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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

I valori dell'Occidente

 

Negli ultimi tempi si è parlato spesso di difendere i valori occidentali ed io da occidentale, mi chiedo quali siano questi valori.

Sono più che convinto, che se lo chiedessi a più persone, molti di questi non sarebbero capaci di darmi una risposta corretta su cosa sono effettivamente questi valori occidentali così decantati.

Innanzi tutto, cosa vuol dire “valori”? Termine plurale di valore, che deriva dal latino valor-oris, ossia “valere”. In questo caso della lingua italiana il significato riguarda il criterio di valutazione con il quale approviamo o disapproviamo una certa azione. Più semplicemente, il termine in questione, al plurale, indica gli ideali a cui gli esseri umani aspirano.

Questi valori dell’occidente sarebbero il liberalismo o la religione del capitalismo, specificamente detto il tecno-capitalismo? Oppure il sovranismo, il neonazismo, il neofascismo o il suprematismo bianco? Oppure “gli italiani prima” come “American first” o simili? Oppure il famoso sogno di Martin Luther King “I have a dream” con il relativo “Black Lives Matter” che si fa fautore della cancellazione del passato con la cancel culture? Oppure quel porgi l’altra guancia di cristiana memoria che molto spesso si riduce solo alla domenica o feste comandate o quando si viene chiamati in causa? Oppure quei valori riferiti alla religione solo quando si sventola un libricino ai quattro venti da sopra un palco, non conoscendo assolutamente nulla di quello che vi è scritto? Assolutamente nulla, perché altrimenti, il padano con i suoi adepti, non parlerebbero male del prossimo e non farebbero morire persone in mare. Oppure quando si enuncia a voce alta di appartenere alle donne, all’Italia e al cattolicesimo, ma lo si fa solo per avvicinarsi alla comunità votante e appena possibile si nega tutto quello che si è urlato da un palco? Urlatrice, che già mentre urlava, la sua appartenenza a quei valori, già in sé sapeva di prenderli in giro, visto che di tutto quello che sbraitava, nessuno di quei valori era realmente da lei applicato, specialmente quelli religiosi. Oppure i famosi valori occidentali vengono presi dal passato, cambiando o usandolo a nostro, vostro, loro piacimento e convenienza: l’illuminismo, il rinascimento, Roma antica, i diritti civili, l’uguaglianza, la parità dei sessi, la libertà di espressione e chi ne ha più ne metta.

Sono così tanti e mutevoli che io, ancora adesso, questi famosi valori occidentali, per come resi noti dai media e dalla propaganda occidentale, non riesco proprio ad enunciarli e a comprenderli.

Tornando alla domanda iniziale, dopo aver scoperto il significato di valori e aver elencato un numero che non sarà mai simile ogni volta cui si farà riferimento a questi valori, cosa mi rispondereste? I valori sono quelli tutti elencati oppure ne tirerete di nuovi o anche chiunque di voi potrebbe rimanere in silenzio, visto che questi valori cambiano con l’occasione, in questo caso il silenzio diverrebbe un valore…d’oro!

Ma insisto, perché più passa il tempo, più rifletto e più arrivano esempi di altri valori occidentali: essi sono anche quelle azioni meritevoli solo per l’occidente del colonialismo che una volta imponeva i suoi diktat per accaparrarsi gli schiavi, oppure il petrolio, o i diamanti, o le terre rare, o il litio o il gas naturale? Quei valori occidentali di assassinio, genocidio e occupazione, tanto cosa ci importa, ammazzano persone lontano da noi e di un altro colore o lingua o religione! Noi non vediamo, non sentiamo, ma ci arricchiamo, quale miglior azione della propaganda a spese altrui e con i nostri valori che ci ripuliscono dei danni creati ad altri? Quei valori occidentali che fanno dello sfruttamento la propria bandiera, usando corruzione verso il dittatore di turno che, accettando le santificazioni a forma di dollaro, dei nostri valori e all’improvviso da sanguinario diventa un difensore dei valori occidentali, da accogliere, da salutare da approvare e da difendere. Mentre chi si oppone viene descritto come terrorista e quindi gli si fa una guerra purificatrice contro?

Eh sì, quando è l’Italia, l’Europa o, meglio, gli Stati Uniti a muovere guerra, questa diventa una difesa dei valori occidentali, mica è una guerra! Ma no, cosa dite mai! Parola mai detta, in questo caso, anzi si esalta l’azione compiuta inondando di propaganda i media con frasi ad effetto tipo: “portare la democrazia”, “diritto di difendersi”, “operazione di pulizia”, “tempesta del deserto”. Poi, però, quando è qualcun altro che usa lo stesso mezzo per imporsi che usiamo noi occidentali, la sua “operazione speciale” o la sua “tempesta di alAqsa”, diventano il male assoluto, bisogna annientarli ad ogni costo, perché i valori occidentali affermano che tali guerre non si possono fare e noi giù con ogni mezzo anche quelli contrari ai trattati, bombardiamo, catturiamo e annientiamo intere popolazioni. Possiamo farlo, i nostri valori ci dicono che noi siamo nel giusto. Eh sì, ma quale sono questa volta questi valori?

Eh sì, facciano riferimento a questi valori quando ci piace e come ci piace. Oltre alle guerre che vengono definite operazioni di autodifesa, anche i media nostrani, attingono a piacere questi valori. In un programma televisivo serale che potrei chiamare “er cipolla tv”, si è arrivato a dire che si vuole sterminare un popolo perché in quel luogo non ci devono stare e, tanto per dare manforte a questi benedetti valori di democrazia, uccidere chiunque contesti quello che questo paese democratico, compie. I valori occidentali sono buoni perché giustificano un genocidio compiuto dall’occidente e invece gli stessi valori, crocefiggono un assalto ad una entità nemica, per difesa, propongono chi ha cercato di liberarsi da una tirannia duratura, sullo stesso piano di chi compie un genocidio per vendetta. Dai un po' come è successo con Hitler e i suoi 4 milioni e il re belga Leopoldo II con i suoi 20milioni. Il primo è un demone, da eliminare, da cancellare, da tenere ad esempio come bruttura e cattiveria. il secondo gli fanno le statue ed è considerato un grande re. I valori occidentali che scelgono chi è demone e chi è santo.

Eh sì, i valori occidentali che cambiano a seconda dell’umore di qualche decerebrato al potere.  

Eh sì, anche cambiare a proprio vantaggio è uno dei bei valori dell’occidente. Come è un valore dell’occidente non far esprimere qualcuno che ha un pensiero diverso da quello imposto. L’ormai onnipresente valore che spopola più di altri da un po' di tempo in questo occidente e nell’informazione è l’arroganza dell’ignoranza.   

Eh sì, cosa dire del valore della donna che deve essere libera di fare ciò che vuole, deve vestirsi come vuole e non seguire le regole imposte, però tutto questo se essa si omologa al diktat occidentale, altrimenti se usa un velo, o un vestito non provocante che nasconde le sue forme, oppure non è accondiscendente con chi comanda, allora questa donna è contro i valori dell’occidente e va assolutamente demonizzata.

E quali sono questi reali valori che ti costringono al diktat imperante? Quelli che la vogliono spogliata, sempre in atteggiamenti sexy, giuliva e provocante. Eh sì, puoi vestirti e fare quello che vuoi, ma devi essere oca e disponibile.

Eh sì, donna che può viaggiare, può decidere del proprio futuro e con quanti uomini può interloquire e come farlo. Libera di agire e confrontarsi con gli uomini occidentali che le aprono le porte della tolleranza, della parità e del rispetto della quota rosa. Grandi valori, solo però, che tutti questi uomini, chissà perché, trasformano questi valori nei propri intrinsechi di soggezione, di malumore, di contrasto, di arroganza, di maschilismo portato all’estremo da testi di canzoni, serie tv e film che inneggiano alla donna non libera e sottomessa. Cosa accade allora con queste incongruenze di valori? Nel caso dei due sessi, capita che, purtroppo, in Italia, si uccide una donna ogni 3 giorni.

Come sono belli i valori dell’occidente che cambiano a seconda di chi li enuncia e dell’occasione. E come è bello ciò che accade di conseguenza, vero?

Eh sì, possiamo dire anche che tra i nostri valori, quelli belli dell’occidente, vi sono quelli festaioli, di smisurato divertimento, che ti porta a compiere atti che sono lontani dalla civiltà dell’uomo che è arrivato sino ad oggi. Quando ti impolveri o ti innaffi a tutti i costi, perché altrimenti non conti nulla e non ti diverti, quando lasci in mano a delle droghe o all’alcool la tua vita per essere accettato, allora questi sono i veri valori dell’occidente che la società ti insegna e vuole che tu faccia?

Eh sì, poi accade che qualcuno perda la vita, o compie atti indicibili, ma nessuno però dà la colpa a questi valori sbandierati, ma è solo ed esclusivamente cagione dei poveri malcapitati che hanno esagerato.

I valori che si smarcano dalle proprie responsabilità, classico esempio di valore nato ed esportato da paesi senza storia d’oltre oceano; che noi qui in Italia colmi di civiltà, del pensiero responsabile, dell’arte della cultura stiamo accettando sostituendolo alla nostra amata storia antica.

