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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

Palestina, dal passato al presente!

Tutto ciò che è accaduto in Palestina non è la causa di qualcosa che è successo da pochi giorni, ma risale ad anni e anni di assoluta e voluta non considerazione di un diritto che non viene rispettato, da entrambe le parti.

Innanzi tutto, faccio dei distingui. Tutti conoscete dove vivono e chi sono gli arabi. Gli arabi non sono tutti musulmani, mi riferisco a molti di voi che ancora, nel 2023 non hanno capito questa differenza, anche perché, ancora continuate ad ascoltare taluni politici o giornalai che onestamente, fanno della loro ignoranza un punto forte della propaganda. Per un essere senziente ascoltare o leggere questi è veramente un ossimoro alla conoscenza.

Ed un'altra cosa cui vorrei sottolineare è che non tutti i musulmani sono arabi. Quest’ultimi sono solo il 13% del totale, il resto si trova in Indonesia, Malesia, Africa, Sub continente indiano, Asia Minore, Americhe ed Europa tutta, Russia compresa. Tra l’altro, sono circa 2 miliardi e 500 mila persone, in crescita. Nel 2050 dovremmo arrivare a 3 miliardi.

Voglio far conoscere, anche, che l’occidente, che da sempre pensa di avere la supremazia sul resto del mondo, è solo un misero 16% del totale, circa 1 miliardo e 16milioni, mentre, gli altri, come spesso li definiamo, sono circa 5 miliardi. E negli ultimi anni tutti questi che definite “terzo mondo” si sono resi conto che il 16% non vive più senza di loro, e queste popolazioni iniziano a volere un auto determinazione delle proprie capacità e ricchezze e non sottostare a quel 16%. Infatti, né stiamo vedendo le conseguenze.

Voglio anche dire che non tutti gli ebrei sono israeliani e non tutti gli israeliani sono sionisti. Molti ebrei non concepiscono avere uno stato dal nome Israele, per motivi religiosi che non sto qui a discutere, come non tutti gli israeliani appartengono al movimento politico del sionismo, che è una delle cause di tutto ciò che accade in Medio Oriente dalla Prima guerra mondiale. Movimento che sfrutta politicamente la religione ebraica al pari di tanti altri che essi stessi denigrano. Chi vuole può informarsi.  

Un'altra cosa molto importante è che chi esprime dissenso contro il sionismo e il governo di Tel Aviv, non può assolutamente essere definito antisemita. Lo ripeto per l’ennesima volta, antisemita è qualcuno contro le etnie che discendono da Sem, figlio di Noè. Queste sono ebrei e arabi. É un dato di fatto!

Antisionista, invece, è chiunque contesti e non condivida le linee politiche del sionismo. I sionisti non sono solo ebrei, negli States vi è un largo esempio di ciò che dico, come anche da noi qui in Italia.

Tra l’altro ancora per essere più precisi, tutti gli ebrei si suddividono in due categorie, gli ashkenaziti e i sefarditi. I primi, gli aschenaziti, sono gli ebrei dell'Europa centro-orientale. Vengono chiamati in questo modo perché nel giudaismo medievale ashkanaz identificava la Germania, mentre nella "tavola dei popoli", libro della Genesi e in un passo di Geremia libro 51 verso 27, si dichiara che gli aschenaziti sono una popolazione discendente da Yafet e non da Sem, stanziati in Asia Minore vicino al Mar Nero e appartenenti ai Cimmeri. Questi si convertirono al giudaismo. Appartengono alla cultura della comunità ebraica di lingua yiddish.

Diversi i sefarditi, tradotto dall’ebreo biblico vuol dire “spagna”, è il gruppo di ebrei che discendono da Sem, come la bibbia definisce i semiti e dalle popolazioni abitanti la Palestina, loro sono il ceppo principale della religione ebraica. I sefarditi sono gli ebrei esiliati dai re cattolici della “reconquista espagnola “: Isabella e Ferdinando. Essi scapparono dalla penisola iberica per trovare rifugio nei paesi arabi e in Europa.

Ho fatto questa precisazione, per non incappare nella solita manfrina propagandistica di molti scribacchini e attivisti della guerra e della violenza a tutti i costi, che etichettano chiunque abbia un parere o un’idea diversa dalla loro come un estremista o altri termini dispregiativi. Quando si ha paura che una idea fuori dal contesto possa far traballare la propaganda imposta.

Fatta questa lunga introduzione, torniamo all’argomento di questo intervento Palestina e Israele.

