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La sentenza della Corte Penale Internazionale sulla Palestina

La Corte Penale Internazionale o Corte Internazionale di Giustizia si è riunita il giorno dieci gennaio del 2024 su richiesta del Sudafrica per indagare Israele su atti di genocidio verso il popolo palestinese.

Il giorno 11 e il giorno 12 rispettivamente il Sudafrica e Israele hanno espresso le proprie arringhe per avvalorare o smontare la tesi in questione. La Corte così ha preso del tempo per poter legiferare.


C’è da dire che la sentenza della Corte, non ha un valore diretto sulla Stato o sull’entità o persona indagata. La sua sentenza deve essere avvalorata dall’ONU e dagli Stati che sono direttamente connessi con la sentenza.

Però, il suo giudizio ha un valore internazionale importante che può cambiare la giurisprudenza internazionale e anche le sorti di chi è attore principale o secondario nel processo.

La sentenza è stata emessa il 26 gennaio 2024 da parte di 17 giudici che hanno assistito e deliberato sulla questione interpellata dal Sudafrica.

La sentenza, redatta in 19 pagina circa, non archivia il caso e rimanda ad un più approfondito esame della questione.

Significa che Israele non è stato prosciolto dall’essere accusato di genocidio, cosa che i media occidentali, in particolar modo quelli italiani, hanno fatto passare in sordina, passando la notizia in secondo piano se non pure rilegandola a notizia non importante e a volte, anche screditando i giudici che l’hanno emessa.

Cosa naturalmente fuori da ogni diritto internazionale, dato che ogni Paese dovrebbe essere trattato allo stesso, modo, infatti, quando la stessa Corte, che da adesso per motivi di ripetitività chiamerò con CPI, quando la CPI ha emesso il mandato internazionale di cattura verso Putin la notizia è stata ripetuta e amplificata talmente tanto che neanche Messina Denaro ha avuto così risalto.

Cosa effettivamente dice la sentenza? Vi riporto di seguito, in sintesi, la verità che i media hanno nascosto.

La sentenza è del 26 gennaio 2024 è numerata nell’elenco generale come n° 192. Il presidente di Corte è il giudice Donoghue, ha letto la sentenza che si basa sugli articoli 41 e 48 dello Statuto della Corte e degli articoli 73, 74 e 75 del Regolamento della Corte.

Come accennato sono 19 pagine facilmente trovabili on line e la potete trovare qui su questo link tradotta in italiano.

Scrivo di seguito un breve sunto con le informazioni più importanti.  

L'CPI stabilisce che alcuni degli atti e delle omissioni commessi da Israele rientrano nelle disposizioni della Convenzione sul genocidio.

L'CPI stabilisce di avere giurisdizione per trattare il caso.

L'CPI stabilisce che l'indicazione di misure provvisorie è giustificata a causa della plausibilità del genocidio da parte di Israele a Gaza.

La CPI ordina a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per prevenire il genocidio.

L'CPI stabilisce che la situazione a Gaza "corre il serio rischio di peggiorare ulteriormente" prima che l'CPI abbia l'opportunità di emettere una sentenza definitiva.

Dice che Israele deve garantire che le sue forze non commettano un genocidio.

La Corte internazionale di giustizia afferma che Israele deve riferire alla corte entro un mese su ciò che sta facendo per rispettare l'ordine di adottare tutte le misure in suo potere per prevenire atti di genocidio a Gaza.

L’CPI delibera a stragrande maggioranza:

Israele deve fermare gli attacchi contro i palestinesi

Porre fine all'istigazione contro i palestinesi come gruppo

Garantire gli aiuti umanitari

Conservare le prove

Inviare la risposta al tribunale entro 1 mese

Tutte le parti vincolate dal diritto internazionale umanitario

Richieste di rilascio degli ostaggi di Hamas tenuti a Gaza

Inoltre, il giudice Donoghue della CPI afferma che i palestinesi sono un gruppo protetto dalla Convenzione sul genocidio e dice: "Molti palestinesi a Gaza non hanno accesso al cibo e all'acqua potabile e questo può essere un problema fino a quando la corte potrà legiferare sul caso sottoscritto”.

Israele deve sottostare alle norme richieste, ma come ben sappiamo, i governanti di Tal Aviv, hanno sempre disatteso ogni azione e risoluzione che l’ONU ha intrapreso nei loro confronti. Solo che in questo caso, facendolo di nuovo, nessuno più potrebbe tenere in considerazione la CPI con il danno che ognuno potrebbe fare ciò che gli aggrado non temendo più il giudizio internazionale.

Cosa che l’Europa come gli Stati Uniti, visto che si ergono a paladini dei diritti, dovrebbero obbligare Tel Aviv a eseguire gli ordini della CPI. Ma da come stanno andando le ultime news, tra cui l’annullamento dei sovvenzionamenti/donazioni all’UNRWA, sarà molto difficile che ciò avvenga. Con tutte le conseguenze che ho accennato prima: ogni stato, entità, gruppo o persona potrà fare ciò che vorrà tanto nessuno rispetterà le sentenze internazionali. Non potrà esserci qualcuno cui è costretto a eseguire gli ordini della CPI, mentre altri potranno non farlo.

A voi la scelta di continuare a seguire il mainstream, oppure cercare la verità e reagire, informandosi e seguendo voci alternative che raccontano come le cose accadono e avvengono, viste dallo stesso nostro punto di vista e non da chi cerca di imporre la visione della propaganda, a cui non importa nulla del popolo.

Seguite il mio podcast “Yazan Think Tank”, il mio canale YouTube o i miei social, condividendo il tutto con i vostri contatti. Ricordo che sul canale Telegram Yazan Think Tank, possiamo avere libero dialogo, dato che oggi ogni cosa è censurata e non ci è permesso avere nessuna idea che non sia conforme. Insieme possiamo cambiare il futuro che costoro credono di aver scritto per noi.

 

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