Eh sì, quei valori che rendono la famiglia superflua e sostituibile, che rendono la natura un disegno non più in voga e da non seguire e sostituirla con altisonanti invenzioni dell’uomo moderno, che mette avanti a tutto il suo interesse e le sue esigenze.  Non importa se l’evoluzione ci ha dato una determinata posizione tra la natura e li uomini stessi. Non importa se un uomo e una donna sono due pedine insostituibili nella crescita e la vita della natura. Oggi il valore famiglia e nascita è completamente stravolto da quei valori occidentali che pongono l’uomo con l’uomo e la donna esseri interscambiabili e non necessari. Valori che fanno di uomo una donna di una donna un uomo o di entrambi in entrambi non sapendo chi è uno e chi è l’altro.

Valori che non tengono conto di ciò che fu creato e di ciò che bisogno sostenere per le vita futura, questi valori che rendono l’umanità solo un effimero oggetto dedito al profitto.

Ecco, l’ho detto quale è il valore predominante dell’occidente. Avrei voluto continuare con altri valori che ci propina questo occidente, ma senza stancare voi dall’altra parte, e senza rendermi prolisso, inconsciamente è venuta fuori la parola d’ordine: profitto.

Eh sì, sì, sì. Profitto. Da ormai più di un centinaio di anni che questo valore ha preso il sopravvento su tutto e tutti e impera su ogni cosa anche senza imporsi. È così forte ormai che nessuno riesce più a sottrarsi al suo smisurato ego e potere. Chi non è ancora preso da ciò, o chi si risveglia, deve fare una lotta dura e purtroppo pesante per poter essere non intaccato da questo famigerato consumatore degli esseri umani.

Eh sì, questo è il vero valore dell’occidente, quello che tutti nascondono per non nominarlo altrimenti lo perdono, perché tutti lo desiderano. Il profitto genera potere. Il profitto sopra ogni cosa, anche sé stessi. Il valore che si insegue e si persegue.




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Mio intervento su CusanoTV nel programma "Cittadini in corso"

Mio intervento al programma "Cittadini in corso" su CusanoTv per l'argomento "Crocefisso nei luoghi pubblici"


Ho esposto il mio parere da musulmano, nonostante gli interventi altrui erano di parere contrario su alcune mie affermazioni. Sono convinti che il crocefisso dia fastidio a noi musulmani, e si basano su informazioni prese da qualche scrittore o testo tradotto dall'arabo cui non se ne conosce la provenienza.

Il musulmano non crede nelle statue e nei simboli per ovvie ragioni di fede ed avere un simbolo di un altra religione nelle vicinanze non ha nessun valore spirituale e non da problemi inerenti al nostro culto, importante è che non siano in luoghi dove noi svolgiamo la preghiera.

Ascoltate e se volete commentate. 

La falsità di Israele e dei suoi alleati sull’attacco a Gaza e il diritto all’autodifesa

L’attacco di Israele alla striscia di Gaza è a tutti gli effetti una violazione della legge internazionale. Siamo al 17 novembre del 2023, per i posteri.

I governanti sionisti, dichiarano che essi hanno tutti i diritti che le leggi internazionali ammettono in caso di autodifesa, quindi possono rispondere a tale attacco, secondo la loro forza.

Tutto questo però, per la legge internazionale è illegale, nonostante essi, fanno ricorso all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ricorso alle leggi internazionali che non può avvenire a proprio piacimento, in quanto essi non hanno mai rispettato le varie risoluzioni che intimano agli israeliani di lasciare le terre occupate ai nativi palestinesi.

Autodifesa, secondo il concetto della parola, significa “auto proteggersi” o “proteggersi da soli”, ed è un diritto che ogni stato ha secondo l’articolo 51 di difendere i suoi cittadini e i suoi territori.

Ma questi territori devono essere dello stato che si sta difendendo, non territori che questo stato ha conquistato con la violenza ed annesso illegalmente o occupando. Occupare illegalmente ed annettere illegalmente è un atto condannato dalle Nazioni Unite e dalla legge internazionale.

Su questo punto è ben chiaro l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Carta delle Nazioni Unite, redatta il 26 giugno del 1945 a San Francisco, USA.



Esso dice:

“Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell’esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell’azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.”

Questo significa che uno Stato, in questo caso Membro dell’ONU, minacciato da un altro Stato, Membro o non Membro delle Nazioni Unite, ha il diritto a difendersi, ma in questo specifico caso, tra Israele che sta attaccando e invadendo Gaza, non si può applicare questo articolo, perché Israele non è minacciato da un altro Stato, ma da un gruppo armato che non rappresenta uno Stato, in quanto Gaza è un territorio occupato da Israele stesso, quindi non può assolutamente dichiarare, che uno Stato straniero sta attaccando i suoi confini.

La reazione che può avere è quella di un’azione di polizia per ristabilire l’ordine all’interno dei suoi confini, controllare che non vi siano infiltrazioni ed intervenire in maniera mirata nel catturare o colpire, solo chi ha compiuto l’attacco. Consentire alla giustizia internazionale di compiere le sue investigazioni e le sue azioni, per portare alla giustizia tutti coloro che hanno partecipato all’aggressione.

Questo deve fare un Paese appartenente all’ONU ed un Paese che dice di essere una democrazia, non fare una guerra e ammazzare migliaia di civili, considerandoli tutti appartenenti ad una fazione che tra l’altro, il governo di Israele, sino a qualche mese fa, considerava Hamas un asset per le proprie politiche verso la Palestina finanziandolo con milioni di dollari ogni anno.

Vi è un esempio su quanto detto proprio in Europa: la Francia è stata attaccata da un gruppo armato di terroristi provenienti dal Belgio, quale è stata la risposta dei francesi? Bombardare e radere al suolo Bruxelles, Bruges o Anversa? No. La Francia ha compiuto un’azione di polizia massiccia all’interno dei suoi confini e in Belgio con l’aiuto della polizia del luogo e sono riusciti a portare alla giustizia l’insieme dei terroristi che compirono l’attacco.

Io mi chiedo, come i politici europei e in particolare parlo per quelli italiani, come continuate a dire che Israele ha il diritto a difendersi se tutto questo è falso? Siete voi sostenuti in modo particolare dai verdoni di Israele e degli Stati Uniti per falsa testimonianza oppure non conoscete affatto la legge internazionale di cui dovreste essere gli attuatori? Specialmente ai ministri degli esteri europei e in particolare a quello italiano che è stato anche a presiedere il Consiglio d’Europa, non conosci la legge oppure qualcos’altro ha fatto si che ti confondesse le idee da raccontare bugie ai tuoi elettori?

  

N.B.

Fonte: Francesca Albanese, giurista specializzata in diritti umani. Dal 2022 è relatrice dell'ONU per i territori Palestinesi. 

 

Gli arabi del Golfo e la Palestina

Molti si chiedono perché i Paesi del Golfo non sono intervenuti per nulla nella questione palestinese, io risponderei mai. 

Semplice! I motivi sono due: uno e storico antropologico. 



Durante e subito dopo la caduta dell'impero ottomano, i paesi arabi della costa mediterranea come il Libano, la Siria e la Palestina, erano tra i più progrediti di tutto il Medio Oriente ed erano arrivati ad uno sviluppo sociale, economico e politico, che nessuno di tutti i paesi dell'area, ha mai raggiunto. Questi, erano trainati da un’economia florida, ed avevano governi laici di fede musulmana con all'interno sia persone e cittadini di fede musulmana, cristiana ed ebraica e vivevano tutti insieme, mentre i Paesi del Golfo erano ancora organizzati allo stato sociale di pastorizia e allevamento. 

Questo sta a significare che gli arabi di quella terra non appartenenti al deserto, quelli della mezza luna fertile, erano e sono in grado di sviluppare economie, sistemi politici e sociali a livello avanzato. Infatti, appena i califfi riuscirono a conquistare le zone della Siria, Libano e Palestina (con califfi intendo i primi governanti dell'impero musulmano dopo Mohammed), lasciarono subito Madinah, ex capitale dell’impero, che tra l’altro non divenne più capitale di nulla, per spostarsi a Damasco.

L’impero era musulmano, aveva come base la religione, ma essi hanno sempre tenuto distaccate le faccende terrene da quelle del cielo, anche se la religione governa la vita quotidiana dei musulmani. Un po' come gli imperi europei medioevali e quelli sino al primo conflitto mondiale, un po' come la società italiana degli anni 70/80 del XX secolo, come Città del Vaticano, che è sì uno stato cattolico, religioso, però spazia i suoi interessi nel mondo che vanno dalle fabbriche di armi alle fabbriche di rosari, dalle industrie farmaceutiche all'industria dei talari, dalle banche alle elemosine. Quel mondo era fatto in questo modo, quel mondo governato dagli arabi della mezza luna fertile, era così e gli arabi di Palestina, Siria e Libano facevano questo come lo facevano quelli della Mesopotamia, del Nord Africa e dello Yemen. Gli altri erano commercianti e allevatori di cammelli, nulla più. Abituati sempre ad essere governati da un padrone.

Poi è arrivato il petrolio con l’occidente, e i commercianti e gli allevatori di cammelli, vistosi tutta questa ricchezza piovere addosso, hanno intravisto la possibilità del sogno di rivalsa che cercavano da secoli, su quegli arabi che per secoli li hanno oscurati. Così per rivalsa, hanno dato una mano a chi gli ha promesso l’indipendenza dagli ottomani e la superiorità su tutti gli altri, a patto che questi però, ne prendessero la loro ricchezza. 

