Video della conferenza:
Il mio intervento:
"Conferenza Dio Ummah (patria) Famiglia"
Islam In Italia - 6 maggio 2023
Bismillah alRahaman al Rahim
Assalamo aleikum, la pace sia con tutti voi, come le benedizioni di Dio il Misericordioso vi proteggano.
Le nostre preghiere e le nostre lodi vanno al profeta Muhammad, l’ultimo dei profeti, il sigillo che ci ha insegnato la retta via da seguire su ordine di Dio l’Altissimo.
Un saluto a tutta la comunità di musulmani che ci segue e a quelli che ci seguiranno nelle differite, con la speranza che possiamo crescere e dare il meglio nelle nostre possibilità, pronti a collaborare e condividere le nostre idee e le nostre esperienze, con tutti coloro di buona volontà che ci attorniano.
Saluto anche tutti i non musulmani presenti e li ringrazio della loro partecipazione, pronti a collaborare e condividere esperienze per una vita in comune in armonia, fratellanza e pace.
Ringrazio tutti voi presenti a questa prima conferenza online organizzata da “il Minareto anmi aps”, che verterà sul tema dell’Islam in Italia e dei musulmani italiani.
Nei prossimi cinque minuti, prima di partire con la conferenza, presento chi organizza il tutto: l’Associazione Nazionale Musulmani Italiani aps detta il Minareto, che è nata nel giugno 2018, ha iniziato il suo percorso aiutando e sostenendo le famiglie musulmane in difficoltà in tutta Italia, le donne musulmane che hanno subìto violenza di genere sia in famiglia e sia sul posto di lavoro, discriminate per aver indossato il velo o per il semplice motivo che, cercavano di adeguarsi, sempre rispettando la nostra fede, al modo di vita in Italia.
Dopo alcuni anni l’Associazione ha iniziato a farsi portavoce delle problematiche anche delle comunità musulmane, come per esempio nel periodo del CoViD, ha sostenuto e fatto ponte di contatto tra chi voleva fare beneficenza e chi invece aveva il bisogno di ricevere aiuto o, come, si è fatta portavoce in tutta Italia, presso tutti i prefetti delle città italiane, di richiesta di passaggio e uscita dalle zone di lock down, per permettere a tutti i musulmani italiani di recarsi anche in comuni non di residenza, per l’approvvigionamento del cibo halaal. In questo modo, i fratelli e le sorelle si sono potuti spostare, senza incorrere nelle multe concordate, e comprare il cibo necessario per la propria sopravvivenza.
Oltra a questo fatto di rilevanza per il periodo del CoViD, l’Associazione, ultimamente ha ottenuto il successo di poter permettere a tutti i figli delle famiglie musulmane della città di Lecce, di usufruire delle mense halaal in tutte le scuole del comune. Stiamo anche lavorando per permettere ai nostri defunti, di avere una degna sepoltura islamica in differenti comuni e saremo di supporto a chiunque di voi abbia queste necessità nelle proprie zone di residenza.
Abbiano partecipato, anche, come prima Associazione musulmana al BTM, manifestazione internazionale sul Turismo nell’intero bacino Mediterraneo, portando i nostri valori e le nostre esigenze nel turismo muslim friendly e nell’ospitalità musulmana nei centri turistici italiani.
Abbiamo al nostro interno anche un “Consiglio Giuridico dei Musulmani Italiani”, formato da un mufti che conosce abbastanza bene la cultura europea e in particolare italiana, un qadi specializzato nel diritto matrimoniale musulmano, un professore di diritto islamico in una rinomata università italiana e nei prossimi mesi, a Dio piacendo, si uniranno tre esperti della legge islamica confutati nel madhab Maliki.
Siamo partner con l’UNAR, l’ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali per il lavoro effettuato nella interculturalità in Italia.
Ultimamente l’Associazione ha ideato un istituto di formazione online che eroga corsi riguardanti il mondo dell’accoglienza e il mondo musulmano, facendo conoscere la nostra religione a chiunque ne sia interessato e abbiamo per il nostro corso di Mediazione Culturale il partneriato con la Grande Moschea di Roma.
Io sono Raffaello Villani, molti mi conosceranno e tanti no, ma rimanendo insieme, avremo l’opportunità di incentivare e approfondire questa nostra conoscenza, sono il presidente dell’Associazione, vi terrò compagnia in queste conferenze come padrone di casa mente ci verranno a trovare ospiti che presenteranno le loro vicissitudini, le loro opinioni, le loro proposte e le loro opere riguardanti il mondo dell’Islam in Italia.