Si danno colpe ai palestinesi accusandoli di non aver voluto rispettare accordi passati, come Camp David, tra l’altro vorrei dire ai vari esperti che nominano tale contratto, che questo è un patto tra Egitto e Israele e fondamentalmente riguarda i due Paesi, i palestinesi qui, non erano presenti. Patto che restituisce il Sinai all’Egitto, occupato illegalmente da Israele. Ricordala questa parola, perché spesso la nominerò in questo video.

Esso è un accordo, firmato senza nessun esponente palestinese, lo ripeto e come tale, non certo poteva essere preso in considerazione, visto che ogni popolo ha diritto alla sua autodeterminazione. Nonostante non vi fossero autorità che rappresentassero i palestinesi, gli attori del patto, decidono di dare alla Palestina piena autonomia su Gaza e la West Bank, chiedendo a Israele di rispettare la “Risoluzione 242” dell’ONU.

In un corollario, vi è anche un articolo che chiede la normalizzazione dei rapporti tra israeliani ed arabi. Non tra ebrei e arabi, questo sia chiaro, dato che in ogni paese arabo la presenza di ebrei è cospicua ed in molti di questi, essi partecipano attivamente alla vita politica e sociale, al contrario di quello che accade da qualche altra parte.

Cosa è la “Risoluzione 242”? Fu una risoluzione votata nel novembre del 1967 che afferma, secondo i princìpi dell’ONU, che nessun stato o entità possa annettersi territori occupati con la forza.

Potete capire che questa risoluzione è indirizzata a chi occupa la West Bank e Gaza, infatti, tale risoluzione, è stata sempre disattesa da Israele. Questo è un dato di fatto, e se non lo si mette in chiaro, non si può andare avanti.

Bisogna anche conoscere la precedente risoluzione, che è la “Risoluzione 181” dell’ONU, datata novembre 1947, dove si divide la terra di Palestina in due: 56% ad uno stato ebraico, e il restante 44% ad uno stato arabo con Gerusalemme città aperta gestita dall’ONU.

Ancora non esisteva nessuna entità politica né di uno e né dell’altro, essendo la Palestina sotto protettorato inglese. Risoluzione che non è stata mai rispettata da nessuno dei due, con conseguenza da parte degli arabi, del non riconoscimento di Israele. Cosa che è andata man mano sempre peggiorando, perché appunto entrambi non hanno mai rispettato nulla e Israele ha occupato oltre il 95% dei territori compresa Gerusalemme.

Questo ha portato allo stato attuale dei fatti. Altri provvedimenti furono presi come la “Risoluzione 388 dell’ONU”, che obbligava al cessate il fuoco conseguente alla guerra del kippur. Essa dava adito alla “Conferenza di Ginevra”, che doveva portare la pace in Medio Oriente, ma vi fu solo una firma di pace tra Israele, Egitto e Siria, senza considerare i palestinesi.

Palestinesi che, sono riusciti ad iniziare a discutere per la loro autodeterminazione solo negli anni ’80 con la venuta di Arafat e successivamente alle guerre del 1982 tra Israele e Libano e Siria, avvenuta perché Israele ha invaso le alture del Golan e il Libano, per annettersi illegalmente le alture siriane e destabilizzare il Libano.

Gli “accordi di Oslo” o Dichiarazione di Princìpi, datata agosto 1993, si svolse tra Arafat, Rabin e Clinton, ossia OLP, Israele e USA, a Oslo, Norvegia. Con questi patti si instituì l’ANP, l'Autorità Nazionale Palestinese, che aveva il compito di autogovernare, in modo limitato, la West Bank e la striscia di Gaza. Si riconobbe all’OLP di rappresentare i palestinesi in tutte le trattative che li riguardassero.

Già l’OLP di Arafat, proclamò libera la Palestina nel 1988 ad Algeri, atto che fu riconosciuto con gli accordi di Oslo e che è stato reso ufficiale successivamente, solo nel novembre 2012 con la “Risoluzione 67/19” dell’ONU e dal 3 gennaio 2013, l'Autorità Nazionale Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali. Questo riconoscimento ha dato alla Palestina lo status di membro all’ONU, membro della Lega Araba, dell’UNESCO, del G77, del CONI e di varie altri enti.

La risoluzione non è stata rispettata da quel famoso 16%, compresa Israele, non riconoscendo la Palestina, mentre la quasi totalità degli altri ha accettato il riconoscimento.