Da un regnante fratello, l’ottomano, si sono infilati nel vortice del governante nemico. 

Il resto, non lo racconto, perché è storia.

A conferma di quello appena sopra, vi accenno a qualcosa che forse non avete fatto caso: controllate la nazionalità dei manager delle aziende degli arabi del Golfo. 

Controllate i manager, direttori, i tecnici specializzati, gli ingegneri, la forza lavoro che conta in qualunque attività in Medio Oriente: tutti cittadini della mezza luna fertile.

Cittadini che hanno visto distrutta la propria patria da parte di quegli occidentali che, per puro caso, non hanno mai distrutto nulla dei paesi del Golfo e quindi costretti a portare il loro ingegno e cultura nei paesi che furono degli allevatori di cammelli. 

E possono mai quest’ultimi, una volta in alto, aiutare intere popolazioni che sono nettamente superiori nelle attività socioeconomiche, culturali e politiche? Rischierebbero il loro declino? 

Se il Libano con Beirut considerata fino ai primi anni 30 del 900 la Parigi d'oriente, ritornasse a quegli splendori, che fine farebbero gli arabi del Golfo, rischierebbero il declino?

Se Damasco, considerata la capitale della cultura del mondo mediorientale, o Aleppo, la città più produttiva e piena di inventiva, sino a metà del 900, tornassero a quei livelli, rischierebbero il declino? 

Se Gerusalemme ritornasse ad essere quella città aperta a tutte le religioni e centro del Mondo, se alKhalil o Yaffa, tornassero ad essere quelle città piene di lavoro e piene di benessere di fine Ottocento primi Novecento, gli arabi del Golfo, rischierebbero il loro declino? 

Non possono permettersi tutto questo, altrimenti perderebbero quel prestigio, vuoto, che l’occidente gli ha concesso, pena il completo sfruttamento delle loro risorse. Non rappresenterebbero più quei Re Mida, il quale credono di essere, con molta arroganza. Meglio far rimanere l’intera mezza luna fertile in eterna crisi e possibilmente anche fare in modo che non vi sia la possibilità per quei popoli, di ritornare ad essere quello che erano prima venisse scoperto l’oro nero.

Vi sembra un motivo valido questo? 

Ed è uno dei due che vi ho espresso al principio di queto testo. 

L’altro? L’altro molto più banale e stupido rispetto al primo che potrebbe essere visto come una ragione valida. L’altro dicevo è il banalissimo oro. 

Ebbene sì, quando l'occidente corruttore è arrivato a capire che i commercianti e allevatori di cammelli del Golfo erano e sono dipendenti e mai avvezzi all’ oro, li hanno fatto credere che li avrebbero ricoperti d’oro e di dollari. Ricchezza, che, non se ne sono accorti, sino ad oggi, appartiene a loro stessi e che avrebbero potuto ben sfruttare per l’intero mondo che ora essi dicono di rappresentate. A parole.

Così i Re Mida dell'Arabia Saudita, dell'Oman, degli Emirati, del Kuwait e del Qatar hanno abbracciato così forte quell’ora da farlo diventare loro padrone, dimenticandosi che, sono obbligati dalla religione che seguono, sempre se non lo fanno solo per apparenza e desiderio di onnipotenza e superiorità su tutti i musulmani del mondo, la loro religione dicevo, li obbliga ad aiutare un vicino, un fratello di religione, pena la salvezza della loro anima.

Ma sappiamo che chiunque possiede il potere arrogante, difficilmente ascolta la fede e il proprio popolo. 

I Re Mida non hanno nessun interesse a far sì che la mezzaluna ritorni a essere la civiltà e la zona ambita dall’impero romano, ambita dai primi califfi che conquistarono buona parte del mondo conosciuto dell'epoca, ambita anche oggi da quell’occidente che crede di poter comprare, con l’aiuto degli allevatori di cammelli tutta quella ricchezza e civiltà.

Ecco perché i Re Mida del Golfo non hanno neanche alzato un dito in tutti questi anni a difesa di Palestina, del Libano e della Siria. 

Non cerchiamo la violenza, la guerra o altro di così drastico. Sfruttare ciò che Dio ha donato e che sicuramente non lo ha fatto per pochi. Sfruttare il petrolio e il gas. Basterebbe per una settimana chiudere i rubinetti del gas e del petrolio. Io credo che neanche al secondo giorno, avrebbero il mondo ai piedi a chiedergli cosa fare senza nessuna contropartita, per riattivare le materie prime. 

Ma i Re Mida sarebbero capaci di vivere un giorno senza centesimi in tasca? Ma ancora più inquietante questa di domanda: i Re Mida permetterebbero che la mezza luna fertile ritorni in pace e fertile come un tempo? Se questo avvenisse, loro cosa farebbero? 


Palestina, dal passato al presente!

Tutto ciò che è accaduto in Palestina non è la causa di qualcosa che è successo da pochi giorni, ma risale ad anni e anni di assoluta e voluta non considerazione di un diritto che non viene rispettato, da entrambe le parti.

Innanzi tutto, faccio dei distingui. Tutti conoscete dove vivono e chi sono gli arabi. Gli arabi non sono tutti musulmani, mi riferisco a molti di voi che ancora, nel 2023 non hanno capito questa differenza, anche perché, ancora continuate ad ascoltare taluni politici o giornalai che onestamente, fanno della loro ignoranza un punto forte della propaganda. Per un essere senziente ascoltare o leggere questi è veramente un ossimoro alla conoscenza.

Ed un'altra cosa cui vorrei sottolineare è che non tutti i musulmani sono arabi. Quest’ultimi sono solo il 13% del totale, il resto si trova in Indonesia, Malesia, Africa, Sub continente indiano, Asia Minore, Americhe ed Europa tutta, Russia compresa. Tra l’altro, sono circa 2 miliardi e 500 mila persone, in crescita. Nel 2050 dovremmo arrivare a 3 miliardi.

Voglio far conoscere, anche, che l’occidente, che da sempre pensa di avere la supremazia sul resto del mondo, è solo un misero 16% del totale, circa 1 miliardo e 16milioni, mentre, gli altri, come spesso li definiamo, sono circa 5 miliardi. E negli ultimi anni tutti questi che definite “terzo mondo” si sono resi conto che il 16% non vive più senza di loro, e queste popolazioni iniziano a volere un auto determinazione delle proprie capacità e ricchezze e non sottostare a quel 16%. Infatti, né stiamo vedendo le conseguenze.

Voglio anche dire che non tutti gli ebrei sono israeliani e non tutti gli israeliani sono sionisti. Molti ebrei non concepiscono avere uno stato dal nome Israele, per motivi religiosi che non sto qui a discutere, come non tutti gli israeliani appartengono al movimento politico del sionismo, che è una delle cause di tutto ciò che accade in Medio Oriente dalla Prima guerra mondiale. Movimento che sfrutta politicamente la religione ebraica al pari di tanti altri che essi stessi denigrano. Chi vuole può informarsi.  

Un'altra cosa molto importante è che chi esprime dissenso contro il sionismo e il governo di Tel Aviv, non può assolutamente essere definito antisemita. Lo ripeto per l’ennesima volta, antisemita è qualcuno contro le etnie che discendono da Sem, figlio di Noè. Queste sono ebrei e arabi. É un dato di fatto!

Antisionista, invece, è chiunque contesti e non condivida le linee politiche del sionismo. I sionisti non sono solo ebrei, negli States vi è un largo esempio di ciò che dico, come anche da noi qui in Italia.

Tra l’altro ancora per essere più precisi, tutti gli ebrei si suddividono in due categorie, gli ashkenaziti e i sefarditi. I primi, gli aschenaziti, sono gli ebrei dell'Europa centro-orientale. Vengono chiamati in questo modo perché nel giudaismo medievale ashkanaz identificava la Germania, mentre nella "tavola dei popoli", libro della Genesi e in un passo di Geremia libro 51 verso 27, si dichiara che gli aschenaziti sono una popolazione discendente da Yafet e non da Sem, stanziati in Asia Minore vicino al Mar Nero e appartenenti ai Cimmeri. Questi si convertirono al giudaismo. Appartengono alla cultura della comunità ebraica di lingua yiddish.

Diversi i sefarditi, tradotto dall’ebreo biblico vuol dire “spagna”, è il gruppo di ebrei che discendono da Sem, come la bibbia definisce i semiti e dalle popolazioni abitanti la Palestina, loro sono il ceppo principale della religione ebraica. I sefarditi sono gli ebrei esiliati dai re cattolici della “reconquista espagnola “: Isabella e Ferdinando. Essi scapparono dalla penisola iberica per trovare rifugio nei paesi arabi e in Europa.

Ho fatto questa precisazione, per non incappare nella solita manfrina propagandistica di molti scribacchini e attivisti della guerra e della violenza a tutti i costi, che etichettano chiunque abbia un parere o un’idea diversa dalla loro come un estremista o altri termini dispregiativi. Quando si ha paura che una idea fuori dal contesto possa far traballare la propaganda imposta.

Fatta questa lunga introduzione, torniamo all’argomento di questo intervento Palestina e Israele.

