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La falsità di Israele e dei suoi alleati sull’attacco a Gaza e il diritto all’autodifesa

L’attacco di Israele alla striscia di Gaza è a tutti gli effetti una violazione della legge internazionale. Siamo al 17 novembre del 2023, per i posteri.

I governanti sionisti, dichiarano che essi hanno tutti i diritti che le leggi internazionali ammettono in caso di autodifesa, quindi possono rispondere a tale attacco, secondo la loro forza.

Tutto questo però, per la legge internazionale è illegale, nonostante essi, fanno ricorso all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ricorso alle leggi internazionali che non può avvenire a proprio piacimento, in quanto essi non hanno mai rispettato le varie risoluzioni che intimano agli israeliani di lasciare le terre occupate ai nativi palestinesi.

Autodifesa, secondo il concetto della parola, significa “auto proteggersi” o “proteggersi da soli”, ed è un diritto che ogni stato ha secondo l’articolo 51 di difendere i suoi cittadini e i suoi territori.

Ma questi territori devono essere dello stato che si sta difendendo, non territori che questo stato ha conquistato con la violenza ed annesso illegalmente o occupando. Occupare illegalmente ed annettere illegalmente è un atto condannato dalle Nazioni Unite e dalla legge internazionale.

Su questo punto è ben chiaro l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Carta delle Nazioni Unite, redatta il 26 giugno del 1945 a San Francisco, USA.



Esso dice:

“Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell’esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell’azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.”

Questo significa che uno Stato, in questo caso Membro dell’ONU, minacciato da un altro Stato, Membro o non Membro delle Nazioni Unite, ha il diritto a difendersi, ma in questo specifico caso, tra Israele che sta attaccando e invadendo Gaza, non si può applicare questo articolo, perché Israele non è minacciato da un altro Stato, ma da un gruppo armato che non rappresenta uno Stato, in quanto Gaza è un territorio occupato da Israele stesso, quindi non può assolutamente dichiarare, che uno Stato straniero sta attaccando i suoi confini.

La reazione che può avere è quella di un’azione di polizia per ristabilire l’ordine all’interno dei suoi confini, controllare che non vi siano infiltrazioni ed intervenire in maniera mirata nel catturare o colpire, solo chi ha compiuto l’attacco. Consentire alla giustizia internazionale di compiere le sue investigazioni e le sue azioni, per portare alla giustizia tutti coloro che hanno partecipato all’aggressione.

Questo deve fare un Paese appartenente all’ONU ed un Paese che dice di essere una democrazia, non fare una guerra e ammazzare migliaia di civili, considerandoli tutti appartenenti ad una fazione che tra l’altro, il governo di Israele, sino a qualche mese fa, considerava Hamas un asset per le proprie politiche verso la Palestina finanziandolo con milioni di dollari ogni anno.

Vi è un esempio su quanto detto proprio in Europa: la Francia è stata attaccata da un gruppo armato di terroristi provenienti dal Belgio, quale è stata la risposta dei francesi? Bombardare e radere al suolo Bruxelles, Bruges o Anversa? No. La Francia ha compiuto un’azione di polizia massiccia all’interno dei suoi confini e in Belgio con l’aiuto della polizia del luogo e sono riusciti a portare alla giustizia l’insieme dei terroristi che compirono l’attacco.

Io mi chiedo, come i politici europei e in particolare parlo per quelli italiani, come continuate a dire che Israele ha il diritto a difendersi se tutto questo è falso? Siete voi sostenuti in modo particolare dai verdoni di Israele e degli Stati Uniti per falsa testimonianza oppure non conoscete affatto la legge internazionale di cui dovreste essere gli attuatori? Specialmente ai ministri degli esteri europei e in particolare a quello italiano che è stato anche a presiedere il Consiglio d’Europa, non conosci la legge oppure qualcos’altro ha fatto si che ti confondesse le idee da raccontare bugie ai tuoi elettori?

  

N.B.

Fonte: Francesca Albanese, giurista specializzata in diritti umani. Dal 2022 è relatrice dell'ONU per i territori Palestinesi. 

 

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