Vi chiederete, ma perché gli arabi non vogliono riconoscere Israele? Perché in cambio del riconoscimento, i palestinesi e gli arabi chiedono il ritorno di Israele ai confini del 1967 e l’abbandono completo delle terre occupate, sia ai confini con Gaza, sia nella West Bank, la completa abolizione della politica degli insediamenti, illegali per la legge internazionale e il ritorno di tutti i Palestinesi espatriati con la forza. Inoltre, si vuole Gerusalemme Est libera e capitale della Palestina.

Vi chiederete, perché Israele non vuole riconoscere la Palestina? Perché sarebbe una sconfitta per il movimento sionista che mira all’esclusiva presenza solo di israeliani in Israele, descritta come il focolare del popolo ebraico.

Altre risoluzioni sono state enunciate dall’ONU, ma Israele non ha mai accettato nessuno che gli chiedesse cosa fare, da contro, gli israeliani invece, pretendono che gli altri facciano ciò che essi vogliono. Israele è il Paese che ha più risoluzioni contro e quello che non ne ha rispettata neanche una, tra l’altro ultimamente ha praticamente detto che non gli importa nulla dell’ONU e non lo riconosce. Chiamatelo stato civile?

Oltre alle risoluzioni sulla questione palestinese, Israele non ha accettato altre risoluzioni non solo dell’ONU, infatti, essendosi dotato della bomba atomica, chiaramente sotto aiuto e spinta stelle strisce, i governi sionisti non hanno mai permesso alle autorità internazionali competenti, di controllare i loro armamenti nucleari come fanno gli altri paesi del mondo.

Quello detto non è un’invenzione e neanche propaganda, perché basta fare una ricerca storica e si ottiene questa verità.

Verità, che, se realmente voluta la si trova anche sui bombardamenti al fosforo su Gaza nel 2008, nel 2014 e nel 2020 e che nessuno ha punito, come si trova in migliaia di testimonianze l’apartheid che vige in terra di Palestina da parte di tutti i governi israeliani senza differenza di colore politico. Apartheid mai punita perché Israele gode della assoluta protezione degli USA, che hanno sempre cercato di nascondere ogni malefatta sionista. Non solo gli USA, come dimostrano le ultime risoluzioni richieste all’ONU per aiutare i civili, bloccate oltra dagli USA, anche da UK e Francia. È dimostrazione come i governi occidentali sono corrotti quando vi è dimezzo Israele.

Governi europei che non riescono, per inadeguatezza dei loro governanti, a obbligare Israele a far cessare la continua occupazione della West Bank e a costringere gli illegali a lasciare gli insediamenti, come la legge internazionale vuole.

Tutta questa illegalità è stata promossa e incentivata dai governi di questi ultimi decenni lasciando mani libera di agire a quegli animali di coloni che hanno il permesso e l’impunità di uccidere un arabo purché riescano a cacciarli dalle loro terre.

Questo è il vostro caro alleato, che se ne sbatte dell’ONU e usa come valore per l’occidente la vendetta? L’ideale occidentale è occhio per occhio dente per dente? Voi tutti italiani ops italioti, sareste quelli che vanno in chiesa e difendono a spada tratta i valori del cattolicesimo e poi applicano la legge del taglione? Proprio come Cristo vi ha insegnato? Vero? Io sono italiana io sono cristiana! Quanto è vera questa frase. E tutti voi come pecore ad accodarvi a questi servi che vi stanno mettendo in condizioni di cui mai più ne potrete uscire fuori e tutto a vostro discapito.

Pensate che i sionisti si accontenteranno di ripulire la Palestina solo degli arabi musulmani? No! Toccherà a poi ai cristiani che popolano Gerusalemme. Già hanno iniziato ad assalire chiese distruggendo statue ed altari, chiudendole nelle feste comandata per non far arrivare i fedeli alle funzioni. Ogni volta che incontrano una processione o un gruppo di fedeli cristiani, i coloni e gli estremisti dei partiti di destra spuntano addosso alle vestigie e ai fedeli aggredendoli. Non lo sapevate? Poverini, eh certo, questo non lo dicono in tv vero? Come fanno gli scribacchini che abbiamo in Italia a parlare male di chi gli riempie il portafogli? Chiedete ai fedeli che vivono nel quartiere armeno o all’emissario della chiesa cattolica monsignor Pizzaballa. Chiedete o avete paura della risposta? Oppure dovete chiedere il permesso a loro prima di farlo?