Si danno colpe ai palestinesi accusandoli di non aver voluto rispettare accordi passati, come Camp David, tra l’altro vorrei dire ai vari esperti che nominano tale contratto, che questo è un patto tra Egitto e Israele e fondamentalmente riguarda i due Paesi, i palestinesi qui, non erano presenti. Patto che restituisce il Sinai all’Egitto, occupato illegalmente da Israele. Ricordala questa parola, perché spesso la nominerò in questo video.

Esso è un accordo, firmato senza nessun esponente palestinese, lo ripeto e come tale, non certo poteva essere preso in considerazione, visto che ogni popolo ha diritto alla sua autodeterminazione. Nonostante non vi fossero autorità che rappresentassero i palestinesi, gli attori del patto, decidono di dare alla Palestina piena autonomia su Gaza e la West Bank, chiedendo a Israele di rispettare la “Risoluzione 242” dell’ONU.

In un corollario, vi è anche un articolo che chiede la normalizzazione dei rapporti tra israeliani ed arabi. Non tra ebrei e arabi, questo sia chiaro, dato che in ogni paese arabo la presenza di ebrei è cospicua ed in molti di questi, essi partecipano attivamente alla vita politica e sociale, al contrario di quello che accade da qualche altra parte.

Cosa è la “Risoluzione 242”? Fu una risoluzione votata nel novembre del 1967 che afferma, secondo i princìpi dell’ONU, che nessun stato o entità possa annettersi territori occupati con la forza.

Potete capire che questa risoluzione è indirizzata a chi occupa la West Bank e Gaza, infatti, tale risoluzione, è stata sempre disattesa da Israele. Questo è un dato di fatto, e se non lo si mette in chiaro, non si può andare avanti.

Bisogna anche conoscere la precedente risoluzione, che è la “Risoluzione 181” dell’ONU, datata novembre 1947, dove si divide la terra di Palestina in due: 56% ad uno stato ebraico, e il restante 44% ad uno stato arabo con Gerusalemme città aperta gestita dall’ONU.

Ancora non esisteva nessuna entità politica né di uno e né dell’altro, essendo la Palestina sotto protettorato inglese. Risoluzione che non è stata mai rispettata da nessuno dei due, con conseguenza da parte degli arabi, del non riconoscimento di Israele. Cosa che è andata man mano sempre peggiorando, perché appunto entrambi non hanno mai rispettato nulla e Israele ha occupato oltre il 95% dei territori compresa Gerusalemme.

Questo ha portato allo stato attuale dei fatti. Altri provvedimenti furono presi come la “Risoluzione 388 dell’ONU”, che obbligava al cessate il fuoco conseguente alla guerra del kippur. Essa dava adito alla “Conferenza di Ginevra”, che doveva portare la pace in Medio Oriente, ma vi fu solo una firma di pace tra Israele, Egitto e Siria, senza considerare i palestinesi.

Palestinesi che, sono riusciti ad iniziare a discutere per la loro autodeterminazione solo negli anni ’80 con la venuta di Arafat e successivamente alle guerre del 1982 tra Israele e Libano e Siria, avvenuta perché Israele ha invaso le alture del Golan e il Libano, per annettersi illegalmente le alture siriane e destabilizzare il Libano.

Gli “accordi di Oslo” o Dichiarazione di Princìpi, datata agosto 1993, si svolse tra Arafat, Rabin e Clinton, ossia OLP, Israele e USA, a Oslo, Norvegia. Con questi patti si instituì l’ANP, l'Autorità Nazionale Palestinese, che aveva il compito di autogovernare, in modo limitato, la West Bank e la striscia di Gaza. Si riconobbe all’OLP di rappresentare i palestinesi in tutte le trattative che li riguardassero.

Già l’OLP di Arafat, proclamò libera la Palestina nel 1988 ad Algeri, atto che fu riconosciuto con gli accordi di Oslo e che è stato reso ufficiale successivamente, solo nel novembre 2012 con la “Risoluzione 67/19” dell’ONU e dal 3 gennaio 2013, l'Autorità Nazionale Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali. Questo riconoscimento ha dato alla Palestina lo status di membro all’ONU, membro della Lega Araba, dell’UNESCO, del G77, del CONI e di varie altri enti.

La risoluzione non è stata rispettata da quel famoso 16%, compresa Israele, non riconoscendo la Palestina, mentre la quasi totalità degli altri ha accettato il riconoscimento.

Vi chiederete, ma perché gli arabi non vogliono riconoscere Israele? Perché in cambio del riconoscimento, i palestinesi e gli arabi chiedono il ritorno di Israele ai confini del 1967 e l’abbandono completo delle terre occupate, sia ai confini con Gaza, sia nella West Bank, la completa abolizione della politica degli insediamenti, illegali per la legge internazionale e il ritorno di tutti i Palestinesi espatriati con la forza. Inoltre, si vuole Gerusalemme Est libera e capitale della Palestina.

Vi chiederete, perché Israele non vuole riconoscere la Palestina? Perché sarebbe una sconfitta per il movimento sionista che mira all’esclusiva presenza solo di israeliani in Israele, descritta come il focolare del popolo ebraico.

Altre risoluzioni sono state enunciate dall’ONU, ma Israele non ha mai accettato nessuno che gli chiedesse cosa fare, da contro, gli israeliani invece, pretendono che gli altri facciano ciò che essi vogliono. Israele è il Paese che ha più risoluzioni contro e quello che non ne ha rispettata neanche una, tra l’altro ultimamente ha praticamente detto che non gli importa nulla dell’ONU e non lo riconosce. Chiamatelo stato civile?

Oltre alle risoluzioni sulla questione palestinese, Israele non ha accettato altre risoluzioni non solo dell’ONU, infatti, essendosi dotato della bomba atomica, chiaramente sotto aiuto e spinta stelle strisce, i governi sionisti non hanno mai permesso alle autorità internazionali competenti, di controllare i loro armamenti nucleari come fanno gli altri paesi del mondo.

Quello detto non è un’invenzione e neanche propaganda, perché basta fare una ricerca storica e si ottiene questa verità.

Verità, che, se realmente voluta la si trova anche sui bombardamenti al fosforo su Gaza nel 2008, nel 2014 e nel 2020 e che nessuno ha punito, come si trova in migliaia di testimonianze l’apartheid che vige in terra di Palestina da parte di tutti i governi israeliani senza differenza di colore politico. Apartheid mai punita perché Israele gode della assoluta protezione degli USA, che hanno sempre cercato di nascondere ogni malefatta sionista. Non solo gli USA, come dimostrano le ultime risoluzioni richieste all’ONU per aiutare i civili, bloccate oltra dagli USA, anche da UK e Francia. È dimostrazione come i governi occidentali sono corrotti quando vi è dimezzo Israele.

Governi europei che non riescono, per inadeguatezza dei loro governanti, a obbligare Israele a far cessare la continua occupazione della West Bank e a costringere gli illegali a lasciare gli insediamenti, come la legge internazionale vuole.

Tutta questa illegalità è stata promossa e incentivata dai governi di questi ultimi decenni lasciando mani libera di agire a quegli animali di coloni che hanno il permesso e l’impunità di uccidere un arabo purché riescano a cacciarli dalle loro terre.

Questo è il vostro caro alleato, che se ne sbatte dell’ONU e usa come valore per l’occidente la vendetta? L’ideale occidentale è occhio per occhio dente per dente? Voi tutti italiani ops italioti, sareste quelli che vanno in chiesa e difendono a spada tratta i valori del cattolicesimo e poi applicano la legge del taglione? Proprio come Cristo vi ha insegnato? Vero? Io sono italiana io sono cristiana! Quanto è vera questa frase. E tutti voi come pecore ad accodarvi a questi servi che vi stanno mettendo in condizioni di cui mai più ne potrete uscire fuori e tutto a vostro discapito.

Pensate che i sionisti si accontenteranno di ripulire la Palestina solo degli arabi musulmani? No! Toccherà a poi ai cristiani che popolano Gerusalemme. Già hanno iniziato ad assalire chiese distruggendo statue ed altari, chiudendole nelle feste comandata per non far arrivare i fedeli alle funzioni. Ogni volta che incontrano una processione o un gruppo di fedeli cristiani, i coloni e gli estremisti dei partiti di destra spuntano addosso alle vestigie e ai fedeli aggredendoli. Non lo sapevate? Poverini, eh certo, questo non lo dicono in tv vero? Come fanno gli scribacchini che abbiamo in Italia a parlare male di chi gli riempie il portafogli? Chiedete ai fedeli che vivono nel quartiere armeno o all’emissario della chiesa cattolica monsignor Pizzaballa. Chiedete o avete paura della risposta? Oppure dovete chiedere il permesso a loro prima di farlo?

Prendete le difese, abbracciate chi vi prende in giro da anni! Siete così intelligenti e così scaltri che non vi siete nemmeno resi conto che all’esercito più potente del mondo, al servizio segreto più potente del mondo, che riesce a sapere dopo neanche mezz’ora da dove partono i razzi che cadono sulle chiese e gli ospedali di Gaza, che ascolta le telefonate di Hamas e le vostre, che all’estero compire azioni di rapimenti e omicidi come con il generale Soleimani o furti di dati sensibili come nelle centrali nucleari in Iran, il top del mondo, a si fanno sfuggire un attacco in grande stile di “inutili terroristi” e non riescono neanche ad intervenire se non dopo 2 ore dell’attacco? È certo, dovevano pur far giocare la loro creatura no? Vedere se il figlioletto creato ai tempi di Rabin si è evoluto a tal punto da poter sostenere una guerra e rimanere sempre agli ordini dei suoi creatori e non come l’altro che ahimè, è sfuggito al controllo agendo in modo diverso per quello che era stato creato.

