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Le mie pubblicazioni sui quotidiani

La libertà di opinione, espressione e di parola, sta diventando una chimera

 

ARTICOLO 21 della Costituzione Italiana: libertà di espressione.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."

ARTICOLO 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: libertà di espressione e d'informazione.

"1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati."


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L’Articolo 21 fu pensato e ideato dai padri costituenti per sopperire ad una censura totale con il precedente regime fascista, cercando di reagire agli abusi del Ventennio e dare libertà che sino a quel momento erano state vietate o limitate.

La Corte costituzionale, tra l’altro, negli anni Sessanta e Settanta, con leggi e controverifiche e atti giuridico costituzionali ha reso l’art. 21 garante del suo testo e dato regole di primaria importanza per il nostro ordinamento.

Non a caso, la Corte arrivò a dichiarare nel 1968 che la manifestazione di pensiero è “un diritto coessenziale al regime di libertà garantito dalla Costituzione” e nel 1969 la Consulta ha qualificato la libertà di espressione come “pietra angolare dell’ordine democratico”.

Come l’Articolo 21 dà il permesso e diritto di manifestare il proprio pensiero include anche il diritto di non manifestare le proprie idee e pensiero. Nessuno, pertanto, può essere costretto a manifestare il proprio pensiero, né può subire sanzioni per non averlo fatto.

Il buon costume è l’unico limite espresso presente nell’articolo, mentre dottrina e giurisprudenza hanno individuato diversi limiti alla libertà di manifestazione del pensiero fondati su principi derivati dagli articoli dalla Costituzione e sono funzionali alla protezione di altri beni costituzionali.

Al legislatore invece, resta preclusa l’introduzione di limiti ulteriori. Nell’art. 3 la Costituzione proclama che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Ciò comporta che manifestazioni del pensiero dal carattere ingiurioso o diffamatorio verso altre persone, che diminuirebbero la dignità sociale dell’ingiuriato e del diffamato, sono punite dalle leggi ordinarie tramite gli articoli adatti.

Questo è per dire che la libertà di espressione e di opinione non può essere eliminata o cancellata come spesso accade sui social, dove gruppi pilotati da governi o da potenti lobby, segnalano e mettono in cattiva luce un profilo o un post rispetto ad altri solo perché non rispecchia la loro idea di propaganda, come accaduto a moltissimi di voi e a me. Come stavo denunciando da giorni, sull’altro profilo tiktok, ricevevo segnalazioni di matrice terroristico-sionista con minacce velate alla mia persona e a ciò che divulgavo. Questo è accaduto anche tempo addietro con post riferiti a me, ma estrapolati da un contesto diverso e posti al punto giusto per essere sfruttati a vantaggio di un interesse pilotato. Come la giustizia poi ha dimostrato.

Questo è inaccettabile e come cittadini liberi dovremmo tutti insieme portate una protesta contro questo sistema che ci obbligherà, man mano e fare e dire ciò che il dittatore di turno vorrà far conoscere. Esempi ve ne sono tanti, tra l’altro non dimentichiamo Assange e molti di voi che hanno subito vessazioni digitali.

Non state in silenzio. Ripubblicate questo video e fatelo conoscere e collaboriamo insieme, per chi ne ha voglia ed abbia il coraggio di farlo.

Vi aspetto per arginare questa deriva liberticida dei governi sempre più deboli è impauriti dai cittadini che hanno una propria idea sulla propria posizione nel mondo.

Ma tutto questo ai governi mondiali non basta, perché la loro intenzione è imbavagliare il dissenso, La prova non è tanto lontana da noi, basta guardare agli ultimi 3 anni e vedere come le varie cancellerie, allineate ad una sola idea calata dall’atro, ci hanno trattato.

Indifferentemente come la si può pensare sulla veridicità del virus, che ha sì ammazzato centinaia di migliaia di persone se non direttamente ma ne è stato concausa, indifferentemente dell’idea che ognuno ha dell’effettiva efficienza dei vaccini, che possono essere buoni o non buoni, possono salvare o no salvare nulla, la cosa essenziale è che non puoi assolutamente proibire o far passare per persona non gradita o mettere in disparte che ha il pensiero diverso da chi impone di fare qualcosa.

Anche perché a volte le idee di questi contrari erano più sane che di quegli altri.

E per continuare, dopo la grande prova del CoViD, la guerra alle porte dell’Europa è stato il rodaggio di questi per far sì che il popolo possa essere guidato e estromesso dal suo diritto di pensare diversamente dal regime che impone. Come la guerra russo ucraina è stata piena di fake news dettate da chi vuole imporre e cancellare l’art 21 e l’11, lo stesso accade ora con questa in Palestina.

Ora direte che sono di parte? Il Mainstrem I e II, i tubi del gas dalla Russia alla Germania, chi li ha fatti saltare? I colpevoli sono quelli che hanno voluto azzittire tutti color che avevano un’idea diversa da quella dominante, che alla fine aveva ragione. Il missile dei 50 bambini ucraini? Russo, poi si scopre che avevano ragione tutte quelle voci che volevano azzittire. Il battagliane nazista ucraino che fino a 10 anni prima era da evitare e poi è diventato l’esempio da seguire, nonostante le voci contrarie davano esempio di quello che era e venivano censurate?

Ed ora si cerca in tutti i modi con la censura, in barba agli articoli sui diritti di espressione e alle decine e decine di risoluzioni dell’ONU, di nascondere quello che questa fazione compie giornalmente: l’apartheid da 70 anni e la distruzione sistematica di un popolo.

Censura che non tiene conto, in Italia, dell’articolo 21 e in Europa dell’Articolo 11. Censura che toglie a centinaia di persone come me non allineate la libertà di parola, di pensiero e di opinione.

Per cercare di porre fine a questo dilagare di censura e di appropriazione della libertà dei popoli e delle menti, negli ultimi giorni è stata firmata una petizione di personaggi di sicuro alto valore molto di più di quanto lo siano i politici europei e italiani in particolar modo.

La troverete con il nome di “Westminster Declaration”. sono 23, ed inizia così: “Il discorso libero è il pilastro centrale di una società libera”. Hanno firmato questa convenzione moltissimi intellettuali, giornalisti, politologhi, scienziati, religiosi, attori tra i quali; Julian Assange, Oliver Stone, Jacob Siegel, Martina Pastorelli, Marcello Foa, Alessandro di Battista.

I partecipanti provengono da tutte le aree della società civile e non sono solo di una fazione, come spesso molti vogliono far credere denigrando il documento. Sono proprio quelli che vivono di propaganda che denigrano chi invece, vuole la pluralità dell’informazione dell’espressione.

https://westminsterdeclaration.org/italiano

 


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