Prendete le difese, abbracciate chi vi prende in giro da anni! Siete così intelligenti e così scaltri che non vi siete nemmeno resi conto che all’esercito più potente del mondo, al servizio segreto più potente del mondo, che riesce a sapere dopo neanche mezz’ora da dove partono i razzi che cadono sulle chiese e gli ospedali di Gaza, che ascolta le telefonate di Hamas e le vostre, che all’estero compire azioni di rapimenti e omicidi come con il generale Soleimani o furti di dati sensibili come nelle centrali nucleari in Iran, il top del mondo, a si fanno sfuggire un attacco in grande stile di “inutili terroristi” e non riescono neanche ad intervenire se non dopo 2 ore dell’attacco? È certo, dovevano pur far giocare la loro creatura no? Vedere se il figlioletto creato ai tempi di Rabin si è evoluto a tal punto da poter sostenere una guerra e rimanere sempre agli ordini dei suoi creatori e non come l’altro che ahimè, è sfuggito al controllo agendo in modo diverso per quello che era stato creato.

Ma davvero credete a queste idiozie? Siete così baccaloni voi italioti da farvi prendere per i fondelli anche da quei 4 scribacchini che continuano a far innalzare l’odio e la vendetta come è accaduto su rete4, in quell’orrendo programma dove un assassino, genocida si è permesso in un paese non suo e libero, non come Israele, a minacciare e spargere odio? Si è permesso di dire che chiunque insulti un israeliano verrà perseguito e ammazzato? Si è permesso di dire che tutti gli israeliani non desiderano altro di radere al suolo Gaza perché sono tutti dei mostri? Questi sono i vostri amici a cui stringete la mano e difendete?

LA cosa più assurda che dà il senso del servilismo è che a queste dichiarazioni nessuno ha reagito. Tutti muti, non sia mai! Nessuno ha avuto le palle di dire all’assassino genocida che qui siamo in Italia e non deve permettersi di parlare in quel modo. Qui non siamo allo zoo, come lui è abituato a vivere. Tutti asserviti e silenziosi senza dignità e senza valore di essere umano. Tra l’altro il presentatore di questo programma si proclamano fervente difensore del Cristo. Quello non sa neanche chi è Gesù Cristo.

Continuate a sostenerli. Voi credete che veramente un branco di esalatati possa eliminare risolvere la situazione? Oppure creeranno solo odio, paura e vendetta, come loro stessi ora stanno sventolando come fosse un onore!

Continuate a difendere e sostenere il diritto alla difesa di chi vuole vendetta. Continuate a farlo, Continuate a difendere chi, a disprezzo di tutte la morale, di tutta la fede e di tuta la misericordia che il papa ogni giorno da San Pietro vi comunica, che viene fuori da ogni versetto del Vangelo, che la maggior parte di voi non sa neanche cosa sia, continuate a difendere contro ogni dignità umana chi si diverte a prendere in giro bambini dilaniati dalle loro bombe, chi prende in giro le difficoltà di persone sotto attacco, di persone ferite e di persone che hanno perso casa e tutti i beni di prima necessità. Continuate a difendere quegli animali che sui social si divertono a imbrattarsi di sangue, di raffigurarsi come storpi, di mostrare con arroganza acqua e uso dell’energia elettrica nominando i palestinesi e prendendoli in giro. Abbracciateli, ospitateli nelle vostre case, rendetevi complici con questi reietti. Poi il giorno dopo andate in chiesa e guardate la vostra croce. State attenti, è molto probabile che vi cadi in testa o quel giorno stesso o quando meno ve lo aspettate e vi farà tanto male che non riuscirete più a venirne fuori.  


se vuoi ascoltare il PodCast: clicka qui

Aggredito Kareem, attivista italo palestinese

Aggredito il divulgatore e influencer italo palestinese, Kareem Rohana, che da sempre cerca di spiegare la realtà dei fatti in Palestina da un altro punto di vista che non sia quello della propaganda dominante a senso unico.

È accaduto stamane che, Kareem, tornato dalla Palestina, incontrata Benedetta Sabene, redattrice di Servizio Pubblico di Michele Santoro, i due si sono diretti in quartiere per fermarsi raccontarsi del suo ultimo viaggio, si è accorto di essere seguito da due smart, le quali, quando lui e la ragazza si sono fermati e scesi dalla propria auto, dalle smart sono sbalzati fuori due esseri incappucciati che hanno spintonato la ragazza e gettato a terra Kareem, pestandolo con calci e pugni.

Alle urla della Sabene, i due sono fuggiti accortosi dell’arrivo e della presenza di altri cittadini nelle vicinanze. L’italo palestinese è stato portato subito al pronto soccorso e per voce del suo avvocato presto sporgerà denuncia contro i due ignoti aggressori.