Ma davvero credete a queste idiozie? Siete così baccaloni voi italioti da farvi prendere per i fondelli anche da quei 4 scribacchini che continuano a far innalzare l’odio e la vendetta come è accaduto su rete4, in quell’orrendo programma dove un assassino, genocida si è permesso in un paese non suo e libero, non come Israele, a minacciare e spargere odio? Si è permesso di dire che chiunque insulti un israeliano verrà perseguito e ammazzato? Si è permesso di dire che tutti gli israeliani non desiderano altro di radere al suolo Gaza perché sono tutti dei mostri? Questi sono i vostri amici a cui stringete la mano e difendete?

LA cosa più assurda che dà il senso del servilismo è che a queste dichiarazioni nessuno ha reagito. Tutti muti, non sia mai! Nessuno ha avuto le palle di dire all’assassino genocida che qui siamo in Italia e non deve permettersi di parlare in quel modo. Qui non siamo allo zoo, come lui è abituato a vivere. Tutti asserviti e silenziosi senza dignità e senza valore di essere umano. Tra l’altro il presentatore di questo programma si proclamano fervente difensore del Cristo. Quello non sa neanche chi è Gesù Cristo.

Continuate a sostenerli. Voi credete che veramente un branco di esalatati possa eliminare risolvere la situazione? Oppure creeranno solo odio, paura e vendetta, come loro stessi ora stanno sventolando come fosse un onore!

Continuate a difendere e sostenere il diritto alla difesa di chi vuole vendetta. Continuate a farlo, Continuate a difendere chi, a disprezzo di tutte la morale, di tutta la fede e di tuta la misericordia che il papa ogni giorno da San Pietro vi comunica, che viene fuori da ogni versetto del Vangelo, che la maggior parte di voi non sa neanche cosa sia, continuate a difendere contro ogni dignità umana chi si diverte a prendere in giro bambini dilaniati dalle loro bombe, chi prende in giro le difficoltà di persone sotto attacco, di persone ferite e di persone che hanno perso casa e tutti i beni di prima necessità. Continuate a difendere quegli animali che sui social si divertono a imbrattarsi di sangue, di raffigurarsi come storpi, di mostrare con arroganza acqua e uso dell’energia elettrica nominando i palestinesi e prendendoli in giro. Abbracciateli, ospitateli nelle vostre case, rendetevi complici con questi reietti. Poi il giorno dopo andate in chiesa e guardate la vostra croce. State attenti, è molto probabile che vi cadi in testa o quel giorno stesso o quando meno ve lo aspettate e vi farà tanto male che non riuscirete più a venirne fuori.  


se vuoi ascoltare il PodCast: clicka qui

Aggredito Kareem, attivista italo palestinese

Aggredito il divulgatore e influencer italo palestinese, Kareem Rohana, che da sempre cerca di spiegare la realtà dei fatti in Palestina da un altro punto di vista che non sia quello della propaganda dominante a senso unico.

È accaduto stamane che, Kareem, tornato dalla Palestina, incontrata Benedetta Sabene, redattrice di Servizio Pubblico di Michele Santoro, i due si sono diretti in quartiere per fermarsi raccontarsi del suo ultimo viaggio, si è accorto di essere seguito da due smart, le quali, quando lui e la ragazza si sono fermati e scesi dalla propria auto, dalle smart sono sbalzati fuori due esseri incappucciati che hanno spintonato la ragazza e gettato a terra Kareem, pestandolo con calci e pugni.

Alle urla della Sabene, i due sono fuggiti accortosi dell’arrivo e della presenza di altri cittadini nelle vicinanze. L’italo palestinese è stato portato subito al pronto soccorso e per voce del suo avvocato presto sporgerà denuncia contro i due ignoti aggressori.

Come cittadino italiano, come sostenitore della causa palestinese, mi aspetto, nel pieno diritto che la costituzione, che le forze dell’ordine compiano il loro dovere nell’assicurare alla giustizia questi due loschi individui il più presto possibile, per evitare possibili emulazioni da parte di esagitati che nel nostro paese certo non mancano.

Nel frattempo, non ho visto nessun commento di solidarietà verso Kareem Rohana da parte delle autorità politiche italiane e non si ha notizia di nessun post a difesa dell’uomo e contro i due assalitori sempre da parte di politici molto solerti a postare invettive e proclami quando accadono avvenimenti del genere.



Tutto questa situazione mette in risalto come i politici del nostro paese, tutti inclusi, sono non curanti della giustizia e della verità quando questi fatti accadono a persone che non sono allineate alla propaganda dettata da oltre oceano e ben eseguita dai residenti dei vari palazzi di potere.

Oltre modo, come divulgatore, politologo e conoscitore del mondo musulmano italiano, sono molto rammaricato di come quasi nessun giornale, talkshow o telegiornale, non abbiano riportato la notizia dimostrando come l’informazione in Italia abbia due pesi e due misure a discapito dell’ignaro cittadino che non riesce a distinguere il falso dal vero.

Mi chiedo: Immaginate se fosse solo stato offeso verbalmente un israeliano cosa sarebbe accaduto? La notizia sarebbe apparsa su ogni pezzo di carta, su ogni sezione di video accusando a spron battuto di terrorismo o di ogni altra invenzione coloro che avrebbero compiuto il fatto, mettendo in mezzo, come ormai siamo abituai, la nostra religione, parafulmine per questi, di ogni male che accade su questa terra.

Mi unisco alla solidarietà a Kareem e gli auguro una pronta guarigione e di tornare al più presto al suo lavoro e al suo operato che ha contribuito a farmi e farci conoscere la verità su tanti fatti che spesso ci vengono nascosti.

  

Come i media italiani falsificano le notizie dalla Palestina


Audio su come i media italiani falsificano e travisano la verità sulla guerra contro Gaza e la verità dei numeri e dell'azioni di guerra dell'occupante sioijsta.

La libertà di opinione, espressione e di parola, sta diventando una chimera

 

ARTICOLO 21 della Costituzione Italiana: libertà di espressione.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."

ARTICOLO 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: libertà di espressione e d'informazione.

"1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati."


il PodCast


L’Articolo 21 fu pensato e ideato dai padri costituenti per sopperire ad una censura totale con il precedente regime fascista, cercando di reagire agli abusi del Ventennio e dare libertà che sino a quel momento erano state vietate o limitate.

La Corte costituzionale, tra l’altro, negli anni Sessanta e Settanta, con leggi e controverifiche e atti giuridico costituzionali ha reso l’art. 21 garante del suo testo e dato regole di primaria importanza per il nostro ordinamento.

Non a caso, la Corte arrivò a dichiarare nel 1968 che la manifestazione di pensiero è “un diritto coessenziale al regime di libertà garantito dalla Costituzione” e nel 1969 la Consulta ha qualificato la libertà di espressione come “pietra angolare dell’ordine democratico”.

Come l’Articolo 21 dà il permesso e diritto di manifestare il proprio pensiero include anche il diritto di non manifestare le proprie idee e pensiero. Nessuno, pertanto, può essere costretto a manifestare il proprio pensiero, né può subire sanzioni per non averlo fatto.

Il buon costume è l’unico limite espresso presente nell’articolo, mentre dottrina e giurisprudenza hanno individuato diversi limiti alla libertà di manifestazione del pensiero fondati su principi derivati dagli articoli dalla Costituzione e sono funzionali alla protezione di altri beni costituzionali.

Al legislatore invece, resta preclusa l’introduzione di limiti ulteriori. Nell’art. 3 la Costituzione proclama che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Ciò comporta che manifestazioni del pensiero dal carattere ingiurioso o diffamatorio verso altre persone, che diminuirebbero la dignità sociale dell’ingiuriato e del diffamato, sono punite dalle leggi ordinarie tramite gli articoli adatti.

Questo è per dire che la libertà di espressione e di opinione non può essere eliminata o cancellata come spesso accade sui social, dove gruppi pilotati da governi o da potenti lobby, segnalano e mettono in cattiva luce un profilo o un post rispetto ad altri solo perché non rispecchia la loro idea di propaganda, come accaduto a moltissimi di voi e a me. Come stavo denunciando da giorni, sull’altro profilo tiktok, ricevevo segnalazioni di matrice terroristico-sionista con minacce velate alla mia persona e a ciò che divulgavo. Questo è accaduto anche tempo addietro con post riferiti a me, ma estrapolati da un contesto diverso e posti al punto giusto per essere sfruttati a vantaggio di un interesse pilotato. Come la giustizia poi ha dimostrato.

Questo è inaccettabile e come cittadini liberi dovremmo tutti insieme portate una protesta contro questo sistema che ci obbligherà, man mano e fare e dire ciò che il dittatore di turno vorrà far conoscere. Esempi ve ne sono tanti, tra l’altro non dimentichiamo Assange e molti di voi che hanno subito vessazioni digitali.

Non state in silenzio. Ripubblicate questo video e fatelo conoscere e collaboriamo insieme, per chi ne ha voglia ed abbia il coraggio di farlo.

Vi aspetto per arginare questa deriva liberticida dei governi sempre più deboli è impauriti dai cittadini che hanno una propria idea sulla propria posizione nel mondo.