Per iniziare vi presento il mio fratello di viaggio in queste conferenze, caro amico non solo di fede ma anche di vedute, Loris Bailini. Lascio la parola a lui per la presentazione e riprenderò per introdurvi nella conferenza. Prego Loris.
Tempo 5 minuti
Entriamo nel vivo del tema che sarà il comun denominatore di tutte queste conferenze: Islam In Italia e i musulmani italiani.
In Italia siamo una realtà, nonostante molti non vogliono accettarlo, ma come ha detto Loris siano la seconda religione come numero di fedeli e siamo in crescita, non solo per
gli stranieri che arrivano sul nostro territorio, ma soprattutto grazie agli italiani nati e vissuti da generazioni in Italia che accettano l’Islam.
I così detti convertiti, sono un numero superiore a mezzo milione di unità, anche se le cifre non sono ufficiali ma le stime fatte ogni anno ci danno in aumento.
Prima di andare avanti ci tengo a un paio di cose da confutare e mi riferisco non solo ai musulmani ma soprattutto a coloro che non professano la nostra religione, specialmente quelli che sono nell’ambito dell’informazione.
È questa, una battaglia che faccio da anni e che riguarda tutti noi. Fate bene attenzione a ciò che vi dirò.
Sapete cosa è un aggettivo?
La definizione di aggettivo secondo la lingua italiana è la seguente: “termine che determina la qualità dei sostantivi o la loro situazione.”
I sostantivi sono i nomi, l’aggettivo descrive le qualità dei nomi. Cosa vuol dire? Faccio degli esempi: l’albero alto, dove albero è il sostantivo e alto è l’aggettivo, oppure: il caffè è caldo, dove il caffè è il nome è caldo è l’aggettivo o complemento oggetto, l’uomo buono, dove uomo è il nome e buono è l’aggettivo. Quindi dagli esempi e dalla definizione una persona non può essere un aggettivo, sarebbe come definirla un oggetto quindi, denigrarla, discriminarla e insultarla.
Abbiamo capito il senso?
Ora se voi trovate nel vocabolario il termine “islamico”, ha questa definizione: “pertinente o riconducibile all'Islam non solo come religione ma come mondo politico, sociale, culturale.” Il termine è un aggettivo.
Chiaro?
Quindi Islamico o islamici sono aggettivi, di conseguenza, perché continuate voi musulmani a farvi chiamare islamici da chiunque? E perché voi non musulmani ci offendete in continuazione definendoci non delle persone ma degli oggetti? Come vi sentireste tutti voi se vi considerassimo degli oggetti e vi chiameremmo in ogni occasione come oggetti e non come persone?
Io non sono un oggetto e mi ritengo offeso quando qualcuno mi considera tale.
Io sono musulmano, non islamico. Musulmano è il nome, il sostantivo che viene dato agli uomini di fede islamica, agli uomini che si identificano nell’Islam.
Da oggi in avanti, cari fratelli e sorelle, tenete presente questo, quando vi chiamano in questo modo, non lasciate correre, perché nell’indifferenza sono sorte le peggiori discriminazioni. Come l’altra parte esige il rispetto delle regole, anche noi lo esigiamo, ed iniziamo da queste piccole cose a cercare di essere in armonia, perché già sapendo che l’interlocutore ci disprezza, come possiamo mai collaborare?
È importante, ricordatevelo. In italiano ogni parola ha un significato ben preciso e va usata solo per quello e non per altro. Non è l’inglese che con lo stesso termine si identificano significati diversi. Questa cosa del significato preciso dei termini, gli arabi la conoscono abbastanza bene, una parola ha un solo significato ben preciso.
Dico questo perché spesso, la parola islamico è usata per offendere in modo subdolo la nostra persona e il nostro essere musulmano, basta leggere i titoli dei giornali, quello più scandaloso lo ricordate? “Bastardi Islamici”
Da italiano conosco benissimo i sotterfugi usati nella nostra lingua per offendere in modo non diretto le persone e come tale io mi sento offeso ogni qualvolta sento appellare un mussulmano con il termine islamico.
Spero possiate capire il senso, come spero possiate capire che vi è un'altra storpiatura di nome che personalmente considero offensiva: Muhammad è Muhammad non maometto. Questo nomignolo non è l’italianizzazione del nome Muhammad, come spesso ci viene raccontato, ma è il modo offensivo e dispregiativo che i papi delle crociate, usavano chiamare il nostro Profeta. I nomi delle persone non vanno mai tradotti in un'altra lingua, specialmente quando quella traduzione è usata per disprezzare il nominato, è segno di mancanza di rispetto per quella persona e per ciò che rappresenta.