Come cittadino italiano, come sostenitore della causa palestinese, mi aspetto, nel pieno diritto che la costituzione, che le forze dell’ordine compiano il loro dovere nell’assicurare alla giustizia questi due loschi individui il più presto possibile, per evitare possibili emulazioni da parte di esagitati che nel nostro paese certo non mancano.

Nel frattempo, non ho visto nessun commento di solidarietà verso Kareem Rohana da parte delle autorità politiche italiane e non si ha notizia di nessun post a difesa dell’uomo e contro i due assalitori sempre da parte di politici molto solerti a postare invettive e proclami quando accadono avvenimenti del genere.



Tutto questa situazione mette in risalto come i politici del nostro paese, tutti inclusi, sono non curanti della giustizia e della verità quando questi fatti accadono a persone che non sono allineate alla propaganda dettata da oltre oceano e ben eseguita dai residenti dei vari palazzi di potere.

Oltre modo, come divulgatore, politologo e conoscitore del mondo musulmano italiano, sono molto rammaricato di come quasi nessun giornale, talkshow o telegiornale, non abbiano riportato la notizia dimostrando come l’informazione in Italia abbia due pesi e due misure a discapito dell’ignaro cittadino che non riesce a distinguere il falso dal vero.

Mi chiedo: Immaginate se fosse solo stato offeso verbalmente un israeliano cosa sarebbe accaduto? La notizia sarebbe apparsa su ogni pezzo di carta, su ogni sezione di video accusando a spron battuto di terrorismo o di ogni altra invenzione coloro che avrebbero compiuto il fatto, mettendo in mezzo, come ormai siamo abituai, la nostra religione, parafulmine per questi, di ogni male che accade su questa terra.

Mi unisco alla solidarietà a Kareem e gli auguro una pronta guarigione e di tornare al più presto al suo lavoro e al suo operato che ha contribuito a farmi e farci conoscere la verità su tanti fatti che spesso ci vengono nascosti.

  

Come i media italiani falsificano le notizie dalla Palestina


Audio su come i media italiani falsificano e travisano la verità sulla guerra contro Gaza e la verità dei numeri e dell'azioni di guerra dell'occupante sioijsta.

La libertà di opinione, espressione e di parola, sta diventando una chimera

 

ARTICOLO 21 della Costituzione Italiana: libertà di espressione.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."

ARTICOLO 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: libertà di espressione e d'informazione.

"1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati."


il PodCast


L’Articolo 21 fu pensato e ideato dai padri costituenti per sopperire ad una censura totale con il precedente regime fascista, cercando di reagire agli abusi del Ventennio e dare libertà che sino a quel momento erano state vietate o limitate.

La Corte costituzionale, tra l’altro, negli anni Sessanta e Settanta, con leggi e controverifiche e atti giuridico costituzionali ha reso l’art. 21 garante del suo testo e dato regole di primaria importanza per il nostro ordinamento.

Non a caso, la Corte arrivò a dichiarare nel 1968 che la manifestazione di pensiero è “un diritto coessenziale al regime di libertà garantito dalla Costituzione” e nel 1969 la Consulta ha qualificato la libertà di espressione come “pietra angolare dell’ordine democratico”.

Come l’Articolo 21 dà il permesso e diritto di manifestare il proprio pensiero include anche il diritto di non manifestare le proprie idee e pensiero. Nessuno, pertanto, può essere costretto a manifestare il proprio pensiero, né può subire sanzioni per non averlo fatto.

Il buon costume è l’unico limite espresso presente nell’articolo, mentre dottrina e giurisprudenza hanno individuato diversi limiti alla libertà di manifestazione del pensiero fondati su principi derivati dagli articoli dalla Costituzione e sono funzionali alla protezione di altri beni costituzionali.

Al legislatore invece, resta preclusa l’introduzione di limiti ulteriori. Nell’art. 3 la Costituzione proclama che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Ciò comporta che manifestazioni del pensiero dal carattere ingiurioso o diffamatorio verso altre persone, che diminuirebbero la dignità sociale dell’ingiuriato e del diffamato, sono punite dalle leggi ordinarie tramite gli articoli adatti.