Ma tutto questo ai governi mondiali non basta, perché la loro intenzione è imbavagliare il dissenso, La prova non è tanto lontana da noi, basta guardare agli ultimi 3 anni e vedere come le varie cancellerie, allineate ad una sola idea calata dall’atro, ci hanno trattato.

Indifferentemente come la si può pensare sulla veridicità del virus, che ha sì ammazzato centinaia di migliaia di persone se non direttamente ma ne è stato concausa, indifferentemente dell’idea che ognuno ha dell’effettiva efficienza dei vaccini, che possono essere buoni o non buoni, possono salvare o no salvare nulla, la cosa essenziale è che non puoi assolutamente proibire o far passare per persona non gradita o mettere in disparte che ha il pensiero diverso da chi impone di fare qualcosa.

Anche perché a volte le idee di questi contrari erano più sane che di quegli altri.

E per continuare, dopo la grande prova del CoViD, la guerra alle porte dell’Europa è stato il rodaggio di questi per far sì che il popolo possa essere guidato e estromesso dal suo diritto di pensare diversamente dal regime che impone. Come la guerra russo ucraina è stata piena di fake news dettate da chi vuole imporre e cancellare l’art 21 e l’11, lo stesso accade ora con questa in Palestina.

Ora direte che sono di parte? Il Mainstrem I e II, i tubi del gas dalla Russia alla Germania, chi li ha fatti saltare? I colpevoli sono quelli che hanno voluto azzittire tutti color che avevano un’idea diversa da quella dominante, che alla fine aveva ragione. Il missile dei 50 bambini ucraini? Russo, poi si scopre che avevano ragione tutte quelle voci che volevano azzittire. Il battagliane nazista ucraino che fino a 10 anni prima era da evitare e poi è diventato l’esempio da seguire, nonostante le voci contrarie davano esempio di quello che era e venivano censurate?

Ed ora si cerca in tutti i modi con la censura, in barba agli articoli sui diritti di espressione e alle decine e decine di risoluzioni dell’ONU, di nascondere quello che questa fazione compie giornalmente: l’apartheid da 70 anni e la distruzione sistematica di un popolo.

Censura che non tiene conto, in Italia, dell’articolo 21 e in Europa dell’Articolo 11. Censura che toglie a centinaia di persone come me non allineate la libertà di parola, di pensiero e di opinione.

Per cercare di porre fine a questo dilagare di censura e di appropriazione della libertà dei popoli e delle menti, negli ultimi giorni è stata firmata una petizione di personaggi di sicuro alto valore molto di più di quanto lo siano i politici europei e italiani in particolar modo.

La troverete con il nome di “Westminster Declaration”. sono 23, ed inizia così: “Il discorso libero è il pilastro centrale di una società libera”. Hanno firmato questa convenzione moltissimi intellettuali, giornalisti, politologhi, scienziati, religiosi, attori tra i quali; Julian Assange, Oliver Stone, Jacob Siegel, Martina Pastorelli, Marcello Foa, Alessandro di Battista.

I partecipanti provengono da tutte le aree della società civile e non sono solo di una fazione, come spesso molti vogliono far credere denigrando il documento. Sono proprio quelli che vivono di propaganda che denigrano chi invece, vuole la pluralità dell’informazione dell’espressione.

https://westminsterdeclaration.org/italiano

 


La Svezia, la Turchia e la scusa del Corano bruciato

Le cronache ci hanno riportato di un naturalizzato svedese, o richiedente tale, ex musulmano, come lui si definisce, che all’improvviso, di fronte una moschea nelle terre nordiche, prende e da fuoco al nostro Libro Sacro, scatenando polemiche tra i musulmani in ogni parte del mondo, specialmente in Iraq, da dove proviene l’ex di tutto e in Turchia, dove Erdogan, fresco di rielezione, tuona come un fulmine contro questo atto e il giudice che lo ha permesso.



Eh sì, perché l’atto è stato prima vietato dalla polizia svedese, ma l’ex di tutto, come un navigato cittadino svedese, si è rivolto ai tribunali che gli hanno concesso il gesto, appellandolo alla chiara “libertà di espressione”.

Già il fatto che il richiedente asilo, sapeva come muoversi per fare questa manifestazione nella maniera più legale possibile, la dice lunga. Che tutto questo fa figurare l’atto come una azione autorizzata, fa ricadere indirettamente sugli apparati dello Stato svedese le colpe, anche se non proprio sul governo.

Il fatto che sia stato un giudice ad autorizzare il tutto e non un organo direttamente imputabile allo Stato, come la polizia, fa sì che la colpevolezza della Svezia non sia imputabile al potere legislativo, ma alla libera e non corruttibile magistratura; di conseguenza i politici hanno la coscienza pulita e possono professare scuse, liberandosi di quest’atto poco civile agli occhi del politicamente corretto europeo, mondiale e di qualche musulmano che pian piano si sta facendo influenzare dalle politiche woke.

E la Turchia? Che c’entra?

Innanzi tutto, se non sbaglio, l’ho già scritto proprio sulle colonne del DM, bruciare il Corano non è un atto incivile o razzista come molti woke dipendenti, ci stanno propinando. A questi “svegli” voglio ripetere ancora una volta, che noi, ogni volta che dobbiamo dismettere un Libro Sacro, o un libro di ahadith o un testo dove vi è la parola scritta di Dio facciamo un'unica cosa: gli diamo fuoco. Proprio così, gli diamo fuoco! Perché il fuoco purifica e fa si che le parole di Dio non cadano nella sporcizia, non siano calpestate o non siano soggette ad intemperie e incurie varie. Bruciamo, come la tradizione raccontata dal profeta Muhammad ci ha insegnato. Quindi cosa c’è di così tanto azzardato? DI così tanto incivile, di così tanto orripilante e di mancanza di rispetto?

Me lo dite?

Oppure gli acculturati woke, quelli “svegli”, ormai presi dalla moda e dal conseguente politically correct, trovano agire secondo la Sunnah una cosa fuori dal normale? Mi riferisco ai musulmani, sia chiaro. Gli altri non li prendo in considerazione.

Ho letto, ho visto, ho ascoltato di musulmani che hanno tirato fuori il rispetto, il razzismo, l’odio, per un gesto che ogni musulmano dovrebbe fare quando deve buttare un testo con la parola Dio all’interno. Questi intellettuali musulmani, molti europei e italiani, sono orami invasi dall’essere “svegli” che non sanno più neanche cosa il Profeta ordinava?

Risposta?

Ed Erdogan? Lui chissà come mai, ogni volta che la Svezia fa qualcosa con noi musulmani, interviene a spada tratta come leader dei musulmani difendendo la religione? Poi, in Palestina svanisce, in Siria evapora e per noi occidentali è assente.

Non è strano?

Non è per caso che la Svezia, costretta a fare domanda per entrare nella NATO, dalle ultime vicissitudini, ha architettato il tutto complice il turco?

A pensare male, è un attimo!

La Svezia ha fatto richiesta di entrare nella NATO, perché gli USA stanno costringendo tutti a farlo, e da Stato europeo e occidentale non poteva esimersi, anche se non ha nessuna intenzione di entrare nella coalizione. Gli USA, per poter abbattere la Russia e continuare a imporre l’oligarchia del dollaro, devono assolutamente coinvolgere tutti, come hanno sempre fatto, perché da soli, fanno solo buchi nell’acqua e se non hanno complici da poter sfruttare non riescono a vincere neanche una scaramuccia sotto casa. Di conseguenza, gli svedesi ancora un'altra volta, hanno percepito il pericolo di essere membri NATO e nonne sono così fieri, dato che, una volta dentro, non potranno essere che sudditi stelle e strisce e perdere sovranità delle proprie terre, come lo ha ancora un’altra volta dimostrato l’Italia, in questi ultimi tempi con la Sardegna.

Come fare a uscirne senza destare dissidio con gli alleati occidentali e non far arrabbiare l’orso?

Già in passato la Svezia, si era mossa su questo binario, con il primo Corano bruciato, ed Erdy se l’ha presa a male tanto da negarne l’accesso alla NATO. Poi sotto spinta USA, la Svezia è stata costretta di nuovo e richiedere l’ingresso, ma Erdy ha negato l’ingresso se non gli restituiva i curdi in asilo politico nel paese scandinavo. Cosa che va oltre ogni carta costituzionale e dei diritti umani, e nessun Paese al mondo aderente a tali organizzazioni avrebbe accettato. Invece, come per magia, non diciamo miracoli, Dio in queste faccende non c’entra nulla, i popoli occidentali hanno dato l’ok a questa atrocità.

Così la Svezia si è vista dentro la NATO, a suo malgrado. Poi, un ex di tutto, guarda caso orientale, è caduto come un fulmine a ciel sereno salva i nordici. Così Erdy, imperterrito e duro, difensore della religione, nega l’accesso alla Svezia nella NATO un'altra volta.

Finalmente! Ce l’avranno fatta? Per la terza volta di seguito in pochi anni, i forsennati guerrafondai stelle strisce, capiranno che gli svedesi non vogliono avere a che fare con questa organizzazione? Ne dubito, visto le capacità comprensive degli statunitensi!