Quindi se vogliamo avere una convivenza di pace tra noi, cerchiamo di rispettarci a vicenda senza usare sotterfugi offendendo l’altra parte. Non vi sono scuse in una società multietnica e tecnologica come la nostra per dire non lo sapevo.
Scusate ma dovevo mettere in evidenza tutto questo prima di iniziare, per porre i puntini sulle i e far comprendere che sì, noi diamo il rispetto e accettiamo le regole di buon vicinato e convivenza, ma vogliamo a tutti i costi che anche le nostre regole basi vengano rispettate.
Anche questo è segno di rispetto. Anche questi sono problemi che ci affliggono. Non è solo la discriminazione del velo o la mancanza del cibo halaal o la non riconoscenza della festa dell’aid nelle scuole o al lavoro. Il rispetto inizia dalle piccole cose di uso quotidiano.
Viviamo in Italia, siamo italiani, cittadini italiani e come tale vogliamo essere trattati, da cittadini italiani, che accettano la costituzione come parte integrante della nostra vita in Italia con tutte le sue regole, diritti e doveri. Questo non significa che non possiamo essere allo stesso tempo musulmani. Nella costituzione non c’è nulla che violi la nostra fede e nella nostra fede nei fondamenti, non c’è nulla che è contro la costituzione.
Tutto quello che viene raccontato da molti media sono solo illazioni e particolarità prese da qualche esempio negativo e descritto come normalità nella vita del musulmano. Niente di più falso e propagandistico.
Di esempi ve ne sono tanti e avremo tempo in questa serie di conferenze di mostrarli e smontarli uno ad uno, confrontandoci con tutti voi.
Faremo più conferenze sull’hijab, con esempi reali di donne che indossano il velo e ne spiegheranno le ragioni, come di donne che non lo indossano e anche loro ne daranno le motivazioni. Spiegheremo ancora un’altra volta l’essenza del velo, sperando che sia l’ultima. Sembra che gli islamofobi o chi non sia musulmano quando gli si spiega qualcosa che a loro non piace non la capiscano, anche se lo si fa un numero infinito di volte.
Paleremo anche di funerali e cimiteri islamici, della possibilità di avere l’ora di religione musulmana nelle scuole, di poter festeggiare le nostre feste con permessi speciali sia nel mondo del lavoro e sia nell’istruzione, paleremo del Ramadan con tutte le varie implicazioni cui noi dobbiamo confrontarci giornalmente in Italia e soprattutto di matrimonio e divorzio islamico, che è stato una vera spina nel fianco ai molti addetti ai lavori in Italia, visto che non c’era, almeno fino a qualche tempo fa, la minima conoscenza dell’istituzione matrimonio musulmano.
Come discuteremo sulla effettiva validità della poligamia nelle società islamiche esistenti, discuteremo della circoncisione, che ricordo essere una pratica non accettata in Italia, salvo che non si faccia una richiesta effettiva come religiosa. Cosa non valida per l’Islam perché non abbiano un concordato con lo Stato italiano. E qui entreremo nel vivo delle conferenze, spiegandone le ragioni e credetemi, quando parleremo di questo si alzerà un bel grande polverone e molti falsi miti verranno a cadere e finalmente ci renderemo conto che, chi ha tenuto la rappresentanza della comunità in Italia, lo ha fatto solo ed esclusivamente per suo interesse economico.
Come sentite gli argomenti sono tanti e questa prima conferenza servirà solo a introdurvi su quello che faremo.
Come dobbiamo sfatare quello stereotipo, per noi italiani convertiti, che ci indica come i più pericolosi terroristi che il mondo abbia mai avuto. Ogni volta che qualcuno intuisce che tu sei musulmano e ancor più italiano, subito c’è un istinto a tirarsi indietro perché si pensa che noi, i convertiti, siamo quelli più pericolosi, i più estremisti, quelli che pregano 5 volte al giorno, quelli che hanno la barba, quelli che non bevono e non fumano e non hanno rapporti fuori dal matrimonio quelle che vanno in giro coperte e indossano il velo.
Solo perché ci crediamo veramente, per la maggior parte, siamo pericolosissimi, perché ci siamo estremizzati. Sì, io che faccio le 5 preghiere e vado in musalla, sono estremista. Sono un possibile attentatore. Perché seguo la mia fede. Cosa impensabile per la maggior parte degli italiani.