Questo è per dire che la libertà di espressione e di opinione non può essere eliminata o cancellata come spesso accade sui social, dove gruppi pilotati da governi o da potenti lobby, segnalano e mettono in cattiva luce un profilo o un post rispetto ad altri solo perché non rispecchia la loro idea di propaganda, come accaduto a moltissimi di voi e a me. Come stavo denunciando da giorni, sull’altro profilo tiktok, ricevevo segnalazioni di matrice terroristico-sionista con minacce velate alla mia persona e a ciò che divulgavo. Questo è accaduto anche tempo addietro con post riferiti a me, ma estrapolati da un contesto diverso e posti al punto giusto per essere sfruttati a vantaggio di un interesse pilotato. Come la giustizia poi ha dimostrato.

Questo è inaccettabile e come cittadini liberi dovremmo tutti insieme portate una protesta contro questo sistema che ci obbligherà, man mano e fare e dire ciò che il dittatore di turno vorrà far conoscere. Esempi ve ne sono tanti, tra l’altro non dimentichiamo Assange e molti di voi che hanno subito vessazioni digitali.

Non state in silenzio. Ripubblicate questo video e fatelo conoscere e collaboriamo insieme, per chi ne ha voglia ed abbia il coraggio di farlo.

Vi aspetto per arginare questa deriva liberticida dei governi sempre più deboli è impauriti dai cittadini che hanno una propria idea sulla propria posizione nel mondo.

Ma tutto questo ai governi mondiali non basta, perché la loro intenzione è imbavagliare il dissenso, La prova non è tanto lontana da noi, basta guardare agli ultimi 3 anni e vedere come le varie cancellerie, allineate ad una sola idea calata dall’atro, ci hanno trattato.

Indifferentemente come la si può pensare sulla veridicità del virus, che ha sì ammazzato centinaia di migliaia di persone se non direttamente ma ne è stato concausa, indifferentemente dell’idea che ognuno ha dell’effettiva efficienza dei vaccini, che possono essere buoni o non buoni, possono salvare o no salvare nulla, la cosa essenziale è che non puoi assolutamente proibire o far passare per persona non gradita o mettere in disparte che ha il pensiero diverso da chi impone di fare qualcosa.

Anche perché a volte le idee di questi contrari erano più sane che di quegli altri.

E per continuare, dopo la grande prova del CoViD, la guerra alle porte dell’Europa è stato il rodaggio di questi per far sì che il popolo possa essere guidato e estromesso dal suo diritto di pensare diversamente dal regime che impone. Come la guerra russo ucraina è stata piena di fake news dettate da chi vuole imporre e cancellare l’art 21 e l’11, lo stesso accade ora con questa in Palestina.

Ora direte che sono di parte? Il Mainstrem I e II, i tubi del gas dalla Russia alla Germania, chi li ha fatti saltare? I colpevoli sono quelli che hanno voluto azzittire tutti color che avevano un’idea diversa da quella dominante, che alla fine aveva ragione. Il missile dei 50 bambini ucraini? Russo, poi si scopre che avevano ragione tutte quelle voci che volevano azzittire. Il battagliane nazista ucraino che fino a 10 anni prima era da evitare e poi è diventato l’esempio da seguire, nonostante le voci contrarie davano esempio di quello che era e venivano censurate?

Ed ora si cerca in tutti i modi con la censura, in barba agli articoli sui diritti di espressione e alle decine e decine di risoluzioni dell’ONU, di nascondere quello che questa fazione compie giornalmente: l’apartheid da 70 anni e la distruzione sistematica di un popolo.

Censura che non tiene conto, in Italia, dell’articolo 21 e in Europa dell’Articolo 11. Censura che toglie a centinaia di persone come me non allineate la libertà di parola, di pensiero e di opinione.

Per cercare di porre fine a questo dilagare di censura e di appropriazione della libertà dei popoli e delle menti, negli ultimi giorni è stata firmata una petizione di personaggi di sicuro alto valore molto di più di quanto lo siano i politici europei e italiani in particolar modo.

La troverete con il nome di “Westminster Declaration”. sono 23, ed inizia così: “Il discorso libero è il pilastro centrale di una società libera”. Hanno firmato questa convenzione moltissimi intellettuali, giornalisti, politologhi, scienziati, religiosi, attori tra i quali; Julian Assange, Oliver Stone, Jacob Siegel, Martina Pastorelli, Marcello Foa, Alessandro di Battista.

I partecipanti provengono da tutte le aree della società civile e non sono solo di una fazione, come spesso molti vogliono far credere denigrando il documento. Sono proprio quelli che vivono di propaganda che denigrano chi invece, vuole la pluralità dell’informazione dell’espressione.

https://westminsterdeclaration.org/italiano