E a Erdy cosa entra se per gli svedesi va bene mantenere lo status di neutralità, specialmente verso il vicino, visto che la Russia non molla e, a quanto pare, o gli USA si macchieranno un’altra volta di far esplodere una guerra mondiale per riconfermare il dollaro sopra ogni moneta o capiranno, molto difficile per un cowboy, che l’operazione “Z” l’hanno già persa il terzo giorno di quel 24 febbraio?

Ad Erdy entrano i missili S800 russi, che gli danno potere agli occhi del mondo, non si fa nemico Putin e quindi continua lo scambio commerciale con prospettive BRICS e, rimarrà l’unico leader che ha difeso l’Islam e di conseguenza, continuerà a porsi al mondo musulmano come un leader.

Purtroppo, sì, perché un pezzo del mondo musulmano ci ricade ogni volta in questo siparietto. Ci ricade perché mancante di un vero leader-kalifa, di cui ne necessita assolutamente come un figlio orfano cerca un suo padre.

Come un popolo cerca una guida per indirizzarlo.

 

Prima Conferenza online Islam In Italia

 Video della conferenza:

Il mio intervento:

"Conferenza Dio Ummah (patria) Famiglia"

 Islam In Italia - 6 maggio 2023

Bismillah alRahaman al Rahim

Assalamo aleikum, la pace sia con tutti voi, come le benedizioni di Dio il Misericordioso vi proteggano.

Le nostre preghiere e le nostre lodi vanno al profeta Muhammad, l’ultimo dei profeti, il sigillo che ci ha insegnato la retta via da seguire su ordine di Dio l’Altissimo.

Un saluto a tutta la comunità di musulmani che ci segue e a quelli che ci seguiranno nelle differite, con la speranza che possiamo crescere e dare il meglio nelle nostre possibilità, pronti a collaborare e condividere le nostre idee e le nostre esperienze, con tutti coloro di buona volontà che ci attorniano.

Saluto anche tutti i non musulmani presenti e li ringrazio della loro partecipazione, pronti a collaborare e condividere esperienze per una vita in comune in armonia, fratellanza e pace.

Ringrazio tutti voi presenti a questa prima conferenza online organizzata da “il Minareto anmi aps”, che verterà sul tema dell’Islam in Italia e dei musulmani italiani.

Nei prossimi cinque minuti, prima di partire con la conferenza, presento chi organizza il tutto: l’Associazione Nazionale Musulmani Italiani aps detta il Minareto, che è nata nel giugno 2018, ha iniziato il suo percorso aiutando e sostenendo le famiglie musulmane in difficoltà in tutta Italia, le donne musulmane che hanno subìto violenza di genere sia in famiglia e sia sul posto di lavoro, discriminate per aver indossato il velo o per il semplice motivo che, cercavano di adeguarsi, sempre rispettando la nostra fede, al modo di vita in Italia.

Dopo alcuni anni l’Associazione ha iniziato a farsi portavoce delle problematiche anche delle comunità musulmane, come per esempio nel periodo del CoViD, ha sostenuto e fatto ponte di contatto tra chi voleva fare beneficenza e chi invece aveva il bisogno di ricevere aiuto o, come, si è fatta portavoce in tutta Italia, presso tutti i prefetti delle città italiane, di richiesta di passaggio e uscita dalle zone di lock down, per permettere a tutti i musulmani italiani di recarsi anche in comuni non di residenza, per l’approvvigionamento del cibo halaal. In questo modo, i fratelli e le sorelle si sono potuti spostare, senza incorrere nelle multe concordate, e comprare il cibo necessario per la propria sopravvivenza.

Oltra a questo fatto di rilevanza per il periodo del CoViD, l’Associazione, ultimamente ha ottenuto il successo di poter permettere a tutti i figli delle famiglie musulmane della città di Lecce, di usufruire delle mense halaal in tutte le scuole del comune. Stiamo anche lavorando per permettere ai nostri defunti, di avere una degna sepoltura islamica in differenti comuni e saremo di supporto a chiunque di voi abbia queste necessità nelle proprie zone di residenza. 

Abbiano partecipato, anche, come prima Associazione musulmana al BTM, manifestazione internazionale sul Turismo nell’intero bacino Mediterraneo, portando i nostri valori e le nostre esigenze nel turismo muslim friendly e nell’ospitalità musulmana nei centri turistici italiani.

Abbiamo al nostro interno anche un “Consiglio Giuridico dei Musulmani Italiani”, formato da un mufti che conosce abbastanza bene la cultura europea e in particolare italiana, un qadi specializzato nel diritto matrimoniale musulmano, un professore di diritto islamico in una rinomata università italiana e nei prossimi mesi, a Dio piacendo, si uniranno tre esperti della legge islamica confutati nel madhab Maliki.

Siamo partner con l’UNAR, l’ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali per il lavoro effettuato nella interculturalità in Italia. 

Ultimamente l’Associazione ha ideato un istituto di formazione online che eroga corsi riguardanti il mondo dell’accoglienza e il mondo musulmano, facendo conoscere la nostra religione a chiunque ne sia interessato e abbiamo per il nostro corso di Mediazione Culturale il partneriato con la Grande Moschea di Roma.

Io sono Raffaello Villani, molti mi conosceranno e tanti no, ma rimanendo insieme, avremo l’opportunità di incentivare e approfondire questa nostra conoscenza, sono il presidente dell’Associazione, vi terrò compagnia in queste conferenze come padrone di casa mente ci verranno a trovare ospiti che presenteranno le loro vicissitudini, le loro opinioni, le loro proposte e le loro opere riguardanti il mondo dell’Islam in Italia.

Per iniziare vi presento il mio fratello di viaggio in queste conferenze, caro amico non solo di fede ma anche di vedute, Loris Bailini. Lascio la parola a lui per la presentazione e riprenderò per introdurvi nella conferenza. Prego Loris.

Tempo 5 minuti

Entriamo nel vivo del tema che sarà il comun denominatore di tutte queste conferenze: Islam In Italia e i musulmani italiani.

In Italia siamo una realtà, nonostante molti non vogliono accettarlo, ma come ha detto Loris siano la seconda religione come numero di fedeli e siamo in crescita, non solo per 

gli stranieri che arrivano sul nostro territorio, ma soprattutto grazie agli italiani nati e vissuti da generazioni in Italia che accettano l’Islam.

I così detti convertiti, sono un numero superiore a mezzo milione di unità, anche se le cifre non sono ufficiali ma le stime fatte ogni anno ci danno in aumento. 

Prima di andare avanti ci tengo a un paio di cose da confutare e mi riferisco non solo ai musulmani ma soprattutto a coloro che non professano la nostra religione, specialmente quelli che sono nell’ambito dell’informazione.

È questa, una battaglia che faccio da anni e che riguarda tutti noi. Fate bene attenzione a ciò che vi dirò. 

Sapete cosa è un aggettivo?

La definizione di aggettivo secondo la lingua italiana è la seguente: “termine che determina la qualità dei sostantivi o la loro situazione.” 

I sostantivi sono i nomi, l’aggettivo descrive le qualità dei nomi. Cosa vuol dire? Faccio degli esempi: l’albero alto, dove albero è il sostantivo e alto è l’aggettivo, oppure: il caffè è caldo, dove il caffè è il nome è caldo è l’aggettivo o complemento oggetto, l’uomo buono, dove uomo è il nome e buono è l’aggettivo. Quindi dagli esempi e dalla definizione una persona non può essere un aggettivo, sarebbe come definirla un oggetto quindi, denigrarla, discriminarla e insultarla.

Abbiamo capito il senso? 

Ora se voi trovate nel vocabolario il termine “islamico”, ha questa definizione: “pertinente o riconducibile all'Islam non solo come religione ma come mondo politico, sociale, culturale.” Il termine è un aggettivo.

Chiaro? 

Quindi Islamico o islamici sono aggettivi, di conseguenza, perché continuate voi musulmani a farvi chiamare islamici da chiunque? E perché voi non musulmani ci offendete in continuazione definendoci non delle persone ma degli oggetti? Come vi sentireste tutti voi se vi considerassimo degli oggetti e vi chiameremmo in ogni occasione come oggetti e non come persone? 

Io non sono un oggetto e mi ritengo offeso quando qualcuno mi considera tale.

Io sono musulmano, non islamico. Musulmano è il nome, il sostantivo che viene dato agli uomini di fede islamica, agli uomini che si identificano nell’Islam.

Da oggi in avanti, cari fratelli e sorelle, tenete presente questo, quando vi chiamano in questo modo, non lasciate correre, perché nell’indifferenza sono sorte le peggiori discriminazioni. Come l’altra parte esige il rispetto delle regole, anche noi lo esigiamo, ed iniziamo da queste piccole cose a cercare di essere in armonia, perché già sapendo che l’interlocutore ci disprezza, come possiamo mai collaborare?

È importante, ricordatevelo. In italiano ogni parola ha un significato ben preciso e va usata solo per quello e non per altro. Non è l’inglese che con lo stesso termine si identificano significati diversi. Questa cosa del significato preciso dei termini, gli arabi la conoscono abbastanza bene, una parola ha un solo significato ben preciso.

Dico questo perché spesso, la parola islamico è usata per offendere in modo subdolo la nostra persona e il nostro essere musulmano, basta leggere i titoli dei giornali, quello più scandaloso lo ricordate? “Bastardi Islamici”

Da italiano conosco benissimo i sotterfugi usati nella nostra lingua per offendere in modo non diretto le persone e come tale io mi sento offeso ogni qualvolta sento appellare un mussulmano con il termine islamico.