Mi chiedo quanti di voi conoscono di essere stati attenzionati dalle forze dell’ordine? Molti di noi italiani abbiamo subito questo trattamento, solo perché abbiamo pregato o siamo andati nei centri islamici. Proprio perché è stata fatta circolare la voce che gli europei si convertivano e diventano estremisti.
È successo anche a me, purtroppo e l’ho saputo molto tardi e anche per caso. Alcune persone di mia stretta conoscenza dopo anni mi hanno confessato che le forze dell’ordine, chiedevano a questi miei conoscenti, se sapessero se mi fossi estremizzato e cercavano di capire se questi miei amici sapessero qualcosa in più sul mio conto. Praticamente dissero a tutti che ero sorvegliato perché ero musulmano. Capite perché molti vostri ex amici vi hanno tolto il saluto o vi guardano male ogni volta che vi incontrano? Capite perché si allontanano da voi?
Andare a pregare, fare il Ramadan, indossare un velo, per la maggior parte della popolazione compreso chi dovrebbe tutelarci, è un segno di radicalizzazione.
Tutta questa falsa informazione deve pur finire! E noi siamo qui anche per questo. Far conoscere la realtà e non ciò che viene propagandato e questi eventi hanno anche questa funzione. La vostra partecipazione ha questo obbiettivo, e spero sarete sempre più numerosi.
Non è solo la falsa propaganda a portare questi pensieri, ma immaginate qualcuno che ascolta un sermone, o una spiegazione fatta online da chi ha una conoscenza della fede fatta solo con i video youtube o qualche lettura fatta fai da te.
Immaginate le tante falsità che vengono dette, spesso confuse con la tradizione del paese di provenienza che con l’Islam non c’entrano assolutamente nulla. Bene sono anche questi quelli che distruggono la nostra rispettabilità agli occhi degli italiani.
Perché dico questo? Guardate servizi in tv o sui social dove si chiede a personaggi strani sulle donne, sul velo, sui non credenti e scoprirete le idiozie che dicono. E si professano musulmani. A me è successo che qualche tempo fa un paio di giudici e degli avvocati, mi chiamarono per chiedermi informazioni su dei fatti accaduti presso dei centri islamici e online, dove alcuni si spacciavano per professori dell’Islam e insegnavano o davano consigli ai fedeli, spesso fuorvianti e contrari alla nostra società.
Ho dovuto spiegare che chi raccontava queste idiozie, erano degli usurpatori che con la scusa della conoscenza di un po' di arabo e approfittando che in Italia di veri imam ne esistono forse una decina e tanto meno di sapienti, si professano quello che non sono e danno sfogo alla loro superbia e mania di grandezza affibbiandosi titoli che non gli appartengono.
Credetemi l’Italia è piena di questi ipocriti.
Questi appuntamenti hanno l’obbiettivo di arrivare anche a questo, cercare di fare pulizia di tutta questa gente ed avere veri e propri imam che possano fare le orazioni del venerdì e veri professori o sapienti che possano insegnare realmente la religione.
E qui si aprirà una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi, perché significa togliere il potere a queste persone che hanno sfruttato a loro esclusivo vantaggio la religione.
Fidatevi, io per aver detto questo in pubblico sono stato accusato di essere pazzo, di voler cacciare via gli arabi dall’Italia, di avere malattie come l’AIDS e di avere la bellezza di 10 mogli. Una cosa è certa, che questi ipocriti, molti di cui imam e altri che dicono di essere alim, hanno una grande fantasia da poter scrivere un altro libro come Le mille e una notte.
La cosa bella però è che molti, di quelli che magari stanno ascoltando, credono ancora che io abbia sia l’AIDS e sia 10 mogli tutte insieme!
Capite ora perché sia necessario che noi italiani prendiamo in mano la situazione? Ci vuole professionalità e non approssimazione nel fare le cose, ed è proprio questa approssimazione che ha fatto sì che ancora ad oggi, la seconda religione in Italia, non ha un concordato con lo Stato italiano, che eviterebbe tutto questa grande confusione, io dico voluta apposta, per non istituzionalizzare e regolarizzare tutto ciò che riguarda l’islam in Italia.
Io ho concluso ed ho tirato fuori molti argomenti che tratteremo insieme nei prossini appuntamenti, Loris certo, con la sua diplomazia e saperci fare, avrà da dirvi meglio molte altre cose. Magari approfondirà o snocciolerà qualcosa, o vi chiarirà altre informazioni, a lui parola, assalamo aleikum.
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