Mio Intervento sull'importanza della certificazione Halal nei prodotti alimentari
Buona sera,
saluto le
autorità presenti e gli organizzatori di questo evento e ringrazio per l’invito
ricevuto.
Sono
Raffaello Villani, presidente de “il Minareto, associazione nazionale musulmani
italiani”, giovane associazione nata nel 2018, grazie allo sforzo e all’unione di
alcuni italiani dopo aver svolto esperienza nella comunità musulmana in Italia.
Da qui e
nata l'esigenza di avere un’organizzazione che possa identificarsi con il
nostro modo di vedere le cose, essere in linea con noi italiani di nascita e
musulmani di fede, ma che sia anche di supporto a molti musulmani nati
stranieri e che vivono in Italia considerandola come il proprio paese e la
propria casa, sentirsi parte della nostra cultura, rispettandone la storia e le
leggi.
Italiani che
lavorano ad un Islam di matrice italiana, non dipendente da organizzazioni
estere e che potrà essere rappresentato da noi stessi nella nostra società.
Essere musulmano,
lo ricordo, non significa essere arabo, come spesso in Italia veniamo
identificati. Tra l’altro gli arabi sono il 12% dei musulmani totali e la
dottrina musulmana non è per un singolo popolo, ma per l’intero mondo, basti
guardare le innumerevoli etnie diverse che si professano musulmane, dall’India
all’Africa nera, dal Maghreb alla Asia centrale, dal Golfo all’Indonesia.
E anche qui
da noi, in Italia, abbiamo esempi lampanti nella nostra storia e nella nostra cultura
di come l’Islam e i musulmani hanno vissuto e convissuto con le nostre
tradizioni, lasciando un marcato segno nelle radici più profonde della società
italiana.
Basti
pensare come le influenze sulle parole, i modi di dire e il lessico popolare
proviene dai musulmani che abitavano il nostro meridione nei primi secoli
dell’anno mille. Oppure alla letteratura che si è interfacciata con quella
musulmana creando e sviluppando grandi opere di sommi poeti e soprattutto nel
cibo, cui i nostri antenati hanno attinto e fatto proprie le ricette e i cibi
di provenienza dal mondo musulmano.
E proprio
questo uno dei punti che noi abbiamo molto a cuore.
Aver
accettato l’Islam non implica che noi italiani siamo costretti a mangiare cibi di
origine stranieri, come molti pensano, preferiamo di gran lunga la dieta
mediterranea italiana che può benissimo associarsi a quella del nord Africa o
medio orientale ma, noi cerchiamo i nostri prodotti che sono tra i più sani al
mondo.
La ricerca
ci porta a districarci in tante situazioni che spesso portano all’abbandonare il
tentativo di mangiare italiano. Quando si tratta di frutta, pesce e verdure,
presi singolarmente, il problema non sussiste, ma se già volgiamo lo sguardo su
carni, insaccati, prodotti derivati da animali, dolci, sughi, minestre, piatti
pronti e tutto ciò che comporta la presenza di condimenti e insaporitori,
provoca un disagio che spesso ci obbliga ad evitare di usufruire del nostro
stesso cibo e rivolgerci altrove.
Un esempio
tra i tanti accaduto qualche anno fa è di una famiglia che si è rivolta alla
nostra associazione, chiedendoci come fare a capire quale formaggio poter
consumare. Abbiamo dovuto fare una ricerca di molte etichette per poter dare
una risposta alla famiglia cercando il prodotto macrobiotico oppure tramite
conoscenze si è risaliti a prodotti presenti nei supermercati di paesi
musulmani, abbiamo visto se erano presenti negli scaffali dei supermercati in
Italia suggerendone l’acquisto, ma sempre chiedendo di fare un ulteriore
controllo sul prodotto scelto per essere sicuri.
Questa
ricerca, poi, si fa ancora più spasmodica, quando dobbiamo comprare per i
nostri figli che chiedono prodotti per la colazione, la merenda, da
sgranocchiare nel tempo libero o nelle festicciole tra amici.
Nelle
famiglie di origine straniera, spesso c’era la nonna o la zia che con tanta
pazienza preparava tutto, ma oggi le nuove famiglie, specialmente nelle città,
non hanno queste fortune e tanto meno quando la famiglia è italiana. La
soluzione? Comprare dai mercati paralleli sul web di provenienza straniera
oppure rivolgersi ai negozi etnici dove si trova spesso solo cibo proveniente da
alcune zone del mondo e non soddisfa la nostra dieta.
Perché dare
la possibilità ad altri, quando si può far crescere il prodotto italiano? Il
mercato halal in Italia sta crescendo a forti ritmi. Anche perché, inizia a
diffondersi l’idea che Halal è sinonimo di garanzia. Poco tempo fa, sulla
piattaforma tiktok, mentre scrollavo, sono stato attratto da un video di un
nutrizionista italiano, che spesso pubblica consigli su cosa e come nutrirsi. Nelle
immagini vi era la scritta halal e fermatomi per curiosità, il dottore raccontava
di come si stava diffondendo il consumo di prodotti halal tra alcune star italiane
e persone che cercano un’alimentazione sana e controllata.
Oltre ad
esempi simili, si iniziano a vedere online, per la maggior parte delle volte, alcune
aziende che pubblicizzano cibo halal e vi sono a volte per brevi periodi,
piccoli scomparti con cibo lecito in alcune catene di distribuzione, spesso nel
nord Italia. Non è soddisfacente, ma almeno qualcosa si nuove.
Vi è un
esempio di un’azienda italiana che ha iniziato a produrre insaccati halal su
ordinazione. Ora sono leader nel settore, vendono non solo online, ma forniscono
altri shop e stanno esportando il prodotto come manufatto made in Italy in
molti paesi musulmani.
Esempio di
come il marketing halal potrebbe accontentare non solo gli italiani musulmani,
ma anche chi cerca qualcosa di diverso e soprattutto accurato e sano e anche un
buon incentivo all’esportazione verso nuovi mercati in crescita.
Oltre alle
vendite, ricordiamo che il turismo musulmano inizia a crescere in Italia non
solo quello proveniente da nuove zone ricche come Indonesia, Malesia e Sub
continente indiano, ma anche all’interno del nostro paese, con famiglie, coppie
e amici di fede musulmana che si spostano per le vacanze e l’attenzione al
prodotto italiano lecito è ricercata, specialmente quando gli si offre la
stessa qualità con la certezza che il turista stia usufruendo di un prodotto
lecito per il suo stile di vita.
Noi abbiamo
questa esperienza come associazione, perché spesso ci vengono fatte queste richieste,
dato che ci adoperiamo per tutti i tipi di certificazioni Halal e per
l’indirizzamento e la formazione di personale adatto a queste esigenze e
lavoriamo anche nel Muslim Tourism e Muslim Hospitality, con stranieri e
italiani.
Il percorso
non è facile per far incentivare tutto questo, ma come detto, lavoriamo,
lavoreremo e collaboreremo con chiunque sia interessato a sviluppare questo
insieme di opportunità, anche a livello legislativo per facilitare il tutto
mettendo a disposizione la nostra esperienza.
Grazie.
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