Spero possiate capire il senso, come spero possiate capire che vi è un'altra storpiatura di nome che personalmente considero offensiva: Muhammad è Muhammad non maometto. Questo nomignolo non è l’italianizzazione del nome Muhammad, come spesso ci viene raccontato, ma è il modo offensivo e dispregiativo che i papi delle crociate, usavano chiamare il nostro Profeta. I nomi delle persone non vanno mai tradotti in un'altra lingua, specialmente quando quella traduzione è usata per disprezzare il nominato, è segno di mancanza di rispetto per quella persona e per ciò che rappresenta.

Quindi se vogliamo avere una convivenza di pace tra noi, cerchiamo di rispettarci a vicenda senza usare sotterfugi offendendo l’altra parte. Non vi sono scuse in una società multietnica e tecnologica come la nostra per dire non lo sapevo.

Scusate ma dovevo mettere in evidenza tutto questo prima di iniziare, per porre i puntini sulle i e far comprendere che sì, noi diamo il rispetto e accettiamo le regole di buon vicinato e convivenza, ma vogliamo a tutti i costi che anche le nostre regole basi vengano rispettate.

Anche questo è segno di rispetto. Anche questi sono problemi che ci affliggono. Non è solo la discriminazione del velo o la mancanza del cibo halaal o la non riconoscenza della festa dell’aid nelle scuole o al lavoro. Il rispetto inizia dalle piccole cose di uso quotidiano.

Viviamo in Italia, siamo italiani, cittadini italiani e come tale vogliamo essere trattati, da cittadini italiani, che accettano la costituzione come parte integrante della nostra vita in Italia con tutte le sue regole, diritti e doveri. Questo non significa che non possiamo essere allo stesso tempo musulmani. Nella costituzione non c’è nulla che violi la nostra fede e nella nostra fede nei fondamenti, non c’è nulla che è contro la costituzione.

Tutto quello che viene raccontato da molti media sono solo illazioni e particolarità prese da qualche esempio negativo e descritto come normalità nella vita del musulmano. Niente di più falso e propagandistico.

Di esempi ve ne sono tanti e avremo tempo in questa serie di conferenze di mostrarli e smontarli uno ad uno, confrontandoci con tutti voi. 

Faremo più conferenze sull’hijab, con esempi reali di donne che indossano il velo e ne spiegheranno le ragioni, come di donne che non lo indossano e anche loro ne daranno le motivazioni. Spiegheremo ancora un’altra volta l’essenza del velo, sperando che sia l’ultima. Sembra che gli islamofobi o chi non sia musulmano quando gli si spiega qualcosa che a loro non piace non la capiscano, anche se lo si fa un numero infinito di volte. 

Paleremo anche di funerali e cimiteri islamici, della possibilità di avere l’ora di religione musulmana nelle scuole, di poter festeggiare le nostre feste con permessi speciali sia nel mondo del lavoro e sia nell’istruzione, paleremo del Ramadan con tutte le varie implicazioni cui noi dobbiamo confrontarci giornalmente in Italia e soprattutto di matrimonio e divorzio islamico, che è stato una vera spina nel fianco ai molti addetti ai lavori in Italia, visto che non c’era, almeno fino a qualche tempo fa, la minima conoscenza dell’istituzione matrimonio musulmano.

Come discuteremo sulla effettiva validità della poligamia nelle società islamiche esistenti, discuteremo della circoncisione, che ricordo essere una pratica non accettata in Italia, salvo che non si faccia una richiesta effettiva come religiosa. Cosa non valida per l’Islam perché non abbiano un concordato con lo Stato italiano. E qui entreremo nel vivo delle conferenze, spiegandone le ragioni e credetemi, quando parleremo di questo si alzerà un bel grande polverone e molti falsi miti verranno a cadere e finalmente ci renderemo conto che, chi ha tenuto la rappresentanza della comunità in Italia, lo ha fatto solo ed esclusivamente per suo interesse economico.

Come sentite gli argomenti sono tanti e questa prima conferenza servirà solo a introdurvi su quello che faremo. 

Come dobbiamo sfatare quello stereotipo, per noi italiani convertiti, che ci indica come i più pericolosi terroristi che il mondo abbia mai avuto. Ogni volta che qualcuno intuisce che tu sei musulmano e ancor più italiano, subito c’è un istinto a tirarsi indietro perché si pensa che noi, i convertiti, siamo quelli più pericolosi, i più estremisti, quelli che pregano 5 volte al giorno, quelli che hanno la barba, quelli che non bevono e non fumano e non hanno rapporti fuori dal matrimonio quelle che vanno in giro coperte e indossano il velo.

Solo perché ci crediamo veramente, per la maggior parte, siamo pericolosissimi, perché ci siamo estremizzati. Sì, io che faccio le 5 preghiere e vado in musalla, sono estremista. Sono un possibile attentatore. Perché seguo la mia fede. Cosa impensabile per la maggior parte degli italiani.

Mi chiedo quanti di voi conoscono di essere stati attenzionati dalle forze dell’ordine? Molti di noi italiani abbiamo subito questo trattamento, solo perché abbiamo pregato o siamo andati nei centri islamici. Proprio perché è stata fatta circolare la voce che gli europei si convertivano e diventano estremisti. 

È successo anche a me, purtroppo e l’ho saputo molto tardi e anche per caso. Alcune persone di mia stretta conoscenza dopo anni mi hanno confessato che le forze dell’ordine, chiedevano a questi miei conoscenti, se sapessero se mi fossi estremizzato e cercavano di capire se questi miei amici sapessero qualcosa in più sul mio conto. Praticamente dissero a tutti che ero sorvegliato perché ero musulmano. Capite perché molti vostri ex amici vi hanno tolto il saluto o vi guardano male ogni volta che vi incontrano? Capite perché si allontanano da voi?

Andare a pregare, fare il Ramadan, indossare un velo, per la maggior parte della popolazione compreso chi dovrebbe tutelarci, è un segno di radicalizzazione.

Tutta questa falsa informazione deve pur finire! E noi siamo qui anche per questo. Far conoscere la realtà e non ciò che viene propagandato e questi eventi hanno anche questa funzione. La vostra partecipazione ha questo obbiettivo, e spero sarete sempre più numerosi.

Non è solo la falsa propaganda a portare questi pensieri, ma immaginate qualcuno che ascolta un sermone, o una spiegazione fatta online da chi ha una conoscenza della fede fatta solo con i video youtube o qualche lettura fatta fai da te.

Immaginate le tante falsità che vengono dette, spesso confuse con la tradizione del paese di provenienza che con l’Islam non c’entrano assolutamente nulla. Bene sono anche questi quelli che distruggono la nostra rispettabilità agli occhi degli italiani.    

Perché dico questo? Guardate servizi in tv o sui social dove si chiede a personaggi strani sulle donne, sul velo, sui non credenti e scoprirete le idiozie che dicono. E si professano musulmani. A me è successo che qualche tempo fa un paio di giudici e degli avvocati, mi chiamarono per chiedermi informazioni su dei fatti accaduti presso dei centri islamici e online, dove alcuni si spacciavano per professori dell’Islam e insegnavano o davano consigli ai fedeli, spesso fuorvianti e contrari alla nostra società.

Ho dovuto spiegare che chi raccontava queste idiozie, erano degli usurpatori che con la scusa della conoscenza di un po' di arabo e approfittando che in Italia di veri imam ne esistono forse una decina e tanto meno di sapienti, si professano quello che non sono e danno sfogo alla loro superbia e mania di grandezza affibbiandosi titoli che non gli appartengono.

Credetemi l’Italia è piena di questi ipocriti. 

Questi appuntamenti hanno l’obbiettivo di arrivare anche a questo, cercare di fare pulizia di tutta questa gente ed avere veri e propri imam che possano fare le orazioni del venerdì e veri professori o sapienti che possano insegnare realmente la religione.

E qui si aprirà una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi, perché significa togliere il potere a queste persone che hanno sfruttato a loro esclusivo vantaggio la religione.

Fidatevi, io per aver detto questo in pubblico sono stato accusato di essere pazzo, di voler cacciare via gli arabi dall’Italia, di avere malattie come l’AIDS e di avere la bellezza di 10 mogli. Una cosa è certa, che questi ipocriti, molti di cui imam e altri che dicono di essere alim, hanno una grande fantasia da poter scrivere un altro libro come Le mille e una notte. 

La cosa bella però è che molti, di quelli che magari stanno ascoltando, credono ancora che io abbia sia l’AIDS e sia 10 mogli tutte insieme!

Capite ora perché sia necessario che noi italiani prendiamo in mano la situazione? Ci vuole professionalità e non approssimazione nel fare le cose, ed è proprio questa approssimazione che ha fatto sì che ancora ad oggi, la seconda religione in Italia, non ha un concordato con lo Stato italiano, che eviterebbe tutto questa grande confusione, io dico voluta apposta, per non istituzionalizzare e regolarizzare tutto ciò che riguarda l’islam in Italia.

Io ho concluso ed ho tirato fuori molti argomenti che tratteremo insieme nei prossini appuntamenti, Loris certo, con la sua diplomazia e saperci fare, avrà da dirvi meglio molte altre cose. Magari approfondirà o snocciolerà qualcosa, o vi chiarirà altre informazioni, a lui parola, assalamo aleikum.