da chi certo non ha cuore la pace e i diritti nel mondo di tutti i popoli ma solo l'interesse personale.

Non dimentichiamo che Israele è sostenuta dalla ormai decadente democrazia d'oltre oceano, forse non per molto, e questo le ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo, fregandosene delle direttive delle Nazioni Unite.

E il colosso decadente e corrotto stelle e strisce sta battendo gli ultimi colpi prima de capitolare e cerca di sistemare in maniera definitiva i suoi "figli" che potranno un domani, accogliere quelle lobby che hanno permesso tutto questo. E assolutamente serve che tutti quei Paesi, che possano avere un peso nel panorama mondiale, vuoi per questioni economiche, vuoi per questioni religiose, vuoi per questioni strategiche e vuoi per questioni di mano d'opera, debbano essere favorevoli e amici a questo nuovo sistema mondiale politico che si vuol far nascere.

E il Pakistan, come l'India che hanno un immensa mano d'opera, possono mancare da tutto questo? L'India si è allineata da anni oramai e manca il Pakistan, anche se all'interno vi sono nette forze contrarie. E il primo ministro per evitare l'insurrezione è costretto a negare, ma se poi si scende in profondità, si nota le voci che provengono dai media israeliani, Israel Hayom, sussurrano che un paese musulmano tra i più popolosi al mondo sta per avvicinarsi alla normalizzazione.

Si potrebbe pensare all'Indonesia? Non ci sarebbero vantaggi per ciò detto in precedenza, e poi l'Indonesia non è stata messa alle strette da Emirati e Saudia che hanno non convalidato i permessi ai lavoratori pakistani e vogliono indietro i prestiti versati al gigantesco Paese asiatico.

E tra l'altro l'Indonesia non ha un certo Noor Dahri, inventore di un famoso think thank "ICTC" e autoproclamato "sionista musulmano" (e bene si esistono, purtroppo anche questi), twitta una serie di post che affermano troppo puntualmente una serie di notizie: "Stretto collaboratore di Imran Khan ha viaggiato da Islamabad a Tel Aviv passando per Londra", e poi: "E' stato accolto calorosamente dai funzionari israeliani, ed espresso il desiderio del Pakistan di legami più stretti con Israele".

Dahri continua: "Tuttavia, la costruzione delle relazioni dovrebbe essere morbida e lenta, a causa dell'opposizione della popolazione pakistana". Direi che ho il sionista musulmano ha inventato tutto, oppure un fondo di verità essite, ponendo le due prove in fila il giornale israeliano e i twitt di Dahri.

Ma la terza fa riflettere: Shama Junejo, una scienziata politica dell'Università di Leicester nel Regno Unito, che scrive per il quotidiano pakistano Daily Khabrain dice tramite Twitter che mentre fonti militari pakistane negavano le parole di Dahri, lei ha controllato altre fonti che confermano che un alto consigliere del governo pakistano si era recato in Israele il 20 novembre del 2020.

Ora le prove sono tre, e nei confronti degli atri Paesi, non vi è stato un cosi nega e afferma, dire e non dire su quello che potrebbe accadere da qui a qualche mese.

Di certo ci sono le dichiarazioni di Khan: "Perché qualcuno dovrebbe andare dal Pakistan in Israele, quando la nostra politica non lo riconosce come stato?" Continua: "Che cosa farebbe lì un nostro ministro? Il Pakistan è una società democratica e tutta la nostra nazione è con i palestinesi".

D'altro canto il Pakistan potrebbe appoggiarsi alla Cina per non essere escluso dallo scacchiere mondiale, come stanno facendo altri Paesi, vedi la Turchia. Ma la Cina è già entrata in Pakistan e si sta diffondendo a macchia d'olio sfruttando tutto quello che può fargli utile. E come sappiamo, quando il dragone si insinua, non lascia molto spazio di scelta e autonomia al mal capitato.

Non resta che attendere gli eventi e vedremo come agirà il Pakistan, come è successo ad altri, da un minino di dieci giorni allo scoperta delle trattative, per il Bahrein, ad un massimo di tre mesi, per il Marocco.

Accettiamo scommesse, anche se i musulmani non devono assolutamente farlo?

Lettera aperta di Protesta alla Mondadori

Ho scritto una lettera di protesta alla Mondadori per il libro scritto da Vittoria Calvani: "Incontro con la storia 1".

Ecco la pagina in questione e di seguito la lettera scritta:


la lettera:


Esimio direttore

chi le scrive è il presidente di ANMI, Associazione Nazionale Musulmani Italiani, Raffaello Villani.

Associazione, la nostra, formata da italiani e vuole promuovere i principi della pace, dell’armonia della fratellanza, tramite il dialogo interreligioso e attività sociali di volontariato.

ANMI si predispone a dare voce a una realtà spesso trascurata, gli italiani musulmani, che giornalmente devono affrontare problematiche dovute a incomprensioni spesso dovute a non conoscenza dell'argomento o a falsa propaganda.

