Negli ultimi mesi ho assistito purtroppo a quello cui non
ero abituato: alla calunnia gratuita verso la mia persona.
Questo è una brutta azione che a chi la riceva non fa certo
piacere. A volte mi chiedo se merito tali offese e cerco di capire il perché.
Com'è vero che io ho compiuto tali atti in passato e, forse
Dio l'Altissimo, ha voluto che ne subissi le conseguenze per capire i miei
errori.
Di questo me ne sono scusato ampiamente non riuscendo a
farlo direttamente con le persone prese di mira l'ho fatto per via stampa o web,
con la speranza che chiunque si sia sentito offeso abbia potuto capire e
cercato di scusarmi, per quanto possa farlo.
Com'è vero che una cosa è accusare la persona e una cosa è
accusare le sue idee.
'L'idea è un pensiero, un modo di vivere, mentre la persona
non è una cosa astratta.'
Non si transige sulla persona, poiché è una creatura di Dio
e come tale non va offesa, ma sulle idee, perché tali e per definizioni
contestabili, il concetto è diverso.
Contestare un'idea, cercarne i suoi punti deboli, cercare di
smontarne i pilastri non è un atto di calunnia e neanche di offesa, anzi a
volte si può, con la critica, e mai il giudizio, costruire una nuova forma di
pensiero e sviluppo della stessa.
La storia è piena d'idee contestate, e tali contestazioni
hanno poi portato al fiorire di nuove civiltà.
La persona, però, no, mai! L'insieme delle persone che hanno
quell'idea, no, mai! L'intero popolo che
ha quell'idea, no mai!
Questo è il concetto. E come tale ho preso la decisione, con
rammarico, di proseguire contro quelle calunnie.
La calunnia nell'Islam è un atto grave, ed è punito
gravemente. Il musulmano per chiedere perdono a Dio l'Altissimo, dovrebbe farlo
con cuore puro verso di Lui e per essere accettate dal Signore dei Mondi,
dovrebbe scusarsi anche con chi ha calunniato.
Agire per vie legali purtroppo non è una buona cosa, ma non
potevo passare come quello che prima avvisa, e poi non fa ciò che dice. E
questo vale anche per l'Associazione che rappresento, con onore e rispetto. Insieme
ad alcuni Dirigenti e al Consiglio Giuridico, abbiamo deciso di attendere per sistemare
la situazione da buoni fratelli e sorelle ma, visto la mancanza di collaborazione
altrui, si è deciso di andare aventi per la nostra strada!
Come mi dispiace di molti fratelli e sorelle che consideravo
tali e quindi uniti da quel filo di amore e speranza in Dio e la comunità
intera, che hanno dato adito a queste calunnie, senza chiedere spiegazioni a
noi di ANMI, cosa che da buon musulmano avrebbero dovuto fare. Anche per loro, ascoltato
l'avvocato, si è deciso di cercare di capire se hanno commesso gravità contro
la mia persona, quella dei Dirigenti e Soci e contro l'istituzione Associazione
Nazionale Musulmani Italiani.
Spero di no aver offeso nessuno, e di no aver detto impurità
in questo mio sfogo, ma volevo far sapere il mio pensiero e il perché di queste
azioni, direttamente dall'interessato, per evitare future incomprensioni.
Dio ci accompagni e ci aiuti nella nostra vita a progredire
nella fede e nella nostra speranza di vita migliore. Amin
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