Per questo dopo la segnalazione di molti genitori di alunni musulmani della scuola media inferiore, le scrivo per segnalare un errore su un vostro libro di testo che denigra e colpevolizza la nostra fede associando tutti i musulmani a persone poco corrette e inclini alla violenza.

Scrivo del libro "Incontro con la storia 1" di Vittoria Calvani, la quale ha interpretato dei concetti dell'Islam in maniera errata facendo passare come i musulmani come delinquenti.

Le allego la pagina in questione (allegato A) e descrivendole gli errori commessi, spero e credo, in maniera non consapevole, perché non posso credere che sia l'autrice e sia la casa editrice possano aver compiuto tale dimenticanze con volontà e cognizione di causa. Si cadrebbe nel reato di "Islamofobia".

Innanzi tutto, la inviterei a chiamare Muhammad con il suo vero nome e non con la storpiatura creata nel medio evo al tempo delle crociate che voleva oltraggiare e offendere chi seguiva il profeta Muhammad. Sarebbe come si definisse come qualcuno con un nomignolo offensivo. Di conseguenza l'Islam non predica la "guerra santa" che è un concetto inventato, come lei persona di cultura conosce, dai papi che volevano riconquistare Gerusalemme. "Jihad" in arabo significa sforzo e non guerra santa, ed indica lo sforzo che ogni uomo deve compiere nel migliorare se stesso in primis e dopo di migliorarsi in "battaglia". Concetto errato che un testo di scuola dovrebbe non divulgare.

Il termine "sottomissione" significa una naturale sottomissione al creatore, non come l'autrice intende "schiavismo", e continuo a dire che prima di tradurre i termini arabi, bisognerebbe quanto meno conoscerne il reale significato nella lingua originaria e non quello travisato.

A Madinah, ed è provato storicamente, vi erano ben tre tribù arabe, e se vuole le enuncio: Banu Qaynuqa, Banu Nadir e i Banu Qurayza e mai l'Islam ha dichiarato guerra agli Ebrei come ai Cristiani, anzi, sia gli uni e sia gli altri a Madinah godevano di uno status particolare che li proteggeva dai loro nemici e da chiunque volesse fargli del male.

L'autrice dovrebbe informarsi sulla realtà dei fatti, prima di scrivere falsità e menzogne che ci descrive come violenti. Tengo a precisare che l'Islam è basato sul principio della fratellanza e il rispetto del prossimo.

Un'altra cosa fondamentale che l'autrice forse non conosce, è che con il termine "Allah" indica "Dio", il Dio dell'intera umanità, anche quello della vostra fede e non uno diverso. Far passare i musulmani come "fedeli di Allah", inteso come un dio settario è erroneo e offensivo che rasenta la blasfemia verso un'altra fede.

La città di Makkah non è stata conquistata con le armi, assolutamente. Ci sono state due battaglie in precedenza e fatte nel deserto, e sempre battaglie fatte per difendersi, in quanto sono stati i governanti di Makkah ad attaccare Madinah per due volte. Sarebbe opportuno che l'autrice s'informasse correttamente dei fatti storici per evitare di commettere errori grossolani su argomenti che non ha competenza.

Anche nella conclusione del testo vi è un messaggio non certo veritiero, e sappiamo benissimo, che di tutto il testo ciò che rimane ben fermo al lettore distratto è sempre la prima parte e la parte conclusiva: e questa paginetta descrive il musulmano come una persona violenta e guerrafondaia, cosa non veritiera, poiché nessun messaggio del profeta Muhammad è per la guerra.

Tra l'altro, anche il racconto della "pietra nera" è completamente errato in ogni sua parola, come l'ultimo rigo, io e tutti i musulmani che mi hanno interpellato, lo consideriamo veramente offensivo e irritante, per un'intera religione che conta più di due miliardi e mezzo di persone nel mondo.

Per questi motivi, io le invio questa lettera per fare in modo che questa pagina possa essere modificata nella versione digitale e si possa spedire ad ogni singolo libro che circola in Italia un "Errata Corrige" con le informazioni esatte che può tranquillamente prendere dai testi di storia arabi o farsi istruire da persone che conoscono la realtà dei fatti e non per sentito dire.

L'Associazione sta raccogliendo con una campagna in tutta Italia e all'estero le firme per procedere alle richieste effettuate e se ciò non avvenisse, andremo avanti per salvaguardare in modo civile la nostra fede e i nostri ragazzi nelle scuole, che con questi testi verrebbero emarginati e considerati delle persone violente con rilevanti ripercussioni.

Grado per l'attenzione prestata rimango in attesa di un suo cortese cenno di riscontro, mi è gradita l'occasione per inviare distinti saluti.

Firmate: link della Petizione

ringrazio gli amici Marco, Muhammad e David  

16/12/2020 - Aggiornamenti: abbiamo ricevuto questa risposta da parte della Mondadori:


Attenderemo dieci giorni e poi agiremo di conseguenza.
Firmate la PETIZIONE